Cervello

Dr. McCullough: il collegamento apparente tra i vaccini COVID e l’Alzheimer deve essere ulteriormente studiato

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Il cardiologo texano Peter McCullough ha pubblicato sul suo substack Corageous Discourse un avvertimento sulla possibile correlazione tra vaccinazione COVID e Alzheimer.

 

«Ho diversi pazienti che sembrano sviluppare un rapido declino delle funzioni cognitive dopo la vaccinazione contro il COVID-19» scrive McCullough. «La proteina spike viene prodotta in grandi quantità e per un lungo periodo di tempo dopo che l’iniezione di mRNA è stata trovata nel cervello durante l’autopsia. Inoltre, la proteina Spike può piegarsi e creare placche amiloidi, che sono il segno distintivo del morbo di Alzheimer».

 

«Segnalato per la prima volta da TrialSite News, Roh et al. hanno pubblicato un ampio studio dalla Corea che dimostra tassi più elevati di deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer tra i vaccinati di età superiore ai 65 anni» continua il dottore americano, che cita lo studio:

 

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«I risultati hanno mostrato un aumento dell’incidenza di MCI e AD negli individui vaccinati, in particolare quelli che ricevono vaccini mRNA, entro tre mesi dalla vaccinazione. Il gruppo del vaccino mRNA ha mostrato un’incidenza significativamente più elevata di AD (odds ratio [OR]: 1,225; intervallo di confidenza al 95% [CI]: 1,025-1,464; p = 0,026) e MCI (OR: 2,377; CI: 1,845-3,064; p <0,001) rispetto al gruppo non vaccinato. Non è stata trovata alcuna relazione significativa con la demenza vascolare o la malattia di Parkinson».

 

«Dovrebbe esserci un appello urgente per la ricerca su questa associazione per identificare ulteriori determinanti e fattori potenzialmente protettivi» scrive il dottor McCullough. «Per gli anziani, questa dovrebbe essere una forte fonte di dati che suggeriscono il differimento di eventuali richiami aggiuntivi».

 

Come riportato da Renovatio 21, studi recenti hanno provato che l’Alzheimer può essere contratto attraverso trasfusioni di sangue.

 

Le alterazioni celebrali – e quindi psicocomportamentali – indotte dalla proteina spike sono state descritte in profondità dallo studioso tedesco Michael Nehls, che parla della proteina puntuta creata da COVID e vaccino come di «un’arma biologica contro il cervello», in grado di riprogrammare la mente umana in una sorta di «modalità zombie».

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Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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