Politica
Donald Trump ha giurato come 47° presidente degli Stati Uniti
Donald J. Trump ha prestato giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti, sotto la presidenza del giudice capo della Corte suprema degli Stati Uniti, John Roberts.
Trump ha prestato giuramento nella Rotonda del Campidoglio degli Stati Uniti, accompagnato dalle note della fanfara presidenziale «Hail to the Chief» («Saluto al capo»).
Pochi istanti prima, anche il vicepresidente JD Vance aveva prestato giuramento, presieduto dal giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh.
Nel suo discorso inaugurale, Trump ha detto che la sua elezione è un mandato per «invertire completamente e totalmente» i «molti tradimenti che hanno avuto luogo», ha detto Trump. «Da questo momento in poi, il declino dell’America è finito».
«Il viaggio per reclamare la nostra Repubblica non è stato facile. Coloro che vogliono fermare la nostra causa hanno cercato di togliermi la libertà e persino la vita», ha aggiunto, riferendosi al tentato assassinio durante un comizio elettorale a Butler, Pennsylvania, lo scorso luglio.
🚨 TRUMP: “Those who wish to stop our cause have tried to take my freedom, and indeed, take my life.”
“An assassin’s bullet ripped through my ear, but I felt then, and now, that my life was saved for a reason. I was saved by God to make America great again.” pic.twitter.com/rbQKbRhS42
— Eric Daugherty (@EricLDaugh) January 20, 2025
Nel discorso tenuto all Rotonda del Campidoglio alla presenza di tutti gli ex presidenti e vicepresidenti viventi (e una livida Hillary Clinton), Trump ha toccato con estrema chiarezza vari temi, dicendo che vi sono solo due generi, maschio e femmine, e annunciato che i soldati allontanati dall’esercito per aver rifiutato il vaccino COVID verranno reintegrati con paga arretrata completa.
Il presidente ha altresì detto di essere stato salvato da Dio.
Il discorso viene già chiamato come il «discorso dell’età dell’oro».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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