Sorveglianza
Dal green pass al braccialetto: evoluzione del marchio

Chi guarda il dito e non la Luna.
Di questi giorni i critici del green pass sui social deridono la misure prese dal governo Draghi perché sarebbero non praticabili: ristoratori che non possono controllare i documenti dei clienti, green pass che sono interscambiabili con quelli degli amici, code nelle catene fast food etc.
In Francia il lasciapassare sanitario si applica già da subito ai centri commerciali. Immaginiamo le code per controllare decine di migliaia di persone che vi transitano durante il weekend.
I cittadini contrari al lasciapassare si nutrono della speranza nel naufragio dei controlli. Non sono sostenibili, dicono.
La deriva è scontata e in Francia è già in atto. Una volta che le masse accettano il principio del controllo tramite QR code sugli smartphone –non essendo questa modalità di controllo efficiente e causando code – è automatico che accetteranno il braccialetto, la versione indossabile del lasciapassare
Dopotutto anche i media allineati –che sono supinamente favorevoli al green pass – stanno incoraggiando questa narrativa: il green pass sembra difficile da applicare in modo serio e rigoroso. È un po’ insolito che lo lascino intendere.
Da una parte i media raccontano che il lasciapassare sarebbe l’unica fonte di salvezza, ma dall’altra danno spazio alle palesi difficoltà di applicazione dei controlli salvifici.
Ebbene, conta invece guardare la Luna e non il dito. In Francia sono già in uso dei lasciapassare indossabili.
Ce ne informa su Repubblica l’inviato Marco Cicala:
È scontato che la versione indossabile del lasciapassare potrebbe domani utilizzare la tecnologia RFID (microchip leggibili a distanza)
«In fondo al corridoio che porta ai binari dell’Alta velocità ti aspetta un cordone di ragazzotti dall’aria non minacciosa però determinata. Ognuno con un borsone a tracolla. Appena superato lo sbarramento ti senti un po’ come un pollo certificato bio o un caciocavallo con bollino Dop. Perché, una volta verificato il green pass — nel mio caso italiano — quei giovanotti hanno estratto dal sacco un braccialetto adesivo numerato (919826, il mio) per sigillartelo al polso. Esperienza non esattamente gradevole. Ma tant’è. Emergenza oblige. Sulla fascetta — che dovrai mostrare anche salendo sui vagoni, durante il viaggio e all’arrivo — c’è scritto: “In treno, tutti responsabili”. Da lunedì è la procedura standard in vigore nelle stazioni francesi per i treni a lunga percorrenza. È il — contestatissimo — pass in versione “hard” esteso dal presidente Emmanuel Macron a trasporti, ospedali, grandi centri commerciali, bar e ristoranti. Ma, alla Gare de Lyon, tra la gente diretta verso le spiagge del Sud, non si avverte irritazione: file fluide, pochi assembramenti. Giusto qualche ingorgo davanti all’ormai irrinunciabile chiosco del sushi da asporto».
La deriva è scontata e in Francia è già in atto. Una volta che le masse accettano il principio del controllo tramite QR code sugli smartphone –non essendo questa modalità di controllo efficiente e causando code – è automatico che accetteranno il braccialetto, la versione indossabile del lasciapassare.
Così come è scontato che la versione indossabile del lasciapassare potrebbe domani utilizzare la tecnologia RFID (microchip leggibili a distanza).
A questo punto basterebbe installare dei lettori di RFID al posto dei termoscanner nei luoghi pubblici o sui trasporti per rendere sostenibile il controllo del green pass senza alcun impegno per le forze dell’ordine. Nessuna coda. Nessuna fallibilità. Controlli completamente automatizzati.
Il futuro prossimo dei lasciapassare sanitari è nei dispositivi indossabili. Anzi, è già il presente.
D’altra parte anche Il Messaggero con Antonio Calitri informa che iniziano a diffondersi spillette e cartellini indentificativi con QR code esibiti volontariamente dai dipendenti di alcuni esercizi pubblici come caffè, ristoranti e alberghi.
C’è ben poco da ridere della goffaggine dei governi che hanno introdotto il lasciapassare.
Il futuro prossimo dei lasciapassare sanitari è nei dispositivi indossabili. Anzi, è già il presente.
Gian Battista Airaghi
Sorveglianza
L’Inghilterra sperimenta sistema di pagamento ferroviario tramite tracciamento smartphone della posizione in tempo reale

In Inghilterra verrà lanciato un nuovo sistema di tariffe ferroviarie basato sul GPS che monitorerà gli spostamenti dei passeggeri tramite i loro smartphone e addebiterà loro il costo in un secondo momento, eliminando la necessità di acquistare i biglietti in anticipo. Lo riporta Reclaim the Net.
Sebbene venga promosso come un passo avanti verso un’esperienza di viaggio più semplice ed efficiente, il sistema si basa fondamentalmente sul monitoraggio della posizione in tempo reale, richiamando l’attenzione sul ruolo crescente della sorveglianza nei servizi pubblici di routine.
La sperimentazione è iniziata il 1° settembre sulle tratte ferroviarie dell’East Midlands Railway tra Leicester, Derby e Nottingham. Più avanti nel mese, il servizio sarà esteso ai servizi Northern Rail nello Yorkshire, comprese le fermate di Leeds, Sheffield, Harrogate, Doncaster e Barnsley.
Sono disponibili complessivamente 4.000 posti per coloro che si registrano tramite i siti web degli operatori ferroviari. I partecipanti utilizzeranno un’app che genera un codice a barre da scansionare ai tornelli. Una volta scansionato, il GPS del telefono si attiva, registrando gli spostamenti del passeggero durante la giornata.
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Il sistema calcola quindi il costo in base alla distanza percorsa e fattura il costo al passeggero a fine giornata. Gli operatori affermano che la tariffa sarà sempre la più economica possibile per la tratta percorsa.
Il ministro delle ferrovie, Lord Peter Hendy, ha descritto l’attuale struttura di biglietteria come «troppo complicata e un ammodernamento che avrebbe richiesto molto tempo per essere adattata al XXI secolo (…) Attraverso queste sperimentazioni stiamo facendo proprio questo, rendendo l’acquisto dei biglietti più comodo, più accessibile e più flessibile (…) Mettendo l’esperienza dei passeggeri al centro del nostro processo decisionale, stiamo modernizzando le tariffe e l’emissione dei biglietti, rendendo più semplice e facile per le persone scegliere il treno», ha affermato.
Mentre i funzionari continuano a presentare il progetto come una vittoria in termini di praticità e prezzo, la tecnologia introduce un nuovo livello di sorveglianza di routine in un ambiente di transito già ricco di dati.
La preoccupazione maggiore non riguarda solo la tecnologia in sé, ma la facilità con cui questo tipo di monitoraggio sta diventando routine. Per andare da A a B, ora è necessario generare un registro dettagliato di dove si va, quando si va e con quale frequenza.
Questi dati si accumulano rapidamente e non restano archiviati in un silos. Possono essere associati a nomi, comportamenti, schemi e persino alle persone con cui si viaggia. Con la diffusione di questo tipo di sistema, diventa sempre più difficile evitare un monitoraggio costante negli spazi pubblici.
Non esiste inoltre una linea chiara su come verranno gestiti questi dati. Chi ne avrà accesso, per quanto tempo verranno conservati e per quali altri scopi potrebbero essere utilizzati sono tutte questioni aperte.
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L’idea è tutta una questione di praticità, ma saltare la coda per i biglietti potrebbe comportare la rinuncia al controllo su dove finiscono i propri dati. Una volta registrata la cronologia delle posizioni, difficilmente rimane memorizzata. Può essere condivisa, analizzata e integrata in sistemi che vanno ben oltre i viaggi in treno.
Si tratta di un passo ulteriore verso una società della biosorveglianza totale, di cui è stato un prodromo la pandemia, con vari esempi (in primis, l’Australia), tra cui, sembra, qualche comune italiano, che hanno utilizzato le capacità geolocalizzative degli smartphone per tracciare gli spostamenti fuori casa, allora proibiti, dei cittadini.
Ora, con la scusa dei viaggi in regalo, si attirano gli avventati nella trappola del controllo totale. Il lettore di Renovatio 21 sa che sarà probabilmente lo stesso con l’euro digitale, il cui lancio è sempre più imminente.
«There is no such thing as free cheese» dice un detto anglofono: non esiste una cosa come il formaggio gratis. Cioè, secondo la saggezza murina che manca ai molti roditori come a molti umani, se il formaggio è gratis, probabilmente è una trappola.
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Immagine di Simon via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Pensiero
Massacro trans di bambini, ecco lo stragista ideale dei «conservatori». Per un futuro di sorveglianza totale

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‼️🇺🇸 NEW: And there it is;
“I’m about to launch GIDEON, America’s first-ever Ai threat detection platform built for law enforcement.” “It scrapes the internet 24/7 using Israeli-grade ontology…” Pre-crime policing starts NEXT WEEK. 👀 pic.twitter.com/pTQUsMnONx — Diligent Denizen 🇺🇸 (@DiligentDenizen) August 28, 2025
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Internet
Il nuovo aggiornamento di Instagram eroderà ulteriormente la vostra privacy

I nuovi aggiornamenti di Instagram sono ritenuti come problematici per la privacy degli utenti. Lo riporta Reclaim The Net.
Meta sta lanciando tre nuovi aggiornamenti del social network basato su immagini. Uno di questi «porta la piattaforma in un territorio che dovrebbe far scattare un serio campanello d’allarme per chiunque tenga alla privacy», scrive il sito.
Le prime due modifiche sono relativamente innocue: una nuova opzione per ripubblicare i Reel pubblici e una scheda «Amici» che mostra i post che i tuoi contatti hanno apprezzato o commentato.
La terza è molto più invasiva: la nuova «Friend Map» di Instagram, un sistema di tracciamento in tempo reale che ti consente di condividere la tua posizione esatta con i contatti scelti e di vedere a tua volta la loro.
«Meta lo presenta come un modo per “restare aggiornati con gli amici”, ma il suo vero valore è per l’azienda, non per te» nota Reclaim The Net.
La funzionalità rispecchia la «Snap Map» di Snapchat (società che in passato ha accusato Facebook di copiare le sue funzioni) e verrà introdotta inizialmente negli Stati Uniti prima di essere lanciata a livello globale.
«A differenza di un incontro per un caffè, questo tipo di “connessione” significa fornire a Meta un feed costante su dove ti trovi, quando ci sei e con quale frequenza ci vai» scrive RTN.
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Se attivata, la Friend Map utilizza il GPS del telefono, insieme a segnali Bluetooth e Wi-Fi, per determinare la tua posizione. Se hai già taggato la tua posizione in post o Storie, potresti aver già dato i permessi necessari. Reel, Storie e post taggati possono apparire sulla mappa per 24 ore, insieme alle «Note» dei follower condivisi.
Instagram specifica che la condivisione della posizione è inizialmente disattivata all’apertura della mappa, ma non è chiaro se successivamente verrà chiesto di riattivarla. Una volta concessi i permessi, l’app potrebbe accedere alla tua posizione ogni volta che la usi.
Rivelare la propria posizione in tempo reale è uno dei dati più rivelatori che si possano condividere online. Rivela la propria casa, il proprio posto di lavoro, le proprie abitudini quotidiane e i luoghi che si visitano più spesso. Queste informazioni sono una miniera d’oro per gli inserzionisti, che possono tracciare le proprie abitudini per proporre prodotti mirati, e per i governi, che possono utilizzarle senza mandato se pubblicate pubblicamente.
È stato notato che esiste quindi anche una minaccia concreta dello stalking. Le organizzazioni che si occupano di violenza domestica avvertono da tempo che il monitoraggio della posizione in tempo reale è uno strumento potente a disposizione degli aggressori per monitorare e controllare le vittime. La normalizzazione di questo tipo di sorveglianza aumenta ulteriormente i rischi, soprattutto per i bambini.
«Se ti viene chiesto di abilitare la Mappa Amici, rifiuta» scrive RTN, che dà istruzioni su come disattivarla:
Su Instagram:
Vai a Messaggi.
Tocca “Mappa” in alto.
Apri Impostazioni.
Selezionare “Nessuno” e confermare.
Sul tuo dispositivo:
iOS: in Privacy e sicurezza, rimuovi l’accesso alla posizione di Instagram o disattiva “Condividi la mia posizione”.
Android: nelle impostazioni di localizzazione, rimuovi l’autorizzazione di Instagram o disattiva completamente i servizi di localizzazione.
Non si tratta di una singola funzionalità. Fa parte di una spinta costante delle Big Tech per normalizzare la condivisione di una quantità sempre maggiore di dati personali, con il pretesto di «connessione» e «comodità».
La vostra posizione è preziosa e mantenerla riservata è uno dei modi più efficaci per proteggervi da sorveglianza, tracciamento e profilazione.
«Non è necessario fornire a Meta una mappa in tempo reale della tua vita per rimanere vicino ai tuoi amici. Rifiutare questo tipo di tracciamento non è solo una scelta personale, ma è anche una presa di posizione contro la costante erosione della privacy digitale».
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Immagine di Santeri Viinamäki via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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