Intelligenza Artificiale
Corsa verso l’AI atomica: anche Google alimenterà i data center con sette piccoli reattori nucleari
Un altro colosso dell’informatica si avvicina all’energia atomica. Il 14 ottobre Google ha firmato un contratto con Kairos Power per costruire sette reattori nucleari Small Modular Reactors (SMR), scrive il Wall Street Journal.
Il primo reattore dovrebbe essere operativo entro il 2030 e gli altri entro il 2035, ma non è stato rivelato se le centrali elettriche saranno tutte nella stessa struttura o in diverse località.
Questo è considerato tra i primi accordi di questo tipo al mondo per costruire una flotta di centrali elettriche e l’obiettivo è di fornire a Google un totale di 500 megawatt di energia.
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L’accordo necessita ancora dell’approvazione normativa, ma Kairos ha già ottenuto i permessi per il suo impianto dimostrativo nel Tennessee, che dovrebbe essere operativo nel 2027.
Il contratto dimostra fiducia in un sistema energetico costruito in una fabbrica per l’assemblaggio altrove. Ordinando diversi SMR, si ottiene un’economia di scala che riduce i costi rispetto all’acquisto di un solo impianto.
Il design di Kairos utilizza sali di fluoruro fusi come refrigerante al posto dell’acqua come negli impianti nucleari tradizionali. In una struttura di sviluppo ad Albuquerque, nel New Mexico, Kairos sta testando l’assemblaggio e le operazioni dei nuovi impianti, l’affidabilità dei componenti e persino la catena di fornitura necessaria per mantenere gli impianti in funzione.
La domanda di energia negli Stati Uniti sta esplodendo a causa di nuovi data center, Intelligenza Artificiale, cloud storage e veicoli elettrici. Attualmente l’energia nucleare fornisce circa il 20% della domanda elettrica degli Stati Uniti e questa cifra è stagnante da decenni.
La corsa all’energia nucleare di Google segue quella dell’altro colosso dell’informatica mondiale, Microsoft, come rivelato pochi giorni fa.
Come riportato da Renovatio 21, la multinazionale di Bill Gates sarebbe dietro l’inaspettata riapertura della centrale atomica di Three Miles Island, il luogo del peggior incidente ad un reattore nella storia degli Stati Uniti, che sembrava essere stata chiusa definitivamente nel 2019.
Non è chiaro se si tratterà in pratica di un reattore di fatto privato di Microsoft, e non è stato dichiarato nemmeno perché Microsoft ne abbia bisogno – a meno che non si ipotizzi una escalation nell’uso di elettricità dovuto a nuovo super-impianti informatici di Intelligenza Artificiale, che sono in genere estremamente energivori.
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Come riportato da Renovatio 21, Microsoft con OpenAI starebbero preparando segretamente un supercomputer che prevede un investimento di 100 miliardi di dollari per addestrare l’AI avanzata.
Nell’enantiodromia tra i titani tecnologici verso la supermacchina pensante definitiva, deve essere stato compreso dalle parti che l’egemonia AI non sarà possibile senza poter essere alimentata costantemente dalla forma più potente di energia a disposizione, il nucleare.
Pensiamo, a questo punto, quanto l’Italia e l’Europa dei «comuni denuclearizzati» resterà indietro, sottomessa nel mondo del futuro prossimo non solo agli USA ma pure alla loro Intelligenza Artificiale.
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L’AI di Google si rifiuta di giocare a scacchi contro l’Atari del 1977
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Intelligenza Artificiale
OpenAI dice che oltre un milione di persone parlano di suicidio con ChatGPT ogni settimana
OpenAI ha presentato un nuovo aggiornamento di sicurezza per il suo noto modello ChatGPT, in seguito a un’analisi interna che ha rilevato oltre un milione di utenti aver confessato al chatbot intenzioni suicide. Le modifiche intendono potenziare la capacità dell’IA di identificare e gestire adeguatamente le situazioni di crisi.
In un comunicato diffuso lunedì, l’azienda ha reso noto che circa lo 0,15% degli utenti settimanali di ChatGPT ha partecipato a dialoghi contenenti «indicatori espliciti di potenziali intenzioni o piani suicidi». Un ulteriore 0,05% dei messaggi includerebbe «indicatori espliciti o impliciti di ideazione o intenti suicidi».
All’inizio del mese, il CEO di OpenAI Sam Altman aveva dichiarato che ChatGPT conta oltre 800 milioni di utenti attivi settimanali; sulla base degli ultimi dati aziendali, ciò significa che più di 1,2 milioni di persone hanno discusso di suicidio con il chatbot e circa 400.000 hanno manifestato segnali di intenti suicidi.
L’azienda ha inoltre indicato che lo 0,07% (560.000) degli utenti settimanali e lo 0,01% (80.000) dei messaggi rivelano «possibili segni di emergenze di salute mentale legate a psicosi o mania». Ha osservato, inoltre, che un certo numero di utenti ha sviluppato un’eccessiva dipendenza emotiva da ChatGPT, con circa lo 0,15% (1,2 milioni) di utenti attivi che mostrano comportamenti indicanti «livelli elevati» di attaccamento emotivo al chatbot.
OpenAI ha annunciato una collaborazione con decine di specialisti di salute mentale da tutto il mondo per aggiornare il chatbot, rendendolo più affidabile nel rilevare segnali di disagio mentale, nel fornire risposte più appropriate e nel indirizzare gli utenti verso aiuti concreti.
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Nelle conversazioni che coinvolgono convinzioni deliranti, l’azienda ha dichiarato di istruire ChatGPT a rispondere in modo «sicuro» ed «empatico», evitando di avallare affermazioni infondate.
L’annuncio giunge in un periodo di crescenti preoccupazioni per l’uso sempre più diffuso di chatbot basati su intelligenza artificiale come ChatGPT e per i loro impatti sulla salute mentale. Psichiatri e altri operatori sanitari hanno espresso allarme per una tendenza emergente in cui gli utenti sviluppano deliri pericolosi e pensieri paranoici dopo interazioni prolungate con chatbot IA, che tendono a confermare e rafforzare le convinzioni degli utenti.
Il fenomeno è stato definito da alcuni esperti come «psicosi da chatbot».
Come riportato da Renovatio 21, una causa intentata da dei genitori californiana causa che ChatGPT abbia incoraggiato un adolescente suicida a pianificare un «bel suicidio» e si sia persino offerto di redigere la sua lettera di addio.
Un altro caso che ha raggiunto la stampa internazionale è stato quello della giovane vedova belga che sostiene che il marito è stato portato a suicidarsi da un popolare chatbot di Intelligenza Artificiale. La macchina in sole sei settimane avrebbe amplificato la sua ansia per il Cambiamento Climatico portandolo a lasciarsi alle spalle la sua vita agiata.
I chatbot sembrano essere usati anche da coloro che progettano omicidi e stragi.
Hanno usato ChatGPT prima dei loro attacchi il sospettato terrorista che ha fatto scoppiare un Cybertruck Tesla dinanzi al Trump Hotel di Las Vegas a gennaio e pure un individuo che poche settimane fa ha assaltato con un coltello una scuola femmine in Isvezia.
Come riportato da Renovatio 21, dal processo a suo carico è emerso che l’uomo che aveva pianificato di assassinare la regina Elisabetta di Inghilterra con una balestra sarebbe stato incoraggiato da un chatbot di Intelligenza Artificiale nei giorni prima di irrompere nel parco del Castello di Windsor.
Due mesi fa si è avuto il caso dell’ex dirigente di Yahoo che avrebbe ucciso la madre e poi se stesso sotto l’influenza del chatbot.
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La superintelligenza artificiale potrebbe porre fine all’umanità
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