Oligarcato
Come ogni anno, valanghe di prostitute chiamate a Davos per il World Economic Forum

Immancabile, come ogni gennaio, eccovi l’annuale articolo sulle meretrici che, prenotate in overbooking, sciamano in massa verso il World Economic Forum per soddisfare gli appetiti dei padroni del mondo, che, atterrati a Davos con i loro jet privati ecologici, vogliono gozzovigliare nei lupanari del capitalismo equo ed inclusivo, protetti dalle solite migliaia di agenti e soldati armati fino ai denti.
Si tratta di un numero di 2800 leader provenienti da 120 Paesi, più quantità di sherpa del caso. Dopo le discussioni sul destino del mondo con politici, businessmeni, accademici e cardinali (ebbene sì: col papato di Bergoglio ci sono anche quelli, ask mons. Parolin) esiste un circuito after-hour di lussuose cene, feste e quant’altro dove l’elemento della (mala)femmina non può mancare.
«Caviale, funghi magici, dolci con foglie d’oro, selfie di prim’ordine, prostitute da 2.500 dollari a notte e cene segrete» scrive un articolo del New York Post.
Il quotidiano francese 20 Minutes racconta in dettaglio la questione dei festini con le prostitute, e le attuali difficoltà che affronta il mercato in occasione del World Economic Forum: «chi vuole prenotare un’accompagnatrice tramite la piattaforma di abbinamento “Titt4Tat” nella regione di Davos o anche nella Svizzera orientale, rimarrà deluso. Durante la settimana del WEF tutti i fornitori di servizi locali sono al completo», scrive il giornale transalpino citando un «imprenditore» del settore. «La spiegazione: a Davos la gente se ne stava in disparte, i loro partner per lo più restano a casa. Inoltre, secondo il cofondatore, l’alcol e le feste contribuiscono ad aumentare la richiesta del suo servizio».
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«”A seconda del cliente, una prenotazione richiede dalle quattro alle dodici ore”, ha detto la prostituta Mia May, aggiungendo che il costo del suo servizio è di circa 2.000 franchi», cioè circa 2000 euro.
«Inoltre a Davos ci sono molti clienti che non sono sensibili al prezzo» assicura l’imprenditore sentito dal quotidiano. «In generale, si tratta meno di sesso e più della cosiddetta “girlfriend experience“, cioè la finzione di una relazione intima».
I lucertoloni che governano il mondo, insomma, abbisognano soprattutto di affetto: e non l’avevamo capito, del resto parliamo di persone brutte con un po’ di cervello, nessuna morale e capacità altissime di leccare sederi (le skill per cui il sistema li ha premiati, facendo loro fare la carrierona), uomini che da ragazzi non erano popolarissimi al liceo, anzi, magari erano nella schiera degli sfigati incapaci di dichiararsi alla più carina della classe, il cui implicito rifiuto ha generato in essi l’odio per l’umanità che anima le loro politiche.
«Ci troviamo di fronte a un mondo fratturato e a crescenti divari sociali, che portano a un’incertezza e un pessimismo pervasivi. Dobbiamo ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione delle crisi, esaminando le cause profonde dei problemi attuali e costruendo insieme un futuro più promettente» ha scritto in una nota Klaus Schwab, mentre chissà quanti invece compulsavano il telefonino per cercare di prenotare una battona da strapagare.
L’articolo di quest’anno sulle bottane a Davos è finito. Arrivederci all’anno prossimo!
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L’ambasciatore britannico negli USA ha scritto una lettera d’amore a Jeffrey Epstein. Londra lo licenzia

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«Surreale» cena alla Casa Bianca con Trump, Zuckerberg, Bill Gates

Il presidente Donald Trump ha organizzato una cena di alto profilo alla Casa Bianca, invitando i leader più influenti della Silicon Valley a discutere di intelligenza artificiale e investimenti negli Stati Uniti.
Tra i presenti figuravano Mark Zuckerberg, CEO di Meta Facebook, Tim Cook, CEO di Apple, Sam Altman, CEO di OpenAI, e Bill Gates, il fondatore di Microsoft con ampie attività filantrocapitaliste in corso. Molti di costoro in passato avevano pubblicamente criticato Trump. Elon Musk, tecnicamente il più ricco e di successo tra gli imprenditori tecnologici, un tempo stretto alleato di Trump, era assente, ufficialmente a causa di conflitti di agenda ma più probabilmente della rottura pubblica tra i due, non ancora sanata nonostante il ramoscello d’olivo mostrato da Trump negli scorsi giorni.
Il cosiddetto zar dell’Intelligenza Artificiale e delle criptovalute della Casa Bianca David Sacks (già tra i fondatori di PayPal, poi divenuto investitore di Venture Capital e sostenitore MAGA) era presente alla cena con l’amico e compagno di podcast Chamath Palihapitiya, già dirigente di Facebook a cui è seguito un grande successo come investitore. I due hanno offerto un resoconto privilegiato dell’evento sul loro podcast «All-In».
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«Tutto è iniziato con un gruppo organizzato da Chamath nella Silicon Valley. Erano il nucleo centrale, e poi sempre più persone hanno voluto unirsi», ha detto Sacks. «Ben presto, il presidente ha invitato i massimi leader del settore tecnologico, e la sala si è trasformata nella sala che vedete. È davvero sorprendente la capacità del presidente Trump di convocare tutte queste persone. Direi che forse metà dell’industria tecnologica era presente in termini di capitalizzazione di mercato».
Il Palihapitiya, sposato con la stupenda ereditiera farmaceutica italiana Nathalie Dompè, nel video concorda col Sacks, spiegando che trovarsi in quella stanza «sembrava surreale».
«Vedi i leader delle aziende più importanti del mondo, tutti seduti insieme, con questo senso di allineamento e cooperazione. È stato davvero fantastico», ha detto il Palihapitiya. «Queste persone non devono presentarsi da nessuna parte, ma il fatto che il presidente abbia potuto convocarle la dice lunga su di lui e sul suo programma».
Palihapitiya ha affermato che i partecipanti hanno sostenuto «incredibilmente» le politiche di Trump, che ha contrapposto alle «difficoltà sotto Biden», osservando che «anche i liberali più convinti come Tim Cook e Bill Gates hanno ormai pienamente abbracciato il presidente Trump».
«Questo è una testimonianza del suo programma», ha affermato. Il Palihapitiya ha poi offerto un resoconto dettagliato di Trump che ospita i leader della tecnologia nella Roosevelt Room. «Vedevamo le persone più potenti che hanno costruito queste incredibili aziende: circa 30 persone, ma il tavolo ne può ospitare solo 15. Quindi c’erano Tim Cook, Sam Altman e Satya Nadella seduti su un divano, con Dylan Field e Alan Wag lì vicino, che si rilassavano», ha raccontato Palihapitiya. «Nel loro mondo, sono dei re, ma alla Casa Bianca sono cittadini americani lì per incontrare il presidente. L’ego di tutti è stato messo a dura prova».
«Poi ci hanno fatto mettere in fila indiana – Sundar [Pichai, CEO di Google, ndr], Satya [Nadella, CEO di Microsoft, ndr], Bill Gates – come se fossimo nel backstage di un concerto degli Zeppelin», ha aggiunto il finanziere cingalo-canadese, raccontando che il momento si è arricchito di un visita allo Studio Ovale, con partecipanti come Safra Catz di Oracle e suo marito che si sono intrattenuti per le foto al Resolute Desk.
Si è trattato momento improvvisato si è verificato quando il marito di Catz ha chiesto una penna, spingendo Trump a distribuire monete e penne. Sergey Brin di Google ha innescato una discussione politica che si è protratta fino alla cena, mentre la richiesta di un partecipante di avere la playlist di Trump ha portato alla musica dei Fleetwood Mac nel giardino delle rose della Casa Bianca, immortalata da Lisa Su del produttore di microchippi AMD.
«Il cameratismo, tuttavia, non è riuscito a mascherare la tensione di fondo: questi leader, un tempo critici accesi, ora sembravano dare priorità all’accesso e all’influenza rispetto ai loro principi passati, mettendo in dubbio se la loro precedente opposizione fosse autentica o semplicemente una posa per ottenere il favore del pubblico», scrive Zerohedge.
L’evento ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dei leader del settore tecnologico che un tempo si opponevano a Trump. Zuckerberg, che aveva bandito Trump dalle piattaforme di Meta nel 2021 dopo la rivolta al Campidoglio del 6 gennaio, aveva giustificato la mossa come una presa di posizione contro l’incitamento, attirandosi accuse di censura da parte dei sostenitori di Trump.
Nel 2016, Zuckerberg aveva criticato la retorica di Trump sull’immigrazione definendola divisiva durante la conferenza F8 di Meta. Cook, un acceso sostenitore della giustizia sociale, si era opposto al divieto di viaggio imposto da Trump nel 2017, definendolo «un approccio non corretto», mentre Altman aveva paragonato Trump a demagoghi «odiosi».
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Lo Zuckerbergo è stato filmato durante la serata mentre, interrogato dal presidente Trump sulla quantità di investimenti negli USA dei prossimi anni fa parte di Facebook, dice di volere impegnare circa 600 miliardi al 2028. Alcuni in rete accusano lo Zuck di essersi inventato al momento una cifra a caso che potesse compiacere il Trump, che, come noto, l’anno scorso in un libro fotografico aveva minacciato di dare l’ergastolo allo Zuckerbergo qualora fosse intervenuto come nel 2020 nelle elezioni 2024.
Mark Zuckerberg gets caught on a hot mic admitting he is totally making up Meta’s U.S. investment numbers based on whatever Trump wants to hear:
— Spencer Hakimian (@SpencerHakimian) September 5, 2025
Molti hanno reagito malamente alle immagini di Bill Gates che pontifica a fianco di un’occhiuta Melania, paventando un cedimento del presidente.
Il Gates ha ostentato con vanto la sua carriera di filantrocapitalista riguardo alla sanità globale, che significa, ovviamente, vaccini.
It’s infuriating to see Bill Gates at the White House in a position of honor. I want a future where we stop giving power to evil people like Gates. He’s a globalist who hates the America First ideology. His God complex deserves nothing but contempt. pic.twitter.com/IpfuXbRekI
— Robby Starbuck (@robbystarbuck) September 5, 2025
Tuttavia, a poche ore dalla cena, Trump ha pubblicato su Truth Social un segmento di un vecchio documentario sui vaccini che mostra la loro assoluta pericolosità.
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Immagine screenshot da YouTube
Misteri
Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

The missing minute from Jeffrey Epstein’s surveillance footage has finally been released.
The original tape jumped from 11:58 p.m. straight to midnight—but the recovered clip reveals guards walking toward Epstein’s cell at 11:59:39, just seconds before midnight. pic.twitter.com/fi4yXML24X — Shadow of Ezra (@ShadowofEzra) September 2, 2025
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