Animali
Coccodrillo scatena il panico in istrada
L’insolita passeggiata lungo una strada cittadina tra i veicoli è stata ripresa in un video in India.
Secondo i resoconti dei media indiali, il filmato del grande loricato è stato registrato lungo la costa nella città di Chiplun del distretto di Ratnagiri nel Maharashtra.
La clip è già diventata virale sui social media e, a quanto si dice, è stata girata da un conducente di risciò di passaggio. La regione è stata colpita da forti piogge e si sospetta che il coccodrillo sia strisciato fuori dal fiume Shiva, noto come un popolare ritrovo per i coccodrilli palustri che si trovano in tutta la regione, secondo un servizio di NDTV.
L’anno scorso, la gente di Vadodara, Gujarat, ha avvistato un coccodrillo sulla strada vicino al fiume Vishwamitri mentre il monsone arrivava nella regione. I funzionari forestali hanno quindi catturato il rettile e lo hanno rilasciato nel suo habitat naturale, secondo India Today.
#Maharashtra : Video of Crocodile Roaming Ratnagiri Roads Goes Viral After Heavy Rain; Suspected to Have Come From Shiv River.#Ratnagiri #chiplun #Crocodile #Monsoon pic.twitter.com/CSnwB3TgPS
— Pune Pulse (@pulse_pune) July 1, 2024
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Reagendo al video su X, una persona ha commentato che il numero di coccodrilli nella regione sta crescendo «in modo esponenziale» e ha affermato che le lamentele della gente del posto sulla situazione non erano state ascoltate dalle autorità. «Siamo noi umani ad aver invaso il loro habitat, non il contrario”, ha scritto un altro commentatore.
Un’altra persona ha suggerito che i coccodrilli sono «innocui», aggiungendo: «Date loro da mangiare del pollo e fate amicizia con loro». Il pollo, purtroppo, non è un alimento popolare tra gli indiani di religione indù o non dediti al bodybuilding.
L’India ha tre specie di coccodrilli, che sarebbero tuttavia tra i rettili più minacciati del pianeta.
Molte parti dell’India sono state colpite da forti piogge a causa dell’inizio della stagione dei monsoni. L’Assam, nel nord-est del paese, è stato colpito da gravi inondazioni per diversi giorni a causa delle piogge torrenziali che hanno causato il gonfiamento del fiume Brahmaputra.
Secondo l’Assam State Disaster Management Authority (ASDMA), le inondazioni hanno colpito circa 260.000 persone, causando oltre 30 vittime, hanno riferito i media locali. Gli stati settentrionali di Himachal Pradesh e Uttarakhand riceveranno probabilmente forti piogge a luglio, il che potrebbe causare frane e inondazioni, ha affermato lunedì il capo del Dipartimento meteorologico indiano Mrutyunjay Mohapatra.
Nella capitale indiana, almeno 11 persone sono morte a causa di una forte pioggia improvvisa. Venerdì scorso, le piogge hanno causato il crollo di una parte del tetto del nuovo edificio dell’aeroporto di Nuova Delhi, uccidendo una persona e ferendone diverse altre.
L’arrivo tempestivo del monsone, tuttavia, è cruciale per l’economia indiana, che si basa fortemente sull’agricoltura. Le piogge sono essenziali per una robusta produzione agricola e prezzi alimentari stabili, poiché oltre il 50% della superficie coltivata netta e il 44% della produzione alimentare dipendono dalle piogge monsoniche.
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Immagine screenshot da Twitter
Animali
Rivelazioni sul cane di Biden che azzanna gli agenti dei servizio segreto. Non lo sopprimono per privilegio presidenziale esteso ai quadrupedi?
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The President of Austria, Alexander Van der Bellen, will leave Chisinau with a bandaged hand. He was bitten by the presidential dog Codruț.#maiasandu #alexandervanderbellen #Moldova #Austria pic.twitter.com/8g8OKA9ZK4
— Paranteze.MD (@ParantezeM) November 16, 2023
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Animali
Tigri massacrano esseri umani: il Nepal cerca una soluzione diplomatica
Il Nepal è alle prese con un problema che è al contempo domestico e diplomatico: le tigri.
Il Paese himalayano è infatti lanciato in quella che chiamano «diplomazia della tigre», ossia l’uso della fauna locale come strumento di relazione internazionale. L’esempio più lampante di tale politica è la cosiddetta «diplomazia del Panda» mandata avanti nei decenni da Pechino, dove il tozzo orso bicolore viene utilizzato come grimaldello per istituire rapporti con le nazioni estere, per qualche ragione desiderose di avere a noleggio dai cinesi il pigro plantigrado bianconero.
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«Se qualche paese desidera ottenere una tigre da noi, possiamo fornirne una come parte della diplomazia della tigre. La diplomazia della fauna selvatica è praticata in tutto il mondo e credo che aiuterà gli sforzi di conservazione della tigre in Nepal» ha dichiarato al corrispondente nepalese di Russia Today il direttore generale del Dipartimento dei parchi nazionali e della conservazione della fauna selvatica (DNPWC) Sindhu Dhungana.
Tuttavia, con la proliferazione di un numero sempre crescente di tigri sul territorio, il suo dipartimento deve affrontare la pressione dell’opinione pubblica. «Le tigri spesso invadono gli insediamenti umani e rappresentano una minaccia per gli esseri umani», ha detto. «Spesso le persone ci esortano a tenere le “nostre” tigri confinate nella giungla».
Secondo un censimento delle tigri del 2022, il Nepal ospita 355 esemplari, un aumento rispetto alle 121 del 2009. L’obiettivo fissato al Summit delle tigri di San Pietroburgo del 2010 – al quale parteciparono Putin e Leonardo di Caprio – era quello di raddoppiare la popolazione delle tigri, un obiettivo che il Paese aveva superato nel 2018, con 235.
«Il Nepal ha scoperto che alcuni Paesi hanno preferenze specifiche per quanto riguarda la fauna selvatica. L’Indonesia vuole i cervi, la Cina vuole i rinoceronti con un corno e il Qatar vuole il panda rosso» scrive RT. «Il DNPWC nepalese ha istituito una task force per risolvere questo problema».
Il censimento del 2021 dei rinoceronti con un corno in Nepal è arrivato a 752. Il Nepal ha donato due coppie di rinoceronti con un corno alla Cina nel 2018 e il Paese ha una storia di fornitura di questi rinoceronti a Germania, Austria, Regno Unito e Stati Uniti.
Negli ultimi cinque anni in Nepal, circa 75 persone sono state uccise dalle tigri, di cui 22 nel Parco Nazionale di Bardiya, che ospita 125 tigri adulte. Il Nepal ha quattro parchi nazionali: Parsa, Chitwan, Bardiya e Suklafata. Bardiya ospita la seconda popolazione di tigri più grande del Nepal.
Con l’aumento delle vittime umane e dei danni alle case, alle fattorie, all’allevamento e ai raccolti, il DNPWC si è trovato incapace di fornire aiuti.
«Non abbiamo il budget per assistere le persone», ha detto il Dhungana a RT. «Il numero delle vittime è raddoppiato rispetto a cinque anni fa».
La politica del governo in materia di aiuti prevede un pagamento una tantum di 9.500 dollari per ogni decesso. Secondo i dati del DNPWC, il governo ha distribuito aiuti per un totale di circa 1,2 milioni di dollari. Tuttavia, molti non hanno ricevuto sostegno, così come vengono lasciati soli coloro il cui bestiame viene sbranato dall’orrido felino.
Anche i crescenti episodi di conflitto tra uomo e fauna selvatica rappresentano un problema per le tigri. Nonostante la crescente richiesta di controllarle, i Parchi Nazionali non possono limitarsi a mettere in gabbia le tigri problematiche. Il DNPWC attualmente tiene in gabbia 16 tigri problematiche. Il portavoce della DNPWC ha detto che non hanno più spazio sufficiente, e che tigri messe in gabbia lontano dal loro habitat finiscono per morire.
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A marzo una tigre è stata uccisa in una gabbia nel Parco nazionale di Parsa. Questa tigre era stata catturata intorno al Parco Nazionale di Chitwan dieci mesi prima, in seguito ad un attacco al bestiame. Nel giro di un anno, tre tigri sono state uccise nel Parco Nazionale di Parsa e una nel Parco Nazionale di Bardiya, tutte confinate perché ritenute problematiche.
D’altra parte, sono stati identificati anche casi di tigri uccise intenzionalmente mediante avvelenamento e fucilazione.
A marzo, una tigre è stata trovata morta con ferite da arma da fuoco nella foresta del distretto di Bara, vicino al Parco nazionale di Parsa. Nello stesso mese, un’altra tigre fu trovata avvelenata nella foresta adiacente al Parco Nazionale di Chitwan. Un altro è stato trovato ucciso a Kailali, vicino al Parco Nazionale di Bardiya.
Il Nepal ha annunciato la creazione di zoo in sette province, ma l’iniziativa deve ancora iniziare. Dhakal del DNPWC afferma che, se gli zoo saranno pronti, alcune tigri potranno essere trasferite.
Esperti di fauna selvatica c sono preoccupati per l’aumento del conflitto tra fauna selvatica e esseri umani. Secondo alcuni, se non sarà possibile gestirlo, il conflitto avrà un impatto sugli sforzi di conservazione a lungo termine del Nepal.
La situazione fa pensare ad un antico sketch della trasmissione di comicità nonsense britannica Big Train, che riprendeva uno degli attori (Simon Pegg) che andava in strada con un banchetto di un’organizzazione per eliminare la tigre, sostenendo che si trattava di un animale pericoloso, crudele ed orribili, quindi erano tutte da eliminare.
Ad ogni modo la sorte delle tigri nepalesi sembra essere migliore di quella di certe colleghe occidentali. Ci ritorna in mente il caso della povera tigre residente in un giardino zoologico svedese trovata positiva al COVID e quindi, come da tipica usanza nordica, sottoposta ad immediata eutanasia.
Il mondo, comunque, si sta già preparando alla bistecca di tigre coltivata in laboratorio.
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Alimentazione
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