Cina
Cittadino cinese arrestato mentre cercava di far arrivare a Trump dei «documenti» sul coinvolgimento del Partito Comunista Cinese nel tentato omicidio

Un cittadino cinese è stato arrestato e trattenuto dopo aver tentato più volte di entrare a Mar-a-Lago per consegnare a Donald Trump dei documenti che, a suo dire, contengono la prova che il governo comunista cinese è legato al tentato assassinio del 13 luglio. Lo riporta la testata locale Palm Beach Post.
Zijie Li, 38 anni, di El Monte, California, ha tentato almeno quattro volte di accedere alla residenza di Trump il 19, 30 e 31 luglio.
La prima volta è stato fermato dal Secret Service al cancello principale e la polizia locale gli ha notificato un verbale di violazione di proprietà privata.
Tuttavia, il 30 il Li tornò altre due volte e in entrambe le occasioni è stato respinto dai Servizi Segreti.
L’uomo è stato finalmente arrestato il giorno dopo, dopo aver superato diversi posti di blocco dei Servizi Segreti prima di essere fermato al cancello sud.
A Chinese National has been arrested after trying multiple times to get inside Mar-a-Lago in order to hand documents to Donald Trump that he claims contain proof that the Communist Chinese government is linked to the July 13 assassination attempt. Report: https://t.co/fPbQRWgxJA pic.twitter.com/c8z8U8hWPi
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) August 3, 2024
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Trump non si trovava nella tenuta quando il Li è stato arrestato.
Il cittadino cinese deve rispondere di un singolo capo d’imputazione per violazione di domicilio ed è trattenuto nella prigione della contea di Palm Beach con una cauzione di 10.000 dollari. Si è dichiarato non colpevole.
Il Palm Beach Daily News riporta che, dopo il tentato assassinio, i Servizi Segreti hanno aumentato la sicurezza attorno alla tenuta di Trump e alle sue altre proprietà, compresa la chiusura di South Ocean Boulevard, vicino a Mar-a-Lago.
Le affermazioni di Li hanno portato in molti a chiedersi cosa contengano esattamente i suoi «documenti».
Non si tratta del primo cittadino del Dragone che cerca di infiltrarsi per qualche ragione nella grande magione del biondo ex presidente USA. Nel giugno 2022, un uomo di 53 anni è stato arrestato con l’accusa di violazione di domicilio. Jing Lu, una cittadina cinese, è stata accusata di essere entrata illegalmente a Mar-a-Lago nel dicembre 2019. L’intrusa di Mar-a-Lago Yujing Zhang è stata deportata in Cina nel 2021 dopo aver scontato una pena detentiva negli Stati Uniti in seguito al suo arresto nel 2019.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale

In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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