Occulto

Chiesa cattolica ospita monaci buddisti tibetani per parlare di meditazione non cristiana

Pubblicato

il

Una chiesa cattolica nello Stato americano dell’Oregon sta promuovendo pratiche di preghiera non cristiane e sta aiutando a raccogliere fondi per un monastero buddista in India.

 

Mercoledì 26 giugno, la parrocchia cattolica della Resurrezione a Tualatin ha ospitato un discorso dei monaci buddisti tibetani sulla «meditazione» non cristiana. L’evento prevedeva una vendita di oggetti artigianali realizzati dai monaci nel tentativo di raccogliere fondi per il loro monastero in India.

 

La parrocchia della Resurrezione si trova nell’arcidiocesi di Portland, Oregon, ed è guidata dall’arcivescovo Alexander Sample, noto per la sua ortodossia e il suo amore per la liturgia tradizionale della Chiesa.

 

L’idea di associare al cattolicesimo pratiche di meditazione non cristiane come lo yoga o il buddismo – anche nella sua variante giapponese, il cosiddetto Zen – è molto radicata in vari gruppi modernisti, anche in Italia.

 

Tale prospettiva era stata condannata da una lettera del 1989 dell’allora prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede Joseph Ratzinger.

 

«Con l’attuale diffusione dei metodi orientali di meditazione nel mondo cristiano e nelle comunità ecclesiali, ci troviamo di fronte ad un acuto rinnovarsi del tentativo, non esente da rischi ed errori, di fondere la meditazione cristiana con quella non cristiana» scriveva il futuro papa nella Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della meditazione cristiana (15 ottobre 1989).

 

«Le proposte in questo senso sono numerose e più o meno radicali: alcune utilizzano metodi orientali solo ai fini di una preparazione psicofisica per una contemplazione realmente cristiana; altre vanno oltre e cercano di generare, con diverse tecniche, esperienze spirituali analoghe a quelle di cui si parla in scritti di certi mistici cattolici; altre ancora non temono di collocare quell’assoluto senza immagini e concetti, proprio della teoria buddista, sullo stesso piano della maestà di Dio, rivelata in Cristo, che si eleva al di sopra della realtà finita e, a tal fine, si servono di una “teologia negativa” che trascende ogni affermazione contenutistica su Dio, negando che le cose del mondo possono essere una traccia che rinvia all’infinità di Dio».

Iscriviti al canale Telegram

«Per questo propongono di abbandonare non solo la meditazione delle opere salvifiche che il Dio dell’Antica e della Nuova Alleanza ha compiuto nella storia, ma anche l’idea stessa del Dio uno e trino, che è amore, in favore di un’immersione “nell’abisso indeterminato della divinità”».

 

«Queste proposte o altre analoghe di armonizzazione tra meditazione cristiana e tecniche orientali dovranno essere continuamente vagliate con accurato discernimento di contenuti e di metodo, per evitare la caduta in un pernicioso sincretismo» scriveva il futuro papa.

 

Papa Francesco ha incontrato spesso delegazioni buddiste, arrivando, durante il suo incontro sincretista in Mongolia l’anno passato, ad esortare i buddisti (e i musulmani, e gli sciamani) a promuovere le loro religioni.

 

Durante il viaggio apostolico del 2015 in Sri Lanka – Paese a maggioranza buddista martoriato da una guerra etnica contro la minoranza Tamil in cui non pochi cattolici hanno perso la vita – sembrò preferire accompagnarsi ai bonzi invece di affrontare la realtà dei cristiani sopravvissuti al massacro finale dei Tamil nel 2009, con sofferenze e atrocità che ancora oggi continuano.

 

Il buddismo tibetano, in particolare, sembra essere totalmente incompatibile con il cristianesimo, essendo basato su pratiche esoteriche, possessioni demoniache e magie sessuali varie.

 

Una storia poco raccontata è quella dei martiri tibetani, cattolici della zona di Yerkalo, in Tibet, che furono trucidati dai monaci buddisti.  Parimenti, pochi noti al grande pubblico – a cui è stata data in pasto da decenni una sceneggiatura hollywoodiana probabilmente architettata dalla CIA – sono i retroscena su vita e opere del Dalai Lama.

 

Per una disanima della questione rinviamo al libro di Roberto Dal Bosco Contro il buddismo (2012).

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di NIH Image gallery via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0

Più popolari

Exit mobile version