Nucleare
Centrale di Zaporiggia, gli ispettori nucleari costretti a nascondersi dagli attacchi dei droni ucraini
Le minacce dei droni hanno interrotto il lavoro degli ispettori delle Nazioni Unite presso la centrale nucleare di Zaporiggia in Russia in almeno due occasioni negli ultimi dieci giorni, ha affermato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
In una dichiarazione rilasciata giovedì, l’agenzia ha annunciato che la prossima settimana il direttore generale dell’organizzazione, Rafael Grossi, effettuerà la sua quinta visita alla struttura dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022.
I membri della missione permanente dell’AIEA, lanciata presso l’impianto nucleare di Zaporiggia nel settembre 2022, «hanno continuato a udire esplosioni e altri segnali di attività militari, a volte nei pressi dell’impianto stesso», ha affermato l’agenzia.
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«A causa delle segnalazioni di minacce di droni nella zona, il 20 agosto è stato chiesto alla squadra di rifugiarsi al chiuso e di riprogrammare la loro ricognizione programmata per il 26 agosto», ha affermato l’AIEA.
La centrale nucleare di Zaporiggia, la più grande del suo genere in Europa, è sotto il controllo russo da marzo 2022. Durante il conflitto, Mosca e Kiev si sono ripetutamente accusate a vicenda di aver bombardato la struttura e il Ministero della Difesa russo ha affermato che diversi tentativi da parte delle unità d’assalto ucraine di riprenderla sono stati respinti.
Nell’autunno del 2022, la regione di Zaporiggia è entrata ufficialmente a far parte della Russia, insieme alla regione di Kherson e alle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.
Secondo l’organismo di controllo delle Nazioni Unite, dall’ultimo viaggio di Grossi allo stabilimento di Zaporozhye, avvenuto a febbraio di quest’anno, «l’impianto è stato colpito da attacchi di droni, ha subito la perdita di linee elettriche e, all’inizio di questo mese, un incendio ha causato danni significativi a una delle sue due torri di raffreddamento».
«Questi recenti incidenti profondamente preoccupanti rendono fin troppo chiaro che la situazione della sicurezza nucleare e della protezione presso la centrale nucleare di Zaporiggia rimane estremamente difficile», ha affermato il capo dell’AIEA.
«Un incidente nucleare deve essere evitato a tutti i costi e una centrale nucleare non deve mai essere attaccata. Le conseguenze potrebbero essere disastrose e nessuno ne trarrebbe beneficio», ha aggiunto.
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Lunedì, Grossi ha visitato la centrale nucleare di Kursk in Russia, situata nei pressi dell’area in cui l’Ucraina ha lanciato la sua incursione su larga scala nel territorio russo internazionalmente riconosciuto all’inizio di agosto. Ha avvertito che i combattimenti nei pressi della centrale rappresentano un rischio di «incidente nucleare».
In precedenza, i funzionari russi avevano accusato le truppe ucraine di aver preso di mira l’impianto nucleare di Kursk con dei droni; uno di questi sarebbe caduto la scorsa settimana vicino al deposito di combustibile esaurito dell’impianto.
Il vice inviato russo all’ONU, Dmitrij Polyansky, ha affermato mercoledì che il rifiuto dell’Occidente di ritenere l’Ucraina responsabile per gli attacchi alla centrale nucleare di Zaporiggia ha incoraggiato Kiev a colpire la centrale nucleare di Kursk allo stesso modo. Questa impunità «potrebbe potenzialmente innescare un incidente nucleare con conseguenze tragiche per l’intera Europa», ha sottolineato.
Mosca ha ripetutamente criticato l’agenzia internazionale per non aver mai identificato l’autore degli attacchi contro gli impianti nucleari, nonostante lo staff dell’AIEA sapesse perfettamente che la colpa era di Kiev.
Come riportato da Renovatio 21, già cinque mesi fa Mosca aveva esortato l’AIEA a rivelare pubblicamente gli attacchi ucraini alla centrale nucleare di Zaporiggia, attaccata ancora una volta negli scorsi giorni.
La scorsa settimana, il giornalista militare russo Marat Khairullin ha riferito che l’Ucraina stava preparando una «bomba sporca» per un attacco sotto falsa bandiera alla centrale nucleare di Kursk o Zaporiggia. Mosca ha affermato di aver preso sul serio il rapporto e ha avvertito che qualsiasi attacco del genere sarebbe stato immediatamente affrontato con «dure contromisure militari e tecnico-militari».
Due settimane fa era stata nuovamente attaccata la centrale atomica di Zaporiggia.
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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Nucleare
La Russia testa con successo un missile da crociera a propulsione nucleare con gittata illimitata
🚨🚨 Unlimited-range Burevestnik joins Russia’s elite missile club — after flying 14K km
A glimpse inside Russia’s top-tier arsenal 🧵👇 https://t.co/IjcrJRWJp5 pic.twitter.com/fABARGFVJs — Sputnik India (@Sputnik_India) October 26, 2025
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Nucleare
Stupende immagini della fusione nucleare
Impressionanti immagini giungo dall’azienda britannica Tokamak Energy, che ha scattato ad alta velocità delle foto a colori di ciò che accade dentro, appunto, un tokamak, acronimo russo per «camera toroidale con spire magnetiche», cioè un reattore nucleare a fusione a forma di ciambella.
Vediamo qui una nube rosa di plasma di idrogeno luminoso che raggiunge temperature superiori a quelle del nucleo del Sole, il tutto imprigionato in un potentissimo campo magnetico. Ciò che vediamo è solo la luce visibile proveniente dal bordo del plasma, perché il nucleo del plasma è così caldo che non emette alcuna luce visibile.
Nell’angolo in alto a destra, si può anche assistere allo spettacolo abbagliante dei granuli di litio iniettati nella camera, scrive Futurism. Inizialmente di un rosso brillante, i granuli di litio cadono più in profondità nel plasma, mentre la ionizzazione lo trasforma in un alone sfocato di un verde brillante.
Plasma is better in colour! Watch one of our latest #plasma pulses in our ST40 tokamak, filmed using our new high-speed colour camera at an incredible 16,000 frames per second.
Each pulse lasts around a fifth of a second. What you’re seeing is mostly visible light from the… pic.twitter.com/jWKmcl0tEx
— Tokamak Energy (@TokamakEnergy) October 15, 2025
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«La telecamera a colori è particolarmente utile per esperimenti come questi», ha affermato Laura Zhang, fisica di Tokamak Energy, in una nota. «Ci aiuta a identificare immediatamente se le impurità gassose che stiamo introducendo irradiano nel punto previsto e se le polveri di litio penetrano nel nucleo del plasma».
La fusione nucleare, il processo che da miliardi di anni alimenta le stelle come il nostro Sole, avviene quando l’enorme gravità stellare fa collidere atomi leggeri, come l’idrogeno, in un plasma rovente, generando calore durante la loro unione. Riprodurre questo fenomeno sulla Terra è complesso, poiché manca la gravità stellare che facilita la collisione degli atomi.
Un tokamak risolve parzialmente il problema, usando potenti campi magnetici generati da superconduttori per confinare il plasma, troppo caldo per essere contenuto da materiali solidi. Tuttavia, il combustibile, come gli isotopi di idrogeno (deuterio e trizio), è problematico: il deuterio è raro e si estrae dall’acqua di mare, mentre il trizio, ancora più scarso, va prodotto irradiando il litio, un metallo difficile da reperire. Rispetto alla fissione nucleare, che usa uranio o plutonio, la fusione è più sicura, con radiazioni a breve emivita.
Attualmente, però, i nostri esperimenti di fusione consumano più energia di quanta ne producano, rendendola ancora impraticabile, anche se i progressi sono promettenti per la ricerca scientifica. Recenti studi sulla superconduttività condotti al politecnico bostoniano MIT sembrano indicare che la fusione è tuttavia pienamente possibile. Altre svolte si sarebbero avute a Princeton, in Corea e in Giappone.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina in particolare sembra aver intrapreso la corsa all’ottenimento della tecnologia a fusione atomica, con il primo reattore a fusione-fissione programmato già per il 2030.
Una volta scoperto un processo stabile per ottenere la fusione, potrebbe entrare in giuoco l’Elio-3, una sostanza contenuta in grande abbondanza sulla Luna, dove la Cina, come noto, sta operando diverse missioni spaziali di successo. Da qui potrebbe svilupparsi definitivamente il ramo cosmico dello scacchiere internazionale, la geopolitica spaziale che qualcuno già chiama «astropolitica», e già si prospetta come un possibile teatro di guerra.
La cooperazione mondiale per la fusione era un’idea portata avanti dallo scienziato atomico sovietico Igor Kurchatov. Essa potrebbe quindi passare anche per una collaborazione nello spazio, che ad oggi pare assai difficile.
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Immagine screenshot da Twitter
Nucleare
Conferenza mondiale sulla fusione nucleare in Cina
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