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Vaccini

Cellule fetali nei vaccini, il dottor Montanari risponde alle polemiche

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Come scritto nell’articolo precedente, Renovatio 21 pubblica questa intervista in cui Stefano Montanari risponde alla polemica innescata dal prof. Lopalco e dai suoi compagni.

 

Seguendo il ragionamento  degli accusatori del dottor Montanari, un medico antimafia dovrebbe rifiutarsi di fare l’autopsia ai morti per mano della mafia. Anzi, di più: è mafioso il medico che fa l’autopsia degli ammazzati dalla mafia. Ricordiamo inoltre che studi autoptici sui feti abortiti A)  non sempre sono a fine di lucro (quelli delle farmaceutiche che essi difendono lo sono) e B) talvolta possono essere non solo utili, ma pure necessari: gli studi avvenuti in Germania sugli aborti del caso del disastro di Seveso provarono che i feti erano sani, e qui si apre una grande parentesi  sulla storia nazionale.

 

Un parentesi che però chiudiamo subito, perché non siamo sicuri che Lopalco & Co possano seguirci sul terreno della bioetica. Ciò detto, abbiamo già fatto in passato incontri a due voci, invitando a parlare dottori vaccinisti, nel massimo della civiltà e della correttezza. Saremmo lieti di fare un incontro sul tema anche con Lopalco e i suoi amici, non hanno che da farcelo sapere.

 

 

Dott. Montanari, le accuse avanzate a lei dal Prof. Lopalco, dal Prof. Bucci, e dal Prof. Conte a proposito dell’utilizzo di feti abortiti per un lavoro diretto da lei e sua moglie nel 2011 corrispondono al vero?

Siamo molto oltre la farsa: siamo alla noia. Io capisco che quei signori pensino di godere di un pubblico non solo impreparato ma ormai addestrato ad ingurgitare qualunque cosa, ma prima o poi qualcuno si accorgerà di quanto la gente sia presa per i fondelli. Nel caso in questione, si trattava di reperti anatomo-patologici  di feti conservati nell’archivio del reparto di anatomia patologica dell’Università di Modena e Reggio.

«Prima o poi qualcuno si accorgerà di quanto la gente sia presa per i fondelli»

 

Bene, partiamo da questo per spiegare nel dettaglio il perché. Anzitutto: avete commissionato o voluto voi quegli aborti?

Il solo pensare una cosa del genere è grottesco. A parte qualunque considerazione, aborti volontari commissionati non avrebbero fornito niente di utile e dunque, avrebbero solo comportato problemi.

 

Dopo quanto tempo dagli aborti compiuti avete analizzato questi tessuti?

Si trattava di campioni archiviati dall’Università e non ho la più pallida idea di quando fossero arrivati.

 

Quindi, in un certo senso, voi siete stati gli ultimi ad arrivare?

Noi siamo arrivati su campioni di archivio richiesti non sappiamo quando dalle famiglie o dalle procure o dall’ospedale. Questo accade quando ci siano indicazioni cliniche.

 

Chi vi chiese di fare delle ricerche e per quale motivo?

Fu parte di un progetto europeo di ricerca nanotossicologica. I nostri dati facevano parte integrante di una cosiddetta «in-field evaluation».

 

Le fandonie più ridicole e più facilmente smentibili da chi solo si prendesse la briga di controllare trovano ampio credito e permettono la perpetuazione di qualcosa sulla cui onestà e sulla cui moralità non credo sia necessario spendere parole

Nessuno scopo di produzione farmaceutica postuma attraverso questi tessuti, quindi?

Certamente no: nulla a che fare con qualunque interesse economico di chicchessia.

 

Insomma, su che cosa avete lavorato?

Come ho detto, il lavoro fu effettuato su campioni dei tessuti autoptici inglobati in paraffina, come qualunque medico sa o, almeno, dovrebbe sapere.

 

Voi allora, direttamente, non c’entrate nulla con l’origine dell’aborto dei feti e con le eventuali motivazioni legate a quest’ultimo, vero?

Ovviamente no. Al reparto di anatomia patologica non arriva nemmeno la cartella clinica. Arriva solo una richiesta in cui si chiede di capire di più sul reperto inviato. L’anatomo-patologo fa tutte le preparazioni istologiche dei reperti prelevati dal medico legale e le osservazioni di sua competenza per poter rispondere.

 

Anche da un punto di vista etico e morale, allora – che è proprio quello che il trio vorrebbe mettere, facendolo passare per incoerente, all’attenzione dei lettori  – non c’è alcuna responsabilità da parte vostra.

La stessa responsabilità che ha un anatomo-patologo quando si trova ad indagare su un cadavere.

 

Le accuse del trio sono allora non solo infondate, ma anche sconnesse dalla realtà dei fatti?

Una pagliacciata, non so se in malafede o nell’incapacità di capire ciò di cui si parla.

 

 I feti usati per i vaccini sono tutt’altro. Sono prelevati in vivo e mantenuti vitali a scopo industriale.

Ma veniamo al punto forte che dobbiamo spiegare a chi ci legge: quali sono le differenze fra la produzione di vaccini con linee cellulari di feti abortiti, anche se il feto utilizzato per ottenere la linea oggi più comune (MRC-5) è stato abortito 53 anni fa, e il vostro studio condotto nel 2011?

Non c’è niente in comune. Il nostro era uno studio meramente scientifico effettuato su campioni autoptici già analizzati dall’anatomo-patologo che fa il mestiere che è chiamato a svolgere.  I feti usati per i vaccini sono tutt’altro. Sono prelevati in vivo e mantenuti vitali a scopo industriale.

 

Così stando le cose, sembrerebbe che gli illustri professori non abbiano nemmeno avuto il buon senso di verificare le differenti modalità di utilizzo dei feti e gli scopi…

Bisogna in qualche modo capirli. Si tratta di signori catapultati alla ribalta che forniscono giustificazioni ad una pratica che per il mio giudizio è impossibile non qualificare come criminale oltre che pericolosa per la salute di chi subisce le vaccinazioni. Forti di un regime che non conosce limiti economici, questi tre signori, del resto come tanti altri, possono avvalersi di un sistema di comunicazione capillare e martellante. In quella maniera le fandonie più ridicole e più facilmente smentibili da chi solo si prendesse la briga di controllare trovano ampio credito e permettono la perpetuazione di qualcosa sulla cui onestà e sulla cui moralità non credo sia necessario spendere parole. Se quei tre soggetti abbiano capito l’articolo che costituisce il bersaglio del loro sproloquio è cosa che non so.

 

Negano anche, rimandando ad un altro articolo, che ci sia stato più di un aborto per la ricerca farmaceutica. Ma lo scandalo della Planned Parenthood, noto a tutto il mondo ma evidentemente non ai tre, non dice qualcosa di leggermente diverso?

Mi sembra di assistere ad una delle scenette più comuni nell’avanspettacolo di decenni fa quando il marito, rincasando, trovava l’amante della moglie nascosto nell’armadio e la moglie giurava, creduta, che si trattasse di un signore che aspettava l’autobus. Quando si ha a che fare con interlocutori che si crede essere al di sotto di un certo livello, negare l’evidenza è una tecnica vincente. Comportamenti del genere squalificano chi ne è protagonista ma non pare che la cosa interessi. Tra parentesi, proprio ora il governo USA ha ritirato ogni accordo con Planned Parenthood.

Quando si ha a che fare con interlocutori che si crede essere al di sotto di un certo livello, negare l’evidenza è una tecnica vincente

 

Può ribadirci ancora una volta, nel caso in cui sfuggisse a qualcuno, perché lei critica il silenzio che c’è da parte di istituzioni religiose e credenti di vario tipo sulla massiva inoculazione di vaccini prodotti con linee cellulari di feti abortiti?

È nient’altro che coerenza. Qualcuno in ambito religioso ha stabilito che abortire volontariamente è non solo un peccato, ma il più grave dei peccati mortali. È detto e scritto infinite volte. Che lo scopo di lucro cancelli la colpa mi pare a dir poco curioso. Difendere questo assunto che a me, uomo della strada, pare indifendibile, per di più usando il silenzio o una retorica che mi pare offensiva nei riguardi non solo della fede ma anche dell’intelligenza dei fedeli è cosa che deve essere spiegata in termini razionali. Al di là di ogni considerazione religiosa che non mi riguarda, ora qualunque donna cattolica si sentirà autorizzata ad abortire volontariamente come e quando desidera e sarà interessante vedere a che titolo sarà spedita all’inferno. Se la legge è uguale per tutti, credo sia corretto che lo sia anche la sua applicazione. Forse la Chiesa dovrebbe interrogarsi come sta facendo  ora su altri temi, e farlo senza sconti e senza ipocrisie. Non mi pare che con la religione si contratti.

 

 

Cristiano Lugli

 

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Vaccini

Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani

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I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.

 

Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.

 

«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».

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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

 

Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.

 

«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».

 

«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.

 

I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:

 

«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».

 

«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».

 

«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».

 

«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .

 

«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.

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Vaccini

La FDA di Trump afferma che i vaccini COVID hanno ucciso almeno 10 bambini e promette nuove misure di sicurezza

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Almeno 10 minori sono deceduti in seguito e a causa delle somministrazioni del vaccino anti-COVID, stando a un’e-mail diffusa di recente dai vertici della Food and Drug Administration (FDA) dell’amministrazione Trump. Lo riporta la testata americana Daily Caller.   «Almeno 10 bambini sono morti dopo e in conseguenza della vaccinazione contro il COVID-19», ha scritto venerdì Vinay Prasad, direttore sanitario della FDA, in un messaggio indirizzato al personale, acquisito dal Daily Caller.   «Si tratta di una rivelazione sconvolgente. Per la prima volta, la FDA statunitense ammetterà che i vaccini anti-COVID hanno provocato la morte di infanti americani», ha proseguito Prasad nella comunicazione.

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Tale conclusione rafforza i dati emersi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che di recente hanno correlato almeno 25 lutti pediatrici al siero COVID attraverso il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Entrambe le stime, tuttavia, sottintendono verosimilmente una sottostima drastica del totale effettivo di decessi infantili legati alle inoculazioni, alla luce di indagini che attestano una grave sottorilevazione dei danni vaccinali nel VAERS.   Nel memorandum del venerdì, Prasad ha aspramente censurato l’esecutivo Biden per aver sollecitato l’iniezione di queste dosi sperimentali a mRNA sui minori.   «Bambini in piena salute, con un rischio di letalità da COVID pressoché nullo, sono stati obbligati – su impulso dell’amministrazione Biden, mediante vincoli scolastici e professionali – a sottoporsi a un vaccino potenzialmente letale», ha argomentato Prasad.   «In svariati episodi, tali imposizioni si sono rivelate rovinose. È penoso esaminare circostanze in cui fanciulli tra i 7 e i 16 anni potrebbero aver perso la vita per effetto dei vaccini anti-COVID».   L’amara confessione da parte dell’ente regolatorio dell’era Trump accentua il mutismo dell’amministrazione Biden su questi decessi e accende nuovi interrogativi sulla sua attendibilità.   «Perché si è dovuto attendere il 2025 per condurre questa indagine e varare le contromisure indispensabili? Tali lutti sono stati denunciati dal 2021 al 2024 e trascurati per anni», ha interrogato Prasad. Ha ammesso che i vaccini potrebbero aver mietuto più vittime infantili complessive, tenuto conto del rischio COVID praticamente inesistente per quella fascia d’età.   «La realtà è che ignoriamo se, nel bilancio, abbiamo preservato vite umane», ha osservato. «È agghiacciante ipotizzare che la normativa vaccinale statunitense, incluse le nostre determinazioni, possa aver nociuto a più bambini di quanti ne abbia tutelati. Ciò impone modestia e autoesame».   Il Center for Biologics Evaluation and Research (CBER), a quanto trapela, irrigidirà i protocolli di sicurezza vaccinale: ad esempio, imponendo trial clinici più estesi anziché affidarsi a test di laboratorio sugli anticorpi, rivedendo il rilascio annuale del vaccino antinfluenzale e valutando gli effetti della somministrazione multipla di sieri in un’unica sessione.   Quest’anno, il CDC ha escluso i vaccini anti-COVID dalle raccomandazioni per i bambini in salute. Nel 2022, un panel del CDC aveva deliberato l’inserimento dei sieri anti-COVID nel calendario pediatrico, malgrado il loro carattere sperimentale e la produzione in un arco temporale frazionario rispetto agli standard consueti per l’immissione in commercio.   La promozione dei vaccini COVID per i minori è stata in parte trainata dal direttore del CBER Peter Marks, che ha caldeggiato l’approvazione piena per i giovani e i sani, gettando le basi per gli obblighi vaccinali.

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Un corpus crescente di evidenze dimostra che le iniezioni a mRNA si sono rivelate nocive per la salute umana in molteplici forme e hanno indotto decessi a un ritmo di gran lunga eccedente gli standard di sicurezza vaccinali ordinari. Come ha illustrato ad aprile alla dottoressa Mary Talley Bowden, otorinolaringoiatra di Houston, Texas, in un’intervista a Tucker Carlson.   «Solitamente, la FDA appone un alert di sicurezza su un farmaco dopo cinque decessi. Lo ritira dal commercio dopo cinquanta. Eppure, secondo il VAERS – il sistema di notifica degli eventi avversi da vaccino, i cui dati sono notoriamente sottostimati, come ho verificato di persona – si contano 38.000 lutti attribuibili a queste vaccinazioni anti-COVID».   Da allora, i dati VAERS hanno registrato un ulteriore incremento: al 29 agosto, 38.773 decessi, 221.257 ospedalizzazioni, 22.362 infarti e 29.012 episodi di miocardite e pericardite legati al vaccino anti-COVID, tra ulteriori complicanze.

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Fertilità

Un nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite

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Un nuovo studio pubblicato dal docente norvegese Jarle Aarstad dell’Institute of Economics and Business, Inland Norway University of Applied Sciences collega la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19 a un calo significativo delle nascite negli Stati Uniti.

 

Secondo l’analisi, condotta su dati del CDC relativi a vaccinazioni e nati vivi in 566 contee (circa 260 milioni di abitanti), nel 2023 si sono registrati negli USA quasi 70.000 nati vivi in meno rispetto a quanto atteso in assenza di vaccinazione di massa. Estrapolando il risultato all’intera popolazione, il ricercatore attribuisce alla campagna vaccinale una riduzione di circa del 2% dei nati vivi e un corrispondente calo di 0,03 punti nel tasso di fertilità totale (TFR), passato da 1,65 nel 2022 a 1,62 nel 2023.

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Lo studio conclude che la flessione osservata tra il 2022 e il 2023 è imputabile in misura preponderante all’effetto dei vaccini, mentre fattori strutturali tradizionali (inflazione, costo degli alloggi, partecipazione femminile al lavoro, carenza di servizi per l’infanzia, età media al primo figlio) non mostrano variazioni sufficienti a giustificare da soli un anno all’altro un calo di tale entità.

 

Il meccanismo biologico responsabile non è ancora chiarito: l’autore lascia aperta l’ipotesi di un aumento di infertilità temporanea o permanente nelle donne vaccinate oppure di un incremento di aborti spontanei e nati morti. Durante il biennio 2021-2022 numerosi reparti ostetrici statunitensi avevano segnalato un anomalo incremento di feti morti in utero.

 

Nel 2024 il TFR americano è ulteriormente sceso al minimo storico di 1,60, alimentando il timore che parte dei danni alla fertilità femminile possa rivelarsi irreversibile.

 

Lo studio sottolinea che, a differenza di altri determinanti demografici (livello di istruzione, età al matrimonio, scelta di non avere figli) che rientrano nella sfera della libera decisione individuale, la vaccinazione anti-COVID è stata in molti casi imposta o fortemente incentivata da datori di lavoro, enti pubblici e misure governative, limitando di fatto la libertà di scelta di decine di milioni di cittadini.

 

I dati completi della ricerca sono stati resi pubblici e sono attualmente in fase di revisione paritaria.

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