Vaccini
Cellule fetali nei vaccini, casca Lopalco

Renovatio 21 ha letto l’articolo pubblicato sul sito di Cattivi Scienziati, diretto dal Prof. Enrico Bucci – un prof. sulla cui cattedra il Fatto ha avanzato alcuni dubb titolato «Di vaccini, feti e nanoparticelle di wolframio e di Tungsteno». Firmano in tre: il prof. Luigi Lopalco, il Prof. Pellegrino Conte e lo stesso Prof. Enrico Bucci,
L’articolo s’incentra su di un forte attacco diretto ai ricercatori Gatti e Montanari. Fino a qui nulla di strano, visto che chi sta scomodo, solitamente, viene attaccato. Niente di strano anche ripensando al fatto che, dopo il notevole scivolone finito sui quotidiani nazionali (avrebbe dichiarato che in una conferenza pubblica che «i vaccini vengono sperimentati per anni su bambini volontari»), il Prof. Lopalco potrebbe avere ancora voglia, scusate il giuoco di parole, di continuare a stare sul palco.
C’è da capirlo. Il Dott. Montanari, in effetti, si è burlato parecchio dello scivolone del Lopalco, che nel cuore dei vaccinisti italici è secondo solo a Sua Maestà Burioni. Detto questo, l’articolo vergato dai Tre sembrava effettivamente esser qualcosa di più mirato rispetto al solito. Parrebbe, per usare un termine entrato nei giornali di prepotenza negli ultimi anni, una sorta di dossieraggio (gli anglofoni dicono doxing) atto a gettare fango. Conoscete il ruolino di marcia: ecco che appare una foto che dimostra l’incoerenza del «dossierato», ecco un documento che potrebbe indicare uno scheletro nell’armadio…
Il fine, se non lo avete capito, non è solo attaccare Montanari, ma mettere in discussione l’evento che Renovatio 21 organizzerà il prossimo 13 marzo a Roma
Il fine, se non lo avete capito, non è solo attaccare Montanari, ma mettere in discussione l’evento che Renovatio 21 organizzerà il prossimo 13 marzo a Roma, dove interveranno, tra gli altri, S.E. il cardinale Raymond Leo Burke e la ricercatrice americana – unica al mondo per la sua conoscenza sull’uso di linee cellulari di aborto nei vaccini – Theresa Deisher.
Per chi ha avuto dubbi, diciamo subito che ci è bastato poco rimettere le cose al proprio posto e per capire che le carte servite in tavola dal «Trio vaccino» sono state mescolate non solo poco, ma anche male. Questo lo vedremo direttamente nell’intervista che abbiamo voluto fare qui al Dott. Montanari, (e non nascondiamo che, di primo acchito, anche noi siamo stati colpiti dalle accuse avanzate ai due ricercatori).
Intanto, però, vorremmo precisare noi qualche inesattezza venuta fuori nell’articolo a firma di Lopalco, Bucci e Conte.
Perché, se è vero che loro si intendono di scienza, è altrettanto vero che nel cercare di affrontare il tema etico e morale delle cose, o tanto più della religione cattolica più specificamente, potrebbero rimediare una figura paragonabile a quella dei concorrenti del gioco televisivo che, puntualmente, cascano sulla domanda di religione venendo eliminati o perdendo il fatidico montepremi. (un classico della TV generalista, la stessa per cui i vaccini sono il massimo…)
Rimandando ad un passato articolo del Lopalco, il Trio vorrebbero far presente che non c’è nessuna implicazione morale circa l’utilizzo di vaccini prodotti con linee cellulari di feti abortiti. Questo è falso perché, a prescindere dal feto nella sua unità e integrità, l’utilizzo di una linea cellulare ricavata da un feto sano, selezionato (perché il materiale deve essere «di qualità») , è parimenti grave.
È proprio qui che i professori dimostrano di non avere la ben che minima competenza per parlare di bioetica e morale in campo biomedico e e nell’ambito della ricerca. Infatti, ci sono diversi gradi di responsabilità per un atto moralmente illecito; così come non vuol dire che se non si utilizzi un feto integralmente per uno scopo, allora l’utilizzo delle sue cellule sia lecito: se quel feto lo si ritiene un bambino, una vita, allora le sue cellule sono parte integrante di un’unità inviolabile, in quel caso scarnificata e cannibalizzata biologicamente per produrre un farmaco. Fosse anche per un utilizzo infinitesimale del tessuto fetale, le cose non cambiano. Questione di intenzioni.
Fosse anche una linea cellulare che dura da anni, moralmente la gravità e la cooperazione al male, attraverso i suoi diversi gradi di responsabilità, non cambia di una virgola.
Fosse anche una linea cellulare che dura da anni, moralmente la gravità e la cooperazione al male, attraverso i suoi diversi gradi di responsabilità, non cambia di una virgola.
A questo punto non si capisce come mai, tutto d’un tratto, i tre luminari della scienza rigorosamente laica si arrampicano su questioni etiche rimediando la figura appena descritta – verrebbe da dire, che qui casca Lopalco.
In effetti basta poi andare a spulciare nei commenti all’articolo per comprendere che della morale, ai tre, poco interessa. Si legge che un commentatore, il Dr. Adriano Aguzzi, solleva una piccola critica all’articolo troppo poco laico secondo lui:
«D’accordo su tutto, tranne sul “presunto uso di feti umani, assolutamente condannabile sotto l’aspetto etico generale”. L’uso di feti umani derivati da aborti p.es. terapeutici, previo consenso informato dei genitori e autorizzazione del comitato etico responsabile, non è per niente condannabile sotto l’aspetto etico generale. Per esempio vennero usati neuroni mesencefalici fetali umani per curare il Parkinson, e non c’è niente di male in questo. Anche se oggi, con l’avvento delle cellule pluripotenti indotte, questo metodo non sarà più necessario».
Prontamente, il Prof. Enrico Bucci, così risponde:
«Naturalmente. Qui ci si riferisce al presunto uso dei feti umani come “ingrediente” per la preparazione industriale dei vaccini, adombrato da taluni ciarlatani».
Come no: leggere sui bugiardini «cellule diploidi umane MRC-5» oppure «prodotto su fibroblasti di polmone diploidi umani WI–38» cosa starebbe a significare?
Basta leggere Wikipedia. La storia della linea cellulare di feto abortito WI-38, poi, è pure grottesca, con i campioni conservati per mesi in un garage…
Lasciamo al lettore le dovute considerazioni e conclusioni del caso, soffermandoci ancora un momento sull’altra falsità presente nell’articolo di rimando a cui i Tre si rifanno. Lopalco, ci tiene a farci sapere che basta un solo feto sacrificato per produrre milioni di dosi di vaccino:
«Immaginate quanti feti debbano servire per produrre le centinaia di milioni di dosi di vaccino distribuite in tutto il mondo? La risposta è semplice: uno».
Ora, anche in questo caso, figuraccia.
Il Dr. Stanley Plotkin ha recentemente dichiarato che per progettare vaccini al Wistar Institute di Philadelphia, da cui prende il nome la linea cellulare WI-38, sono stati utilizzati 76 feti sani abortiti volontariamente
Il Dr. Stanley Plotkin, medico e consulente per la Sanofi-Pasteur, davanti al quale, non ce ne vogliano, Lopalco, Bucci e Conte shanno ben altro impatto scientifico, ha recentemente dichiarato, senza reticenze e da vero scienziato laico e ateo, fedele alla dea Scienza ma soprattutto alla dea Siringa, che per progettare vaccini al Wistar Institute di Philadelphia, da cui prende il nome la linea cellulare WI-38, sono stati utilizzati 76 feti sani abortiti volontariamente.
Da parte nostra c’è poco da aggiungere, dal momento che le falsità storiche, morali ed etiche sono smentite non da noi, ma dagli stessi che hanno fatto la storia delle vaccinazioni, dagli stessi, appunto, padri dei vaccini.
Lasciamo ora la parola al Dott. Stefano Montanari per permettere lui di ribattere alle gravi accuse che gli sono state rivolte, con la speranza di fare chiarezza ma con l’altrettanta speranza – utopistica, certo – che chi muove accuse fuori dal proprio campo di conoscenza, la prossima volta abbia quantomeno l’accortezza (in fondo sono uomini di studio, e gentiluomini: no?) di aprire due o tre libri di teologia morale, o di ascoltare ciò che ha da dirgli un collega che i vaccini, a differenza di loro, li ha prodotti davvero.
In ultima analisi, ci teniamo a precisare che il nostro rapporto e la nostra collaborazione con il Dott. Stefano Montanari non verte sull’interesse morale della questione vaccini, quanto piuttosto su quello scientifico e legato alle analisi dei vaccini di Gatti e Montanari. La stima poi che Renovatio 21 nutre nei suoi riguardi e in quelli della Dott.ssa Antonietta Gatti, è mossa dal riconoscimento di tutto ciò che loro, gratuitamente, rimettendoci in carriera e in danaro, hanno fatto per il prossimo. Cosa, questa, che i bulletti da salotto para-scientifico e para-universitario non si sognano di fare, preferendo vaccinare tutti a tappeto e infischiandosene di quel primum non nocere sopra al quale dovrebbero aver fatto (forse) giuramento.
Da parte nostra c’è poco da aggiungere, dal momento che le falsità storiche, morali ed etiche sono smentite non da noi, ma dagli stessi che hanno fatto la storia delle vaccinazioni, dagli stessi, appunto, padri dei vaccini.
L’invito di partecipazione che Renovatio 21 ha rivolto al Dott. Montanari per il convegno del 13 marzo a Roma, attaccato puerilmente dai tre lenocini da tastiera, è proprio finalizzato a dare lui la possibilità di approfondire un tema di carattere morale e scientifico affrontato dalla dott.ssa Debra Vinnedge, presidente di un’associazione pro-life americana che si occupa proprio di combattere per far cessare la produzione di vaccini con linee cellulari di feti abortiti, e dalla dott.ssa Theresa Deisher, Direttrice del Sound of Choice Pharmaceutical Institute, un laboratorio di ricerca che da anni si occupa delle complicanze dovute alla presenza di tracce di DNA esterno presente nei vaccini inoculati a milioni di bambini, probabile causa dell’aumento delle malattie autoimmuni.
In questa circostanza, Montanari potrà presentare il proprio lavoro di ricerca portato avanti da anni e apporre alcune osservazioni su quanto emerso all’importante convegno che, a quanto pare, inizia a dare molto, molto fastidio anche per la presenza di un’autorità ecclesiastica molto importante, e che i tre luminari hanno cercato di tirare per la talare, con un po’ di irriverenza e gran poche argomentazioni.
Ora, come promesso, nel prossimo articolo la parola al Dott. Stefano Montanari.
Cristiano Lugli
Autismo
Trump condivide un video sulla correlazione tra vaccini e autismo

Lunedì il presidente Donald Trump ha pubblicato un video sul suo account social in cui promuove la teoria secondo cui i vaccini causano l’autismo.
Il video, vecchio di decenni, mostra in parte David Geier, che il Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha incaricato questa primavera di indagare sui legami tra vaccini e autismo, insieme a suo padre, il dottor Mark Geier, un dottore la cui licenza medica è stata sospesa in seguito alle accuse di mettere in pericolo i bambini autistici. David Geier è stato accusato nel 2012 di aver esercitato la professione medica senza abilitazione insieme al padre nel Maryland. È stato nominato nel governo federale da Robert F. Kennedy Jr., il ministro della Salute, per lavorare a uno studio sulle cause dell’autismo, la cui pubblicazione è prevista per questo mese.
Il video si concentra sul timerosal, un conservante a base di mercurio che è stato eliminato da quasi tutti i vaccini infantili all’inizio degli anni 2000. Il filmato viene da un vecchio documentario sui vaccini, circolante su YouTube con il titolo A Shot in the Dark, che parlava estensivamente dell’uso del mercurio nei vaccini.
Il filmato, sgranato, probabilmente «rubati» da qualche altro utente che lo aveva editato dal film, reca le scritte sopra e sotto le immagini: «Sono TUTTI veleno. Ognuno di essi».
Oh. My. God.
President Trump calls out the VACCINE TERRORISTS…pic.twitter.com/dJLDTn9xbX
— Liz Churchill (@liz_churchill10) September 8, 2025
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Il post di Trump arriva pochi giorni dopo che Kennedy è stato messo sotto torchio dai senatori, tra cui diversi repubblicani, sulla sua posizione sui vaccini.
La notizia arriva anche prima di una riunione del Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione prevista per la fine del mese, durante la quale si prevede che il comitato voterà per aggiornare le raccomandazioni sui vaccini contro il COVID-19, nonché su altre vaccinazioni.
Kennedy ha promesso di pubblicare un rapporto sulle cause dell’autismo entro la fine del mese, dichiarando a Trump, durante una riunione del gabinetto di agosto, che i suoi sforzi erano sulla buona strada.
Come noto, poco ore prima Trump aveva ricevuto alla Casa Bianca, assieme ad altri CEO di grandi aziende tecnologiche, Bill Gates, che, con a fianco un’occhiuta Melania, ha ribadito pubblicamente il suo impegno per i vaccini. Nel 2016 alcuni avevano speculato che Barron Trump, l’ultimogenito del presidente nato da Melania, fosse vittima di un danno da vaccino.
Poor Melania, they made her sit right next to disgusting Bill Gates as he talks about vaccines and gene editing…
Melania did not look pleased.. pic.twitter.com/J87raKn242
— Ray Bogan (@RayyBogan) September 5, 2025
Melania Trump is being accused of being rude and disrespectful to Bill Gates
People are upset by the look she gave him pic.twitter.com/5FCndtH5a6
— Terrence K. Williams (@w_terrence) September 5, 2025
L’apertura all’idea che i vaccini causino l’autismo era stata vista in Trump persino nei dibattiti delle primarie repubblicane 2015.
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Come riportato da Renovatio 21, in settimana è emerso che sarebbe pronto un rapporto del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) commissionato da Robert F. Kennedy Jr. che indica che l’uso dei vaccini e del Tylenol – farmaco americano contenente paracetamolo – durante la gravidanza è uno dei fattori che contribuiscono all’epidemia di autismo negli Stati Uniti.
In precedenza Kennedy era stato attaccato duramente per aver affermato la scorsa primavera che «i geni non provocano l’autismo». Più tardi avrebbe detto che la scoperta delle cause profonde dell’autismo sarebbe imminente.
Come riportato da Renovatio 21, pubbliche dichiarazioni convinte del presidente Trump lo mostrano allineato con la missione di trovare il potenziale collegamento tra autismo e vaccini.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Vaccini
La Florida verso l’eliminazione di tutti gli obblighi vaccinali pediatrici

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Autismo
La sanità di Kennedy alza il tiro: autismo collegato al vaccino MPR e all’uso di paracetamolo durante la gravidanza

Un rapporto del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) commissionato da Robert F. Kennedy Jr. indica che l’uso del Tylenol – farmaco americano contenente paracetamolo – durante la gravidanza è uno dei fattori che contribuiscono all’epidemia di autismo negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media.
Fonti vicine alla questione hanno affermato al Wall Street Journal che bassi livelli di folato e l’uso del farmaco a base di paracetamolo saranno menzionati nel prossimo rapporto sull’autismo dell’HHS tra i potenziali fattori causali dell’autismo.
Kennedy, segretario dell’HHS (la Sanità pubblica USA), ha dichiarato la scorsa settimana alla trasmissione TV Fox and Friends che la sua agenzia stava per rivelare le cause dell’autismo e formulare di conseguenza raccomandazioni normative governative. Le sue osservazioni suggeriscono che l’uso del Tylenol da parte delle madri e la carenza di folati saranno tra i molteplici fattori citati nel rapporto dell’HHS.
«Non esiste una causa unica, ce ne sono molte, molte: c’è un insieme di cause», ha affermato Kennedy. «Stiamo ora raccogliendo prove sufficienti per richiedere un intervento normativo su alcune di queste, o raccomandazioni».
🚨 JUST IN: Robert F. Kennedy Jr. says the Trump administration is about to reveal the true causes of AUTISM and take REGULATORY ACTION on them. FINALLY.
“This is a crisis, there is not a single cause, there are many, aggregation of causes. We are now developing sufficient… pic.twitter.com/C5EOgjCEey
— Eric Daugherty (@EricLDaugh) August 28, 2025
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RFK jr. ha sottolineato l’impennata documentata dei tassi di autismo, passati da meno di uno su 10.000 nel 1970 a un caso ogni 31 americani, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Anche se l’autismo è sovradiagnosticato, una parte significativa di questi bambini presenta gravi disabilità, il che indica un reale e notevole aumento del disturbo.
«La maggior parte dei casi ora è grave», ha affermato Kennedy ad aprile, discutendo i risultati di un sondaggio sull’autismo condotto dal CDC e spiegando che «il 25% dei bambini a cui viene diagnosticato l’autismo non è verbale, non ha familiarità con il bagno» e presenta altri comportamenti disfunzionali tipici dell’autismo grave, come il sbattere le mani.
Durante un’audizione al Senato tenutasi giovedì, Kennedy ha anche sottolineato il legame tra il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e l’autismo.
«Nel 2002, il CDC ha condotto uno studio interno sui bambini della contea di Fulton, in Georgia, e ha esaminato i bambini che avevano ricevuto il vaccino MPR in tempo, confrontandoli con quelli che lo avevano ricevuto più tardi. I dati di quello studio hanno mostrato che i ragazzi di colore che avevano ricevuto il vaccino in tempo avevano una probabilità del 260% maggiore di ricevere una diagnosi di autismo rispetto ai bambini che avevano aspettato», ha spiegato Kennedy.
«Il capo scienziato, il dottor William Thompson, scienziato senior per la sicurezza dei vaccini presso il CDC, ha ricevuto l’ordine dal suo capo, Frank DeStefano, che è a capo della divisione per la sicurezza delle vaccinazioni, di entrare in una stanza con altri quattro coautori per distruggere quei dati», ha affermato Kennedy.
Questa storia è stata divulgata dal Thompson, divenuto «gola profonda» del CDC e uno dei coautori che hanno intenzionalmente omesso i dati dello studio del 2004 che mostravano il collegamento tra vaccino MPR e autismo nei bambini neri.
Sebbene una definizione di autismo in continua evoluzione e ampliamento possa contribuire ad aumentare le diagnosi, Kennedy ritiene che le «tossine ambientali» abbiano contribuito a una vera e propria epidemia di autismo.
«Esamineremo i vaccini, ma esamineremo tutto. Tutto è in gioco: il nostro sistema alimentare, la nostra acqua, la nostra aria, i diversi modi di essere genitori, tutti i tipi di cambiamenti che potrebbero aver scatenato questa epidemia», aveva precedentemente dichiarato il capo dell’HHS a Fox News.
«È un’epidemia», ha insistito Kennedy. «Le epidemie non sono causate dai geni. I geni possono fornire vulnerabilità, ma è necessaria una tossina ambientale».
«Sappiamo che è una tossina ambientale a causare questo cataclisma», ha detto Kennedy, «e la identificheremo».
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In precedenza Kennedy era stato attaccato duramente per aver affermato la scorsa primavera che «i geni non provocano l’autismo». Più tardi avrebbe detto che la scoperta delle cause profonde dell’autismo sarebbe imminente.
Come riportato da Renovatio 21, pubbliche dichiarazioni convinte del presidente Trump lo mostrano allineato con la missione di trovare il potenziale collegamento tra autismo e vaccini.
A novembre dell’anno scorso, dopo la vittoria elettorale di Trump e l’annuncio della nomina di Kennedy alla Sanità USA, le azioni dei produttori di vaccini erano crollate.
Renovatio 21 ancora nel 2019 pubblicava la serie di articoli di Kennedy su vaccini, autismo e altre malattie croniche.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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