Gender
Castrazione e uteri artificiali: le élite promuovono il transumanesimo ai festival intellettuali
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/06/Hayfestival-2016-haysign-day.jpg)
L’annuale Hay Festival of Literature and Arts, una volta descritto da Bill Clinton come «la Woodstock della mente», si è tenuto dal 23 maggio al 2 giugno di quest’anno.
Il giornale britannico Guardian ha riassunto i suoi contenuti titolando «gli uomini e gli altri mammiferi vivono più a lungo se vengono castrati, dice il ricercatore».
L’idea pare essere stata trasmessa da Cat Bohannon, una ricercatrice Ph.D. della Columbia University, nota per essere autrice di un libro bestseller – Eve: How the Female Body Drove 200 Million Years of Human Evolution («Eva: come il corpo femminile ha guidato 200 milioni di evoluzione umana»)
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Nonostante i suoi studi sul corpo della donna, la Bohannon ha affermato con fermezza che «le donne trans sono donne», ma la contraddizione non sembra colta da nessuno.
Durante il suo intervento all’Hay Festival, la Bohannon si è riferita ai testicoli come a «due piccole pepite della morte» suggerendo dunque che una «orchiectomia» – la rimozione chirurgica dei testicoli – potrebbe far vivere più a lungo gli uomini. Secondo la ricerca, ha detto, gli uomini castrati vivono più a lungo dei loro «coetanei regolarmente palluti» (sic).
Castrazione e longevità: si tratta di una materia di cui non sappiamo molto, ha ammesso la Bohannona, tuttavia «si sta facendo molta buona scienza in questo ambito».
Lo scrittore comico irlandese Graham Linehan ha reagito all’articolo sulle affermazioni della ricercatrice con una sentenza sintetica e fulminea: «castrare i bambini è una buona cosa in realtà»:
Castrating children is Good Actually pic.twitter.com/cGt1HXEiM0
— Graham Linehan (@Glinner) June 1, 2024
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La castrazione dell’intera popolazione maschile sta quindi entrando nella finestra di Overton.
La Bohannon nel suo intervento festivaliero è andata oltre riuscendo a farlo divenire possibilmente ancora più inquietante: ha annunciato che «un giorno avremo un utero artificiale», e per la ricercatrice i dubbi etici vertono solo sul fatto che dovremmo sapere «molto di più sui corpi femminili per provare a costruirne uno falso».
«Cerchiamo di essere davvero utopici riguardo a questa merda, OK», ha detto al pubblico. «Diciamo che è disponibile per tutti, non è solo una cosa da donne ricche, non è solo una cosa da donne bianche – qualunque cosa significhi tra centinaia di anni – diventa quindi etico chiedere a una persona con un utero di rimanere incinta se si può fare al di fuori di un corpo?»
L’intervento della ricercatrice fa comprendere come l’utopia dell’élite sia in realtà la distopia del popolo, e come transgenderismo e transumanesimo siano due facce della stessa medaglia. Questi ideologici non credono che tu sia il tuo corpo.
«Entrambe queste ideologie “trans” si basano sulla convinzione che possiamo trascendere il nostro corpo; che possiamo modificarlo per adattarlo alle nostre identità interne» scrive LifeSite «o che alla fine possiamo fonderci con le macchine e diventare una specie ibrida. Se ci credi, la castrazione, o gli uteri artificiali, o i 72 sessi potrebbero avere senso. Potrebbe anche sembrarti un’utopia».
Come ribadito varie volte da Renovatio 21, l’utero artificiale – spinto dalle fandonie femministe sul patriarcato – è oramai inevitabile. Il suo studio procede anche con fondi dell’Unione Europea. Due anni fa in Inghilterra è nato un bambino a seguito un innesto di tessuto ovarico, cosa che potrebbe far presagire avanzamenti nella tecnologia di questo tipo. Poco prima ricercatori israeliani hanno prodotto in un utero artificiale un embrione di topo peraltro derivato da cellule staminali e non da gameti.
Come riportato da Renovatio 21, l’industria dell’utero in affitto ucraina è già pronta a saltarci sopra, con il fondatore della prima clinica di riproduzione artificiale e uteri affittati dell’Ucraina che ha dichiarato che l’ectogenesi sarà realtà tra 5-7 anni.
Non sappiamo dire quanti allocchi pro-vita finiranno nella trappola che offrirà all’ectogenesi, cioè all’utero artificiale: niente più aborti, con l’embrione che verrà semplicemente trasferito in una capsula industriale e portato a termine, per divenire cosa non sappiamo, ma lo sanno ancora meno i prolife ebeti che hanno accettato la catastrofe dei bambini in provetta (in Italia, la legge 3072004) senza nemmeno voler guardare dove il pendìo scivoloso li avrebbe portati.
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Il problema è che non si fermeranno nemmeno lì: la gametogenesi, cioè la produzione di cellule sessuali a partire da qualsiasi cellula del corpo, è dietro l’angolo.
La gametogenesi potrebbe permettere il sogno proibito del movimento LGBT: la riproduzione omosessuale. La gametogenesi permette di trasformare cellule non sessuali in gameti, cioè spermatozoi ed ovuli. Quindi, si ipotizza, diventerà possibile ottenere un ovulo da un uomo, di modo di farlo fecondare dal partner, oppure di ottenere uno spermatozoo da una donna, di modo che fecondi l’ovulo della compagna.
Un’altra possibilità – folle e inutile quanto si vuole ma il XXI secolo è ancora lungo – sarebbe quella di procreare invertendo il genere dei genitori: la donna mette lo spermatozoo, l’uomo l’ovulo. Ogni combinazione diviene possibile, nell’umiliazione terrificante della legge naturale.
La gametogenesi è stata già ottenuta in esperimenti con i topi. Gli esseri umani sono, giocoforza, la prossima fermata.
Intanto i cattolici scemi piangano (o meglio, fingano di piangere) per l’aborto, mentre la tecnologia riproduttiva e il sovvertimento della morale stanno facendo divenire il mondo come un teatro di morte massiva senza fine.
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Immagine di Andrew Lih via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Gender
I detenuti transessuali continuano ad aggredire sessualmente le detenute nelle carceri americane
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Gender
Trump promette di porre fine all’obbligo vaccinale e alla «follia del gender» nelle scuole
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/06/Trump-TP23.jpg)
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che, se rieletto questo novembre, taglierà le scuole che promuovono contenuti «inappropriati» per i bambini come l’identità di genere e Critical Race Theory, la teoria penetrata nell’istruzione americana che vede nell’uomo bianco il colpevole di ogni male.
Si è anche impegnato a togliere i finanziamenti federali alle scuole che impongono vaccini e mascherine, oltre a vietare agli uomini di partecipare agli sport femminili.
Trump ha affermato che l’istruzione è una delle principali priorità della sua campagna presidenziale, sostenendo che il sistema necessita di essere revisionato. In precedenza aveva delineato i piani per «smantellare» il Dipartimento dell’Istruzione, modificare il curriculum scolastico e consentire l’elezione dei presidi scolastici.
«Il primo giorno firmerò un nuovo ordine esecutivo per tagliare i finanziamenti federali a qualsiasi scuola che promuova la teoria critica della razza, la follia transgender e altri contenuti razziali, sessuali o politici inappropriati nella vita dei nostri figli», ha dichiarato il probabile candidato repubblicano alla presidenza lo scorso sabato la Casa Bianca davanti alla folla esultante della «Convenzione del popolo» di Turning Point Action, nello Stato del Michigan.
«E non darò un centesimo a nessuna scuola che abbia un obbligo per i vaccini o un obbligo per le mascherine», ha continuato l’ex inquilino della Casa Bianca, aggiungendo che «terrò gli uomini fuori dagli sport femminili» e «sosterrò pienamente il Secondo Emendamento, che protegge il diritto degli americani di poter detenere e portare armi».
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«Proteggeremo vite innocenti e ripristineremo una cosa chiamata libertà di parola, poiché ci viene portata via da questi delinquenti radicali», ha promesso Trump dopo aver annunciato di aver ricevuto il pieno appoggio dal gruppo di difesa dei diritti delle armi della National Rifle Association.
Accusando i democratici di forzare «l’indottrinamento liberale della gioventù americana», ha promesso di invertire una nuova espansione da parte dell’amministrazione del presidente Joe Biden del Titolo IX – che limita le scuole finanziate a livello federale dall’impedire agli studenti transgender di utilizzare bagni, spogliatoi e pronomi in linea con le loro identità.
Si è inoltre impegnato a bloccare i medici che forniscono cure volte ad affermare il genere, oltre a vietare alle agenzie federali di promuovere «il concetto di sesso e transizione di genere a qualsiasi età».
«La follia del gender della sinistra che viene imposta ai nostri figli è un atto di abuso sui minori. Molto semplice. Ecco il mio piano per fermare la mutilazione chimica, fisica ed emotiva dei nostri giovani», ha detto Trump in un video discorso a gennaio, in cui ha dettagliato una serie di politiche progettate per frenare la promozione dell’agenda LGBTQ.
Come riportato da Renovatio 21, Trump si sta spendendo anche per far cessare una volta per tutte la questione dei maschi che competono nelle gare sportive di categoria femminile.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Gender
Il nuotatore transessuale Lia Thomas escluso dalle Olimpiadi femminili
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/06/Lia-Thomas-YT.png)
Great news! Lia Thomas won’t be able to compete in women’s category at the Olympics or any other elite competition.
He has just lost his legal battle in Court of Arbitration for Sport ruling. This is a victory for women and girls everywherehttps://t.co/fEZc47K0FA — Riley Gaines (@Riley_Gaines_) June 12, 2024
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Poco più sotto Tristan Tate, personalità internet fratello del più noto Andrew, commenta che ora bisognerebbe rintracciare tutte coloro che sono arrivate quarte a causa dei podi raggiunti dal Thomas ed assegnare loro medaglia, denari e borse di studio perse. Thomas aveva presentato ricorso alla Corte arbitrale dello sport in Svizzera per annullare le norme emanate nel 2022 che vietano ai maschi trans che si identificano di competere in eventi di nuoto femminile a meno che non abbiano effettuato la transizione prima dei 12 anni. La Gaines ha deciso di difendere i diritti delle donne nello sport come sua missione dopo la sua esperienza nel 2022 di essere stata costretta a condividere lo spogliatoio con Thomas, che all’epoca aveva ancora genitali maschili completi, e a competere contro di lui. In una gara, Gaines ha pareggiato esattamente per il primo posto con Thomas, ma gli organizzatori le hanno detto che avrebbero consegnato il trofeo a Thomas per ottenere punti segnale di virtù. Thomas ha continuato a rivendicare il titolo NCAA nell’evento femminile di 500 yard stile libero, battendo due vincitrici della medaglia d’argento olimpica al secondo e terzo posto. A marzo, sedici atlete, tra cui Gaines, hanno intentato una causa contro la NCAA in merito alla continua partecipazione di concorrenti transgender nei rispettivi sport negli Stati Uniti. La causa accusa la NCAA di aver fatto un «allontanamento radicale dal significato originale del Titolo IX» (una legge dei diritti civili che proibisce la discriminazione basata sul sesso in qualsiasi scuola o altro programma educativo che riceve finanziamenti dal governo federale, ndr) e di essere colpevole di discriminazione basata sul sesso. Diversi sport a livello olimpico e mondiale hanno bandito gli atleti trans dalle categorie femminili. Se la causa dovesse avere successo, ciò potrebbe accadere a livello nazionale. Donald Trump – che già tre anni fa si era scagliato contro lo sport transgender – ha promesso di ribaltare la recente riscrittura del Titolo IX da parte di Joe Biden per includere la protezione delle persone transgender, definendo «folle» che una politica originariamente promulgata per proteggere donne e ragazze possa ora essere utilizzata per consentire ai maschi biologici di entrare negli spogliatoi delle donne e competere negli sport femminili.Now the @ncaa needs to strip him of every award, title, and record he stole from a deserving female athlete https://t.co/9aku4sFgxk
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) June 12, 2024
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