Politica
Brasile, folla infinita a sostegno del presidente Bolsonaro
Immagini incredibili di movimentazione di massa a sostegno del presidente del Brasile Javier Messias Bolsonaro.
Le manifestazioni, che coincidevano con il Sete de Setembro (festa dell’Indipendenza del Brasile) si sono svolte in varie città del Paese sudamericano.
Brazilian president @jairbolsonaro called on his supporters to rally. The aerial images are astonishing.
— Rita Panahi (@RitaPanahi) September 7, 2021
Brazil Support Bolsonaro pic.twitter.com/L8yd4IL0do
— Lu Livre!???????? 7Set/EuVou (@ALLuSapelli) September 8, 2021
Assista e chore, Peppa. ???? pic.twitter.com/pq02NgZ5Yf
— Voto impresso Já ???????????????????????????????????? (@LucaAssis7) September 8, 2021
BRAZIL LOVES BOLSONARO. (VITÓRIA ES) pic.twitter.com/k6SBwvPaww
— JACKSON LUIZ GOMES SANTOS (@JACKSONLUIZGOM2) September 7, 2021
Che, poquita gente se movilizó hoy para apoyar a Bolsonaro. Zarpado. pic.twitter.com/COB0spn2f8
— ALO ᡕᠵ᠊ᡃ່࡚ࠢ࠘ ⸝່ࠡࠣ᠊߯᠆ࠣ࠘ᡁࠣ࠘᠊᠊ࠢ࠘???? (@Bitcoinicese) September 7, 2021
Queste le immagini dall’alto di Avenida Paulista, il cuore di San Paolo
– Av Paulista: pic.twitter.com/RbJ2slrHUM
— Jair M. Bolsonaro (@jairbolsonaro) September 7, 2021
O Pará tá contigo irmão @jairbolsonaro! ????????????????#BolsonaroOrgulhoDoBrasil #7deSetPelaLiberdade #7deSetembroVaiSerGigante pic.twitter.com/lExjWbH4ZA
— Delegado Éder Mauro (@EderMauroPA) September 7, 2021
Brazil marching in support of Bolsonaro.???? pic.twitter.com/nS6uUik1KW
— WorldWideNews24 (XII) (@News24Wide) September 7, 2021
Folla oceanica a Rio de Janeiro
RECORDE! Rio de Janeiro está transbordando nesse momento pic.twitter.com/ZIdpr4DIb5
— Vinicius Carrion (@viniciuscfp82) September 7, 2021
Anche la spiaggia di Copacabana invasa dai bolsonariani
– Copacabana/RJ: pic.twitter.com/Do9FFcRVEj
— Jair M. Bolsonaro (@jairbolsonaro) September 7, 2021
Chaos in Brasilia, Bolsonaro supporters breached the police security blockade. Fears of a far-right insurrection grow in the country
pic.twitter.com/jjkjUqhAmZ— Nathália Urban (@UrbanNathalia) September 7, 2021
I giornali italiani hanno parlato di duecentomila partecipanti. Dalle immagini potrebbero sembrare molti, molti di più.
@Rainewsroom24@euronews
????????????????????????????????????????????????????????????????
Il giorno dell’indipendenza i brasiliani si sono riuniti a Brasilia cantando l’inno nazionale e lottando per le loro libertà democratiche.
#7deSetPelaLiberdade pic.twitter.com/R8rV9ExpYj— Marcelo Drummond Lanza ???????????????????????????????????????? (@LanzaDrummond) September 7, 2021
La folla che ha acclamato Bolsonaro condivide il suo approccio anti-lockdown e con probabilità anche la sua visione scettica sui vaccini e critica delle grandi farmaceutiche.
Tra i manifestanti è apparso anche un carroarmato di cartone, quasi a richiamare l’appoggio popolare ad un eventuale colpo di stato militare.
Apareceu um tanque do Bolsonaro no Anhangabaú. pic.twitter.com/xgwaVePOH6
— JornalismoWando (@JornalismoWando) September 7, 2021
Gli strali di Bolsonaro nei suoi discorsi erano diretti al ministro della Corte Suprema Brasiliana Alexandre de Moraes, di cui il mese scorso il presidente ha chiesto l’impeachment. Nella richiesta, il presidente chiede la revoca della carica di ministro della Corte suprema federale e l’interdizione di Moraes dall’esercizio di funzioni pubbliche per otto anni. Si tratta della prima volta che un Presidente della Repubblica chiedeva l’ impeachment di un ministro della Corte Suprema.
Brazil ????????, To the screams of “I AUTHORIZE!
President Bolsonaro raised the tone as never before to minister Alexandre de Moraes:
“???????????? ???????????????????? ???????????????? ???????????????? ???????? ???????????????? ???????????????? (????????????????????????????) ????????????????????????????????????…???????? ????????????????????????, ???????????? ???????????????? ???????? ????????????????!” pic.twitter.com/27qXQttiJl
— BielConn (@bielconn) September 7, 2021
Moraes nel 2020 aveva sospeso la nomina di Alexandre Ramagem a direttore generale della Polizia federale (PF) a causa della vicinanza di Ramagem alla famiglia Bolsonaro,
Moraes avrebbe inoltre intercettato all’aeroporto un cittadino americano, Jason Miller, 46 anni, portavoce della campagna presidenziale 2016 di Donald Trump e ora CEO di Gettr, un social network conservatore che ha in Brasile un vastissimo seguito. De Moraes avrebbe fermato Miller nell’ambito di un’inchiesta sulla diffusione di fake news.
Durante la manifestazione, attaccando il ministro della Corte Suprema, Bolsonaro ha chiesto «libertà per i prigionieri politici» e «stop alla censura», mentre il popolo all’unisono scandiva «eu autorizo!», «io lo autorizzo».
Durante la manifestazione, attaccando il ministro della Corte Suprema, Bolsonaro ha chiesto «libertà per i prigionieri politici» e «stop alla censura», mentre il popolo all’unisono scandiva «eu autorizo!», «io lo autorizzo».
Qualcuno ha sparso la voce su Twitter che un manipolo di manifestanti armati avrebbero avuto intenzione di occupare l’ambasciata cinese. Non è possibile verificare se queste informazioni rispondono al vero o se si tratta dell’isteria degli oppositori del presidente e delle sue decine di milioni di sostenitori accaniti.
Some of Bolsonaro supporters are carrying guns. Leaked audio messages show that these supporters are planning to invade the Supreme Court and the Chinese embassy:pic.twitter.com/6lXHbA17W7
— Biden_Squadron (@BidenSquadron) September 7, 2021
Durante l’anno pare che l’amministrazione Bolsonaro avesse trovato un accordo con Pechino per vaccini e 5G.
Come segnalato ieri da Renovatio 21, l’ANVISA, l’ente di regolazione dei farmaci di Brasilia, ha sospeso milioni di dosi del vaccino cinese Sinovac.
Come riportato sempre da Renovatio 21, pochi giorni fa Bolsonaro ha dichiarato che la popolazione brasiliana dovrebbe armarsi, comprando fucili invece che fagioli.
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Immagine screenshot da Twitter
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