Cina
Bill Gates elogia la Cina comunista per la risposta al COVID e i «grandi vaccini»
È emerso su internet un bizzarro, incredibile messaggio di Bill Gates al popolo della Repubblica Popolare Cinese.
Si tratta di un video nel pieno stile Gates che abbiamo imparato a conoscere: in maglione finto casual, mette in piedi un filmato super-artificiale con le luci perfette, inserti di immagini di costose repertorio, il montaggio che fa sentire che il discorso è stato provato, tagliato, artefatto.
Avevamo già visto in azione questa bizzarra incapacità di Gates di capire come funziona la comunicazione di questi anni: più fai video col telefonino, magari in diretta, e più sei credibile. Avevamo visto la sua pubblicità ad un libro sulla storia della tecnica di bioingegneria CRISPR – cioè, una pubblicità al CRISPR stesso, sul quale annuncia di aver speso tanti soldini con le sue Fondazioni.
Avevamo poi visto il video-kolossal, con comparse, scenografie felliniane, prop dettagliatissimi , costumi che spaziano dall’astronauta al vestito ottocentesco, quando il Billo globale ha rilasciato a dicembre i suoi consigli per i libri da regalare a Natale, tra cui vi era, ovviamente, quello sul CRISPR.
Tuttavia, questo video cinese le batte tutte.
Si tratta di un messaggio urbi et orbi dedicato ai supposti 1,402 miliardi di abitanti della Cina comunista in occasione del capodanno lunare, che per loro è la festa più importante dell’anno (quella che, nel 2020, i cinesi aspettarono prima di tagliare i voli, dice qualche malalingua).
«Voglio augurare a tutti gli abitanti della Cina un capodanno lunare molto felice»
«Voglio augurare a tutti gli abitanti della Cina un capodanno lunare molto felice» dice con l’immancabile maglioncino, che forse – pensa – lo fa sembrare casual, normale.
Si tratta di una sviolinata talmente melensa – in sottofondo una musica pensosa di pianoforte – che forse qualche cinese può aver pensato di essere preso per i fondelli.
«Come la tigre è il simbolo della vitalità e della salute – dice Gates, che forse non conosce certe energiche ricette della medicina cinese a base di pene essicato di tigre – la nostra fondazione ha continuato a lavorare in questo ultimo anno». Personalmente a noi sembra che si sia un non sequitur (cosa c’entra la simbologia tigre con gli affari della fondazione?), tuttavia almeno abbiamo capito che si tratta di uno spot per i plurimiliardari sforzi filantrocapitalisti dell’uomo Microsofto.
«La recente preoccupante e altamente contagiosa variante Omicron sta a significare che la pandemia del COVID-19 non è finita». Ecco, si tratta di uno spot anche alla pandemia globale, aggiornato al suo ultimo prodotto, quello che è andato a ruba nel Natale e nel capodanno degli occidentali.
Ma non finisce. Arriva la parte succosa del messaggio: quella che riguarda il rapporto di Gates con la Cina.
«Sin dall’inizio della pandemia ha Cina ha lavorato sodo non solo per contenere il virus, ma anche per chiudere il divario di equità supportando altri Paesi con tante diverse forniture, inclusi grandi vaccini»
«Sin dall’inizio della pandemia ha Cina ha lavorato sodo non solo per contenere il virus, ma anche per chiudere il divario di equità supportando altri Paesi con tante diverse forniture, inclusi grandi vaccini».
Stop. La quantità di controversie contenute in questo singolo periodo può dare le vertigini.
La Cina ha «lavorato sodo per contenere il virus»? È quelli che dicono che invece potrebbe aver aspettato a fermarlo, di modo che a contagiarsi non fosse solo il Regno di mezzo, ma, a quel punto, tutto il mondo? (e non parliamo neppure di quelli che sostengono che il coronavirus sia stato liberato di proposito).
La Cina chiude il «divario di equità supportando altri Paesi»? A parte la concessione al gergo woke, vogliamo davvero parlare di un’«equità» in un Paese che è ora accusato di avere campi di internamento per un milione di uiguri? Luoghi dove si riportano torture e stupri e lavaggi del cervello? Un Paese accusato di aver di fatto fatto tornare la schiavitù – con tornaconto infame delle multinazionali occidentali? Si può parlare di «equità» dopo aver visto qualche scena delle violenze ad Hong Kong?
E ancora: quando il Bill parla di «supportare altri Paesi con diverse forniture», ricorda il caos, che coinvolse tanti Paesi, su respiratori, apparecchi, materiale medico etc. difettoso? In caso possiamo raccomandargli un articolo di Renovatio 21 di due anni, fa, titolo «La Cina continua a inondare il mondo con forniture mediche difettose», rammentando sempre che alcune forniture erano state regalate dall’Italia alla Cina a inizio epidemia e poi ricomprate «a prezzo di mercato», per usare le parole del ministro Di Maio («ci stanno permettendo di esportare quello che acquistiamo con contratti a prezzo di mercato»: livelli linguistici e gnoseologici inarrivabili). E poi, aggiungiamo, Bill Gates non può ricordare la sorpresa di alcuni quando, due anni fa, scopersero che le mascherine a cui erano improvvisamente costretti provenivano da… Wuhano.
E ancora, quando parla dei «grandi vaccini», parla di quelli usati per la grande «geopolitica vaccinale» con la quale chiedono ai Paesi di poter mettere l’infrastruttura 5G in cambio di dosi di Sinovac e Sinopharm? I «grandi vaccini» sono quelli la cui efficacia, dopo tanti dubbi, è apertamente contestata da scienziati e governi? I «grandi vaccini» cinesi di cui parla Bill, sono quelli che ha rifiutato, oltre Taiwan, perfino la Corea del Nord?
La pioggia di linki che mettiamo qui sopra, raccolti in due anni di lavoro sul tema, vi possono far capire le vette di menzogna che l’uomo più ricco del mondo va a toccare
Dal discorso di Gates, la questione del laboratorio cinese, oramai la teoria principale dell’origine del misterioso virus, non lo sfiora neanche per sogno.
Ma tranquilli, «per la fine di questo nuovo anno, la pandemia sarà per lo più finita» continua il magnate che partecipava e sponsorizzava quantità di esercitazioni pandemiche prima del COVID.
Poi, la leccata più incredibile:
«Mi sono anche entusiasmato a sentire la notizia che in giugno, l’OMS ha riconosciuto il notevole successo della Cina nel battere la malaria dichiarando il Paese ufficialmente libero dalla malattia.
Pazzesco: su Renovatio 21 avevano definito «grottesche» le felicitazioni dell’OMS nei confronti di Pechino riguardo a questo traguardo, mentre il coronavirus impazzava e Tedros era subissato di critiche per la supposta sudditanza del tigrino verso Pechino. C’è da notare anche che sulla malaria si gioca una grande partita di Gates, che passa per la bioingegneria CRISPR: la creazione e la diffusione di zanzare geneticamente manipolate per estinguersi in poco più di una generazione, trasmettendo il gene della sterilità alla prole. In Brasile, quest’idea ha prodotto una vera e propria «catastrofe genetica». Al progetto del contenimento della malaria attraverso zanzare OGM, come noto, lavorava Andrea Crisanti, un tempo in forze all’Imperial College di Londra, del quale Gates è lauto donatore. Di questo messaggio di Gates su Pechino, che avrebbe sconfitto la malattia delle zanzare senza CRISPR e gene drive, non abbiamo ancora capito bene cosa pensare.
«Attendo con ansia di essere in grado ancora una volta di viaggiare in Cina» conclude l’uomo di Seattle con la voce spezzata dall’emozione. Perché non vede l’ora di «vedervi tutti e tutto questo lavoro di persona»
«Attendo con ansia di essere in grado ancora una volta di viaggiare in Cina» conclude l’uomo di Seattle con la voce spezzata dall’emozione. Perché non vede l’ora di «vedervi tutti e tutto questo lavoro di persona».
Eh?
Qui si va verso lidi metafisici inaspettati: sta veramente dicendo a 1,4 miliardi di cinesi che li vuole vedere di persona? E di quale «lavoro» sta parlando? C’è un lavoro che la nazione del Partito Comunista Cinese sta facendo per lui?
C’è qualcosa di più del tono padronale in questo discorso. C’è, apparentemente, un’ambizione sovrumana, forse una sorta di «Complesso di Dio». Chi altre potrebbe dire di avere un rapporto personale con ciascun abitante della Cina? Ma si tratta solo di nostre impressioni.
«Per il momento, abbiate delle splendide vacanze, e un molto salutare e felice anno nuovo»!
La chiusura, che differisce dall’apertura, include la questione basilare che unisce Gates e la Cina: la salute mondiale.
Tutto il mondo si sta interrogando sul ruolo della Cina in questo massacro. Bill Gates no. Non dimentichiamolo: più di una volta la Cina comunista ha difeso l’uomo più ricco del mondo dalle accuse dei brutti complottisti. E Gates, a sue volta, ha senza remore preso le difese della Cina comunista.
Del perché nel parleremo in un prossimo articolo.
Cina
La Casa Bianca annuncia l’incontro Trump-Xi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il presidente cinese Xi Jinping la prossima settimana durante un viaggio in Asia, ha dichiarato giovedì la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Trump si recherà in Malesia e Corea del Sud, dove incontrerà Xi Jinping giovedì prossimo a margine del Vertice di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC). Leavitt non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro.
L’annuncio giunge in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra i due Paesi. La settimana scorsa, Trump ha minacciato di introdurre un ulteriore dazio del 100% sui prodotti cinesi a partire da novembre.
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Questa escalation segue la decisione di Pechino di imporre restrizioni più severe sulle esportazioni di terre rare, nonostante avesse precedentemente definito «insostenibili» le tariffe elevate. La nuova politica cinese non colpisce direttamente gli Stati Uniti, ma le aziende tecnologiche americane dipendono fortemente dalle forniture cinesi di terre rare.
Sebbene Trump avesse annunciato settimane fa l’intenzione di incontrare Xi al vertice APEC, non aveva specificato la data. Tuttavia, aveva anche accennato alla possibilità di cancellare l’incontro, a causa del disappunto per le restrizioni cinesi sull’export di minerali di terre rare.
Mercoledì, il presidente statunitense ha dichiarato che i due leader avrebbero discusso di temi che spaziano dal commercio all’energia nucleare, aggiungendo che intende affrontare anche la questione degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina.
L’incontro in Corea del Sud sarà il primo faccia a faccia tra i due leader da quando Trump è tornato al potere a gennaio. I due si sono parlati almeno tre volte quest’anno, ma l’ultimo incontro di persona risale al 2019, durante il primo mandato di Trump.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale
In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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