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Biden premia Soros. Musk lo paragona all’Imperatore di Guerre Stellari
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nominato 19 destinatari della Presidential Medal of Freedom, il più alto riconoscimento civile americano. Tra loro ci sono l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton, il miliardario liberale George Soros e l’innovatore culinario José Andrés, che una volta ha posato per una foto con l’uomo che ha tentato di assassinare l’allora presidente eletto Donald Trump.
La cerimonia di consegna dei premi – definita da alcuni come il «sabba del globalismo terminale» si è tenuta alla Casa Bianca sabato. Questo onore viene conferito a individui che hanno dato «contributi esemplari alla prosperità, ai valori o alla sicurezza degli Stati Uniti, alla pace nel mondo o ad altri importanti sforzi sociali, pubblici o privati», secondo una dichiarazione della Casa Bianca.
Il 94enne Soros, speculatore internazionale che distrusse la lira italiana, la sterlina britanniche e altre valute, è stato riconosciuto dal presidente degli Stati Uniti per i suoi sforzi nel «rafforzare la democrazia, i diritti umani, l’istruzione e la giustizia sociale» attraverso le sue Open Society Foundations, così come «partner e progetti in più di 120 paesi».
Il miliardario ebreo magiaro non ha partecipato alla cerimonia e suo figlio Alex Soros ha ritirato il premio a suo nome. Varie voci, tra cui quella di Elon Musk, sostengono che il vegliardo non sia più «compos sui», e da anni ciclicamente fanno il giro della rete fake news sulla sua morte. Il figlio, grande fiancheggiatore diretto della Harris e dei democratici, è stato definito suo erede, e in tale veste ha già incontrato Bergoglio e partecipato a quantità di eventi, dal World Economic Forum di Davos a incontri riservati alla Casa Bianca.
Today, I was given the privilege of accepting the Presidential Medal of Freedom on behalf of my father, @georgesoros. My father is an American patriot who has spent his life fighting for freedom and human rights. I am incredibly proud that his legacy is now recognized with our… pic.twitter.com/UD2kA2VWZM
— Alex Soros (@AlexanderSoros) January 4, 2025
Il figlio lo definisce «patriota americano», tuttavia attraverso la sua rete Open Society Foundations il Soros senior ha tentato attivamente di influenzare i processi politici in diversi paesi in tutto il mondo. Le sue attività sono state messe fuorilegge in diverse nazioni, tra cui Russia, Pakistan e Filippine.
In un post su X, Soros ha scritto: «Come immigrato che ha trovato libertà e prosperità in America, sono profondamente commosso da questo onore».
Un altro destinatario del più importante premio statunitense, José Andrés, è descritto dalla Casa Bianca come un «rinomato innovatore culinario ispano-americano» che «fornisce aiuti su larga scala alle comunità colpite da disastri naturali e conflitti». L’attivista pro-Trump Benny Johnson ha salutato il premio pubblicando una foto dell’Andrés con il secondo attentatore del presidente eletto, il pro-ucrainista, comparsa nei video del Battaglione Azov, Ryan Routh.
🚨Biden just gave the Presidential Medal of Freedom to Jose Andres, who appears in photos with Trump’s would-be assassin. pic.twitter.com/jZoWh8se1z
— Benny Johnson (@bennyjohnson) January 4, 2025
La foto, a quanto si dice, è tratta dal libro autopubblicato di Routh del 2023, in cui elogiava Andrés per aver «consegnato milioni di pasti al giorno all’Ucraina» ed esprimeva la speranza che qualcuno assassinasse Trump.
Clinton ha ricevuto un elogio più generale da Biden, che l’ha descritta come una donna che «ha fatto la storia molte volte nel corso di decenni di servizio pubblico», diventando anche «la prima First Lady eletta al Senato degli Stati Uniti».
LOVE THIS! President Biden just awarded Hillary Clinton the Presidential Medal of Freedom, which is the highest civilian honor. Secretary Clinton has dedicated her life to this country. Well deserved! pic.twitter.com/2fpP5UlJSj
— Harry Sisson (@harryjsisson) January 4, 2025
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«Dopo aver ricoperto l’incarico di Segretario di Stato, è diventata la prima donna nominata presidente da un importante partito politico degli Stati Uniti», ha affermato la Casa Bianca.
Tra gli altri destinatari della Presidential Medal of Freedom di quest’anno ci sono il cantante degli U2 Bono, lo stilista Ralph Lauren, la caporedattrice di Vogue Anna Wintour (dipinta nel celebre film Il diavolo veste Prada), l’ex giocatore NBA Earvin «Magic» Johnson (noto anche per aver preso l’HIV, e in qualche modo essere riuscito a rendere la cosa non rilevante) e gli attori Michael J. Fox (l’attore di Ritorno al futuro, noto per aver contratto una grave forma di Parkinson giovanile) e Denzel Washington (conosciuto per aver interpretato in una pellicola il politico razzista Malcolm X), oltre al calciatore argentino Lionel Messi.
Elon Musk ha paragonato il miliardario liberale George Soros all’imperatore Palpatine, noto anche come Darth Sidious, il principale cattivo della serie di film Guerre stellari. La frecciatina è seguita alla decisione di Joe Biden di conferire la medaglia presidenziale della libertà al potente finanziere.
In un messaggio su X di sabato, Musk ha pubblicato un collage che raffigura il presidente Biden che conferisce la decorazione al cattivo di Star Wars, con la didascalia che recita: «George Soros sembra piuttosto in forma qui. Deve essere l’illuminazione».
George Soros looking quite good here. Must be the lighting. pic.twitter.com/gNHhKyd2GQ
— Elon Musk (@elonmusk) January 5, 2025
Commentando il post di un altro utente, in cui il miliardario 94enne veniva paragonato a Magneto, il principale cattivo della serie di fumetti X-Men della Marvel, il magnate della tecnologia sudafricano, che detiene anche la cittadinanza statunitense, ha affermato che la decorazione di Soros era una «parodia».
Come riportato da Renovatio 21, il Musk aveva in passato già paragonato Soros al mutante di origini ebraiche Magneto, attirandosi le accuse di antisemitismo. Parlando degli sbarchi degli immigrati a Lampedusa, Elon aveva definito Soros come «distruttore del tessuto della civiltà».
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Immagine screenshot da YouTube
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Il principe Andrea d’Inghilterra privato dei titoli e sfrattato dalla residenza reale
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Papa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
Papa Leone XIV è pronto a compiere un gesto senza precedenti in occasione della visita ufficiale di re Carlo III la prossima settimana.
Leone XIVnominerà Carlo, capo della Chiesa d’Inghilterra, «confratello reale» di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro basiliche papali. A tal proposito, a Carlo sarà concesso l’uso di una cattedra speciale e permanente.
Carlo III pregherà inoltre insieme al papa nella Cappella Sistina, durante un «servizio ecumenico» pubblico.
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«Segnerà un momento significativo nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra, di cui Sua Maestà è il Governatore Supremo, riconoscendo il lavoro ecumenico intrapreso e riflettendo il tema dell’anno giubilare di camminare insieme come “Pellegrini della speranza”», ha dichiarato un portavoce di Buckingham Palace.
Secondo l’agenzia Reuters, i due avranno anche un incontro privato per discutere di «sostenibilità climatica».
Il re britannico, ora onorato dalla chiesa cattolica, siede sul trono che dal XVI secolo, dopo lo scisma del re pazzo e malvagio Enrico VIII, perseguitò in maniera cruenta i cattolici, giustiziando e scorticando fedeli e preti (con la loro pelle hanno rivestiti libri ancora oggi in bella mostra) obbligandoli alla clandestinità.
Uno degli eroi di questa catastrofe fu Guido Fawkes, il cattolico che tentò di far saltare Westminister (l’ultimo uomo che vi è entrato con intenzioni sincere, dice una nota battuta circolante nella politica british) per rinstaurarvi un potere cattolico. Fawkes, tradito, fu catturato e torturato, squartato in parti che furono mandate ai quattro angoli del regno, nonostante egli avesse accettato le condizione del re inglese.
Ancora oggi la tradizione vuole che in Inghilterra si brucino le effigi di Fawkes ogni 5 novembre. Per quelle che crediamo essere ragioni di Stato non diverse da quelle che hanno portato al presente e osceno sviluppo, il simbolo di Fawkes non è stato abbracciato dai cattolici, ma dalla teppa pseudo-anarchica, solo, tuttavia, perché rielaborato dal fumettista Alan Moore nella celebrata graphic novel poi divenuta film V per Vendetta.
Non si tratta, tuttavia, solo di storia di secoli fa: a scandalizzare il cattolico dovrebbe essere l’appartenenza della stirpe Windsor alla Cultura della Morte, quella che sostiene – passandosi il compito geneticamente, da Filippo a Carlo a Guglielmo ed Enrico – la riduzione della popolazione e quindi l’astio verso l’essere umano.
Dietro alla facciata ecologista, senza neanche tanto grattare, gli Windsor (che in realtà non sono britannici e non si chiamano Coburgo Gotha: Windsor è il nome di un paesino inglese che suonava bene per il rebranding del loro casato tedesco) si rivelano arconti della Necrocultura – sono una famiglia della morte. Chiedete ad Alfie Evans, a Charlie Gard, a tantissimi di cui non conosceremo mai il nome.
La storia del Carlo, come universalmente noto, ma per qualche ragione non considerato, non è stata limpidissima, dalla morte Diana ai milioni presi dalla famiglia Bin Laden in buste di plastica. Un anno fa emerse che nel 1983 l’allora principe di Galles aveva ricevuto un premio da un veterano nazista, una laurea ad honorem presso l’università dell’Alberta, in Canada.
Andrebbero anche ricordati l’amicizia, e le donazioni milionarie, che a Carlo fece il misterioso petroliere americano (per qualcuno spia KGB) Armand Hammer: quando nel 1988 la piattaforma petrolifera marina Piper Alpha della Occidental Petroleum collassò nelle fiamme a 200 miglia da Aberdeen uccidendo 160 persone, il futuro re si precipitò a difendere Hammer, che se la cavò alla grande. Sulla questione della dinastia degli Hammer, miliardari ebrei americani di origini russe a cui fu permesso per qualche motivo di restare vicini al Cremlino, andrebbe scritto un articolo a parte, specie dopo le accuse, sulle quali oltre ai presunti stupri i giornali hanno pure fatto aleggiare lo spettro di perversioni cannibalistiche, del nipote divo di Hollywood Armie Hammer.
Per non parlare dell’amicizia personale con Jimmy Savile, il popolare DJ e conduttore TV britannico che, secondo accuse emerse appena dopo la sua morte nel 2011 ma che circolavano come voci da decenni, avrebbe abusato in istituti scolastici e manicomiali di cui era donatore, di qualcosa come 400 ragazzine.
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Un momento in cui la malvagità della corona britannica è emersa è stato quando nel maggio 2024 è stato presentato in pompa magna il ritratto ufficiale del re, un’immagine che sembra uscita dall’inferno, composta da un artista noto per aver praticato in passato collage con riviste pornografiche.
«You can Stick your Royal Family Up Your Arse», «puoi ficcarti la famiglia reale su per il» aveva cantato la curva del Celtic, la squadra della comunità cattolica della città di Glasgow, al momento dell’incoronazione di Carlo.
Sì: gli ultras scozzesi, oggi, possono essere più cattolici del papa.
Nel frattempo, l’odierno malvagio re britannico a Roma riceve il plauso pure dei parlamentari italiani.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Il principe Andrea rinuncia ai titoli a causa dello scandalo Epstein
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