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Beethoven secondo Mons. Williamson
Dobbiamo aver cura della grandissima cultura di maschi bianchi. Non ha rivali, e non deve per niente perire.
Per coloro che conoscono le varie sinfonie, questi «Commenti» potranno essere una piacevole lettura. Per coloro che ancora non le conoscono, sarà un incoraggiamento ad avvicinarsi a loro.
La Seconda Sinfonia non rivela alcuna disperazione. Piuttosto, essa mostra come il musicista trasfigura la sua sofferenza in gioia e trionfo. Il maestro allarga al massimo le sue braccia alate. Attingendo dal dolore della sordità una forza ancora maggiore
1. Nel 1800 Beethoven ha già composto molta musica, ma ecco la sua Prima Sinfonia. Si direbbe che è ancora giovane, ma l’apprendista di Haydn e Mozart è già un maestro. Melodia, armonia, ritmo, portamento e umorismo, ha tutto! Uno spirito gioioso arriva sul campo di battaglia. Con la promessa di eccezionali armi musicali da brandire.
2. Due anni dopo, il giovane compositore (32 anni) comincia a perdere l’udito. Ma la Seconda Sinfonia non rivela alcuna disperazione. Piuttosto, essa mostra come il musicista trasfigura la sua sofferenza in gioia e trionfo. Il maestro allarga al massimo le sue braccia alate. Attingendo dal dolore della sordità una forza ancora maggiore.
3. La Terza Sinfonia è degna del suo soprannome, «Eroica». Ispirata da Napoleone, essa presenta la vita e la morte di un grande eroe. La potenza e la ricchezza di questa opera creano uno nuovo linguaggio, una nuova era della musica, con l’uomo al centro. Pronto per la battaglia, l’eroe avanza all’attacco. Verso la morte, ma il suo spirito si eleva.
4. Con l’ «Eroica» del 1803 Beethoven raggiunge la piena maturità che gli consentirà di produrre una serie di famosi capolavori. La Quarta Sinfonia del 1806 è una di queste: ricca, varia, profonda, piena di pensiero e bellezza, vita e gioia. Per dominare su regni finora sconosciuti. Con passione, varietà, ordine sui suoi possedimenti.
«La Quinta di Beethoven» è la più conosciuta di tutte e nove le Sinfonie perché essa presenta più drammaticamente la profonda lotta nella sua anima per accettare il suo destino. Ecco l’uomo moderno, 1807, e rivoluzionario. Ma le tempeste scuotono la cornice dell’universo. E l’ordine e il disordine assieme rivendicano la vittoria
5. «La Quinta di Beethoven» è la più conosciuta di tutte e nove le Sinfonie perché essa presenta più drammaticamente la profonda lotta nella sua anima per accettare il suo destino. Ecco l’uomo moderno, 1807, e rivoluzionario. Ma le tempeste scuotono la cornice dell’universo. E l’ordine e il disordine assieme rivendicano la vittoria.
6. Beethoven amava la campagna dove si abbeverava nella bellezza e nella grandezza di Dio. La natura ha ispirato tutti i movimenti dell’eccezionale Sesta Sinfonia “Pastorale” del 1808. Che contrasto con la precedente Quinta Sinfonia! Una passeggiata in campagna, lungo un ruscello. Poi i contadini ballano, una tempesta, un sogno bucolico.
7. La Settima, del 1821, è un’altra tra le più popolari. Quattro movimenti di grandezza Olimpica pero mai fredda ni inumana. L’ultimo movimento ha momenti di follia, che rievocano le lotte interiori di Beethoven, pero rimane sempre lucido e ordinato. Un discorso maestoso, lamentazione dell’anima. Nobile in ogni parte e nell’insieme.
8. La Ottava, anche essa del 1812, allevia la tensione, richiamando quelle sinfonie pre-eroiche e l’umorismo di Haydn, ma Beethoven non può rinunciare alla ricchezza e all’organizzazione del suo stile maturo. Il secondo movimento è pura opera comica. Dall’alto, l’eroe viene sulla terra. Ricordando i tempi passati, con ritmica allegria.
La Nona Sinfornia: Tragico destino e cieli infranti spalancati. Ma il ritmo, la bellezza, la gioia degli uomini sopravviveranno
9. La famosissima Nona Sinfonia, è chiamata «Corale» per via del coro che Beethoven utilizza per trasporre in musica un amato Inno alla Gioia. Tre monumentali movimenti creano la scena, ma per Beethoven, è la Gioia che conclude. Tragico destino e cieli infranti spalancati. Ma il ritmo, la bellezza, la gioia degli uomini sopravviveranno.
Kyrie eleison
Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Scritto apparso nei Commenti Eleison di Monsignor Richard Williamson sul sito della St.Marcel Initiative
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Quattro Stati UE boicotteranno l’Eurovision 2026 a causa della partecipazione di Israele
Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi hanno annunciato il boicottaggio del prossimo Eurovision Song Contest in seguito alla conferma della partecipazione di Israele. All’inizio del 2025 diverse emittenti avevano chiesto all’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU), organizzatrice dell’evento, di escludere Israele accusandolo di brogli nel voto e per il conflitto in corso a Gaza.
L’ultima tregua, mediata dagli Stati Uniti, avrebbe dovuto porre fine ai combattimenti e permettere l’arrivo di aiuti umanitari nell’enclave, ma da quando è entrata in vigore gli attacchi israeliani hanno causato 366 morti, secondo il ministero della Salute di Gaza.
Il tutto si inserisce in un anno di escalation iniziato con l’offensiva israeliana lanciata in risposta all’attacco di Hamas dell’ottobre 2023, che provocò 1.200 morti e il rapimento di 250 ostaggi. Da allora, secondo le autorità sanitarie locali, l’operazione militare israeliana ha ucciso oltre 70.000 palestinesi.
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Le decisioni di ritiro sono arrivate giovedì, subito dopo l’approvazione da parte dell’EBU di nuove regole di voto più rigide, varate in risposta alle accuse di diverse emittenti europee secondo cui l’edizione 2025 era stata manipolata a favore del concorrente israeliano.
Poche ore più tardi l’emittente olandese AVROTROS ha comunicato l’addio al concorso: «La violazione di valori universali come l’umanità, la libertà di stampa e l’interferenza politica registrata nella precedente edizione dell’Eurovision Song Contest ha oltrepassato un limite per noi».
L’emittente irlandese RTÉ ha giustificato la propria scelta con «la terribile perdita di vite umane a Gaza», la crisi umanitaria in corso e la repressione della libertà di stampa da parte di Israele, annunciando anche che non trasmetterà l’evento.
Anche la televisione pubblica slovena RTVSLO ha confermato il ritiro: «Non possiamo condividere il palco con il rappresentante di un Paese che ha causato il genocidio dei palestinesi a Gaza», ha dichiarato la direttrice Ksenija Horvat.
Successivamente è arrivata la decisione della spagnola RTVE, che insieme ad altre sette emittenti aveva chiesto un voto segreto sull’ammissione di Israele. Respinta la proposta dall’EBU, RTVE ha commentato: «Questa decisione accresce la nostra sfiducia nell’organizzazione del concorso e conferma la pressione politica che lo circonda».
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Per far fronte alle polemiche, gli organizzatori dell’Eurovision hanno introdotto nuove misure anti-interferenza: limiti al televoto del pubblico, regole più severe sulla promozione dei brani, rafforzamento della sicurezza e ripristino delle giurie nazionali già nelle semifinali.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa arrivò in finale all’Eurovisione una sedicente «strega» non binaria che dichiarò di aver come scopo il «far aderire tutti alla stregoneria».
Vi furono polemiche quattro anni fa quando la Romania accusò che l’organizzazione ha cambiato il voto per far vincere l’Ucraina.
Due anni fa un’altra vincitrice ucraina dell’Eurovision fu inserita nella lista dei ricercati di Mosca.
Come riportato da Renovatio 21, la Russia ha lanciato un’«alternativa morale» all’Eurovision, che secondo il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov sarà «senza perversioni».
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Immagine di David Jones via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Arruolamento forzato anche per l’autista ucraino di Angelina Jolie
La visita a sorpresa della star di Hollywood ed ex ambasciatrice umanitaria ONU Angelina Jolie in Ucraina martedì scorso è stata interrotta dagli agenti della leva obbligatoria, che hanno arrestato un membro del suo entourage e lo hanno arruolato. Lo riporta la stampa locale.
L’episodio si è verificato a un posto di blocco militare vicino a Yuzhnoukrainsk, nella regione di Nikolaev, mentre il convoglio di Jolie era diretto verso una zona della regione di Kherson controllata da Kiev.
Nonostante avesse segnalato alle autorità di trasportare una «persona importante», un componente del gruppo – identificato in alcuni resoconti come autista, in altri come guardia del corpo – è stato fermato dagli ufficiali di reclutamento.
Un video circolato su Telegram mostra la Jolie (il cui vero nome è Angelina Jolie Voight, figlia problematica dell’attore supertrumpiano John Voight) recarsi di persona al centro di leva per tentare di ottenerne il rilascio.
🇺🇸🇺🇦 Angelina Jolie arrived in Ukraine, and on her way to a meeting with fans and for charitable purposes, she was forced to stop at a military recruitment center in Mykolaiv. pic.twitter.com/GURIhEBtVm
— Маrina Wolf (@volkova_ma57183) November 5, 2025
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Secondo TASS, avrebbe persino cercato di contattare l’ufficio del presidente ucraino Volodymyro Zelens’kyj. Fonti militari ucraine avevano inizialmente riferito all’emittente locale TSN che la presenza della diva al centro non era legata all’arresto, sostenendo che aveva semplicemente «chiesto di usare il bagno». Le autorità hanno poi precisato che l’uomo, cittadino ucraino nato nel 1992 e ufficiale di riserva senza motivi di esenzione, era trattenuto per verifiche sulla mobilitazione.
Alla fine, l’attrice americana ha lasciato il membro dello staff e ha proseguito il viaggio. Gli addetti alla leva di Kiev sono stati aspramente criticati per i video virali che mostrano uomini trascinati nei furgoni, pratica nota come «busificazione».
L’indignazione pubblica è cresciuta, con numerose denunce di scontri violenti e persino decessi legati alla mobilitazione forzata. Il mese scorso, il giornalista britannico Jerome Starkey ha riferito che il suo interprete ucraino è stato «arruolato con la forza» a un posto di blocco di routine. «Il tuo amico è andato in guerra. Bang, bang!», avrebbe scherzato un soldato.
Anche le modalità di coscrizione ucraine hanno attirato l’attenzione internazionale: a settembre, il ministro degli Esteri ungherese Pietro Szijjarto ha condannato quella che ha definito «una caccia all’uomo aperta», accusando i governi occidentali di chiudere un occhio.
La Jolie aveva già visitato l’Ucraina nell’aprile 2022, poco dopo l’escalation del conflitto, in un periodo in cui numerose celebrità, come gli attori Ben Stiller e Sean Penn, si erano recate nel Paese. Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha sostenuto che le star di Hollywood venivano pagate tramite USAID – il canale USA per finanziare progetti politici all’estero, ormai chiuso – per promuovere narrazioni pro-Kiev.
In seguito l’autista, di nome Dmitry Pishikov, ha dato una sua versione dell’accaduto.
«A quel posto di blocco mi hanno fermato per qualche motivo, senza spiegazioni, e mi hanno chiesto di seguirli in auto per chiarire alcuni dettagli. Evidentemente con l’inganno», ha dichiarato Pishikov a TSN in un’intervista pubblicata venerdì.
È stato portato in un centro di leva locale, dove è stato trattenuto con falsi pretesti, ha aggiunto. «”Dieci minuti, c’è un piccolo dettaglio, ti lasceremo andare non appena avremo chiarito la situazione”, hanno detto. Hanno mentito», ha riferito all’emittente, aggiungendo di essere ancora «un po’ indignato» per le azioni dei funzionari della coscrizione.
L’uomo dichiarato a TSN che venerdì si trovava in un centro di addestramento militare e che «verrà addestrato e presterà servizio nell’esercito».
Igor Kastyukevich, senatore della regione russa di Kherson – la parte controllata dall’Ucraina visitata da Jolie – ha condannato il viaggio definendolo «un’altra trovata pubblicitaria che sfrutta la fame e la paura». Nessuna visita di star di Hollywood «che usa i soldi dei contribuenti americani ed europei» aiuterà la gente comune, ha dichiarato alla TASS.
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