Persecuzioni
Autorità indiane incriminano un altro orfanotrofio cristiano
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Nel mirino del nazionalista indù che guida la Commissione nazionale per la protezione dei minori questa volta le strutture educative promosse dal noto predicatore evangelico Ajay Lall. Accusate di conversioni forzate e persino «traffico di esseri umani». Il precedente della campagna contro il vescovo di Jabalpur, mons. Gerald Almeida, in uno Stato indiano che tra poche settimane andrà al voto per le elezioni locali.
Un’altra istituzione cristiana del Madhya Pradesh è stata presa di mira dalla Commissione nazionale per la protezione dei diritti dell’infanzia (NCPCR) e dal suo presidente Priyank Kanoongo, un nazionalista indù originario proprio di questo Stato indiano che da mesi ha concentrato i suoi poteri di indagine sulle realtà educative legate ai missionari.
Fonti di AsiaNews riferiscono che, con il pretesto delle conversioni, continuano ad essere registrate false denunce contro le istituzioni educative delle minoranze. L’ultimo caso è avvenuto il 23 settembre nella città di Damoh dove la polizia ha registrato una denuncia contro un noto predicatore evangelico, Ajay Lall, dopo che la Commissione nazionale per la protezione dei diritti dell’infanzia (NCPCR) avrebbe riscontrato irregolarità negli orfanotrofi da lui gestiti nel distretto.
Il tribunale del giudice distrettuale aggiunto di Damoh ha incriminato 9 persone sulla base di diversi articoli del Codice penale indiano. Recentemente, il governo del Madhya Pradesh aveva cancellato anche la registrazione di un orfanotrofio gestito dall’Adharshila Sansthan, la fondazione creata da Ajay Lall per la promozione delle donne tribali.
Sbandierando la nuova operazione Priyank Kanoongo su X (il nuovo nome del social network Twitter) ha accusato Ajay Lal e i suoi collaboratori di reati quali «il traffico di esseri umani, casi di conversioni religiose di bambini, bambini tribali trasformati in pastori, bambini orfani adottati solo in famiglie cristiane».
A giugno l’Alta Corte del Madhya Pradesh aveva concesso la libertà provvisoria al vescovo di Jabalpur, mons. Gerald Almeida e a suor Liji, incriminati in base alla legge anti-conversione dopo un’incursione in un orfanotrofio gestito dalla diocesi.
«Decine di istituzioni sono state prese di mira dal presidente del NCPCR Kanoongo negli ultimi due anni con l’accusa di conversione e con l’incriminazione del personale e della direzione in base alle leggi sulla conversione e sulla giustizia minorile. Ha le mani in pasta con il governo statale e vuole polarizzare la società in vista delle elezioni locali che dovrebbero tenersi entro la fine dell’anno» aveva dichiarato in quell’occasione padre Joseph Thankachan a nome della diocesi.
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Immagine da Twitter
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
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Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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