Geopolitica
Attacco terroristico in Germania, il sindaco si preoccupa per gli immigrati
Dopo che un rifugiato somalo ha dato in escandescenza e ha provocato la morte di tre donne, il sindaco di Würzburg ha reagito scrivendo una lettera aperta in cui esprimeva preoccupazione per la stigmatizzazione di rifugiati e migranti.
I video della scena mostrano cittadini che fronteggiano il ventiquattrenne assassino, che in seguito è stato scoperto possedere materiale di propaganda islamista radicale all’interno della sua abitazione.
Il sospetto, arrivato in Germania nel 2015 come «rifugiato», avrebbe anche riferito al personale dell’ospedale locale che il suo attacco è stato un «contributo alla jihad».
Il sospetto, arrivato in Germania nel 2015 come «rifugiato», avrebbe anche riferito al personale di un ospedale locale che il suo attacco è stato un «contributo alla jihad».
Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann, ha affermato che l’incidente ha tutte le caratteristiche di un attacco terroristico islamista.
Mentre invece il sindaco Christian Schuchardt ha espresso dolore per la morte delle vittime, ma l’obiettivo principale della sua lettera aperta è stato quello di lamentarsi del fatto che l’attacco potesse essere usato per stereotipare altri migranti e rifugiati.
«I crimini degli individui non possono mai essere ricondotti a gruppi di popolazione, religioni o nazionalità. Nemmeno noi tedeschi siamo stati condannati in generale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Né questo vale ora per i somali o i rifugiati in generale. Questa classificazione deve finire», ha dichiarato il borgomastro.
«E allo stesso tempo, non ci sarà fine. Questa è la mia esigenza morale, il mio desiderio per la società che so che non può essere soddisfatta. Come ti sentiresti se fossi straniero nella nostra città oggi?».
Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann, ha affermato che l’incidente ha tutte le caratteristiche di un attacco terroristico islamista.
«In realtà, i rifugiati sono stati responsabili di numerosi attacchi terroristici in tutta Europa negli ultimi sei anni dalla disastrosa decisione di Angela Merkel di aprire loro le frontiere, come del resto in gran parte del continente» scrive Summit News.
Abbiamo avuto negli ultimi anni vari esempi di violenze da parte di immigrati come il terrorista che lo scorso ottobre ha decapitato una donna e ucciso altre due vicino a una chiesa a Nizza, in Francia, rivelatosi poi essere un migrante tunisino.
L’adolescente ceceno che ha decapitato l’insegnante di scuola Samuel Paty nello stesso mese aveva ottenuto una residenza di 10 anni in Francia come rifugiato nel marzo precedente.
Anche la maggior parte dei terroristi del massacro di Parigi ha sfruttato l’ondata di profughi per entrare in Europa come i tre terroristi che si sono scatenati a Lione nell’aprile dello scorso anno erano rifugiati sudanesi.
Le segnalazioni di episodi violenti da parte di immigrati in Italia tuttavia è filtrata attraverso la cosiddetta Carta di Roma, ossia il protocollo deontologico concernente «richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti» (cioè, gli immigrati: parola questa oramai proibita) a cui sono tenuti necessariamente i giornalisti italiani
Anche l’attentatore suicida della Manchester Arena, Salmen Abedi, è stato «salvato» dalla Libia come rifugiato dalla Royal Navy britannica dopo la caduta del colonnello Gheddafi.
Questi sono solo alcuni dei tanti esempi. L’Italia non fa certo eccezione, ahimè, e di episodi violenti legati a immigrati clandestini ce ne sono sempre di più frequenti.
Le segnalazioni di episodi violenti da parte di immigrati in Italia tuttavia è filtrata attraverso la cosiddetta Carta di Roma, ossia il protocollo deontologico concernente «richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti» (cioè, gli immigrati: parola questa oramai proibita) a cui sono tenuti necessariamente i giornalisti italiani, pena richiami dell’Ordine professionale.
Il Glossario della Carta di Roma (elaborata nel 2008) dal 3 febbraio 2016 fa parte integrante del «Testo unico dei doveri del giornalista»
Il protocollo è promosso da unente chiamato «Associazione Carta di Roma», creata dall’Ordine dei Giornalisti e dalla FNSI assieme a una ventina di organizzazioni della società civile.
Wikipedia scrive tutt’ora che «l’Associazione Carta di Roma riceve il supporto della Open Society di George Soros».
Wikipedia scrive tutt’ora che «l’Associazione Carta di Roma riceve il supporto della Open Society di George Soros».
La pagina «chi siamo» del sito web che riportava il sostegno delle ONG di Soros ora ne ha tolto il logo, tuttavia almeno fino a fine 2020 il supporto delle Open Society Foundations dello speculatore internazionale era ancora dichiarato assieme a quello dell’UNHCR (l’alto commissariato dell’ONU per i rifugiati) e pure l’8 per mille della Chiesa Valdese.
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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