Stragi
Attacco aereo su un mercato sudanese: «orribile massacro»
Secondo gruppi locali per i diritti umani, più di 100 persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite in Sudan dopo che aerei da guerra hanno preso di mira un mercato nella regione del Darfur, nel paese africano devastato dalla guerra.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Comitato di resistenza Al-Fashir, un gruppo di attivisti, avrebbe dichiarato che più di otto barili bomba hanno colpito lunedì il mercato nella città di Kabkabiya, nel Darfur settentrionale.
Emergency Lawyers, una ONG per i diritti umani con sede nella capitale del Sudan, Khartoum, ha definito l’attacco un «terribile massacro», sostenendo che oltre 100 persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite, tra cui bambini.
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«Questo attacco ai civili in un giorno di mercato è una flagrante violazione del diritto internazionale. Chiediamo un’indagine immediata su questo crimine», ha scritto l’organizzazione su X.
Da metà aprile 2023, lo stato dell’Africa nordorientale è coinvolto in una brutale guerra civile tra le forze armate nazionali (SAF) e le forze paramilitari Rapid Support Forces (RSF), a causa di disaccordi sulla prevista transizione al governo civile.
Sudan airstrike on Darfur market kills 100+ amid brutal civil war
A Sudanese army air strike on a market in Kabkabiya, North Darfur, has allegedly killed over 100 people and injured hundreds more, according to a legal group monitoring the conflict in Sudan.
+1 pic.twitter.com/KpvkfCEIGJ— Avinash K S🇮🇳 (@AvinashKS14) December 11, 2024
#Sudan 🇸🇩: one the same day the #RSF shelled a market in #Omdurman, killing an estimated 40 people.
Both sides continue to wage war on each other without any regard for the Sudanese people. pic.twitter.com/MnlBDsHaqi
— Thomas van Linge (@ThomasVLinge) December 10, 2024
Sudan airstrike on Darfur market kills 100+ amid brutal civil war
A Sudanese army air strike on a market in Kabkabiya, North Darfur, has allegedly killed over 100 people and injured hundreds more, according to a legal group monitoring the conflict in Sudan. #Darfur pic.twitter.com/mhJQ99HPFt
— I AM AFRICAN PUTIN 🇳🇬🇿🇦 (@AFRICAN_PUTIN1) December 11, 2024
Il conflitto, scoppiato inizialmente nella capitale, si è diffuso in tutto il Paese, innescando quella che l’ONU definisce la più grande crisi di sfollamento al mondo. Verso la fine del mese scorso, l’organismo globale ha riferito che i gruppi vulnerabili, tra cui 4,7 milioni di bambini sotto i cinque anni e donne incinte o che allattano, stanno soffrendo di malnutrizione acuta.
Nonostante gli sforzi regionali e internazionali, compresi i colloqui di pace guidati da Stati Uniti e Arabia Saudita, gli scontri tra SAF e RSF, in passato alleati che hanno rovesciato l’ex leader del paese con un colpo di stato nel 2019, sono aumentati nelle ultime settimane.
L’esercito sudanese avrebbe preso di mira le città del Darfur settentrionale con attacchi aerei mentre combatteva l’RSF per il controllo della capitale dello stato, al-Fashir, che si dice sia la sua ultima roccaforte nella regione. Tuttavia, ha negato la responsabilità per gli attentati al mercato di Kabkabiya.
Entrambe le parti si sono ripetutamente accusate a vicenda di aver commesso crimini di guerra nel corso della loro lotta per il potere che dura da quasi 20 mesi.
A ottobre, gli attivisti locali hanno segnalato almeno 124 morti in una nuova ondata di attacchi, accusando le forze paramilitari di aver compiuto massacri contro i civili.
In una dichiarazione pubblicata su X, Emergency Lawyers ha accusato RSF di aver bombardato indiscriminatamente la città di Omdurman, controllata dall’esercito, appena oltre il fiume Nilo e parte dello stato di Khartoum.
Il gruppo ha dichiarato che 14 persone sono state uccise quando i combattenti delle RSF hanno sparato colpi di artiglieria pesante contro un autobus passeggeri martedì. Un’altra bomba è caduta su una casa, uccidendo sei membri della stessa famiglia, ha affermato. Il governo dello Stato di Khartoum ha anche riferito che gli attacchi hanno lasciato più di 65 persone morte e decine ferite.
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Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa le fazioni rivali sudanesi avevano interrotto i negoziati.
Il conflitto ha casato già 15 mila morti e 33 mila feriti. Le Nazioni Unite hanno descritto la situazione umanitaria in Sudan come una delle crisi più gravi al mondo. Mesi fa la direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, aveva avvertito che la guerra di 11 mesi «rischia di innescare la più grande crisi alimentare del mondo».
Gli USA sono stati accusati l’estate scorsa di aver sabotato gli sforzi dell’Egitto per portare la pace in Sudan.
Le tensioni in Sudan hanno portato perfino all’attacco all’ambasciata saudita a Karthoum, mentre l’OMS ha parlato di «enorme rischio biologico» riguardo ad un attacco ad un biolaboratorio sudanese.
Come riportato da Renovatio 21, il generale Abdel Fattah al-Burhan, leader de facto e capo dell’esercito della nazione africana dilaniata dalla guerra, due mesi fa è stato oggetto di un tentato assassinio via drone.
Il Paese è stato svuotato dei suoi seminaristi.
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Stragi
Aereo militare precipita nel Sudan devastato dalla guerra
RSF menembak jatuh pesawat kargo milik angkatan udara Sudan di Babanusa, barat Kordofan.
RSF menggunakan rudal pertahanan udara Dongfeng FK-2000 buatan “China” 🇨🇳 yang telah dibeli “UEA” 🇦🇪sebelumnya. Jenis pesawat yang di tembak adalah IL-76 Ilushyn buatan Russia 🇷🇺 pic.twitter.com/NVnve8TMdR — Tasdik Jalaluddin (@TasdikJalaludin) November 7, 2025
Abu Lulu’s “arrest” was nothing but a UAE PR stunt. He’s recently appeared in a new video in Babanusa despite previously boasting about killing more than 2,000 civilians.#Sudan pic.twitter.com/zw5XwtZk1T
— KimJongWins (@KimJongwins) November 6, 2025
🔥🚨 BREAKING: RSF SHOOTS DOWN SUDANESE MILITARY PLANE Sudan’s UAE-backed RSF militia has downed a Sudan Air Force Il-76 over Babanusa, West Kordofan, killing everyone on board. Initial reports indicate the use of a UAE-supplied, Chinese-made FK-2000 missile.#Sudan #UAE #China pic.twitter.com/KBM66AZtqn
— Rizwan Shah (@rizwan_media) November 5, 2025
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Stragi
Violenti scontri in Siria
Lunedì sera sono scoppiati violenti scontri ad Aleppo tra combattenti curdi, inclusi membri delle Forze Democratiche Siriane (SDF), e le forze governative. Lo riportano diversi organi di stampa internazionali.
La North Press Agency ha riportato che almeno sette persone sono morte e decine sono rimaste ferite negli scontri a fuoco. L’agenzia ha aggiunto che i residenti di diversi quartieri di Aleppo hanno protestato contro il governo.
Al Arabiya ha citato il ministero della Difesa siriano, secondo cui il governo «si stava muovendo nell’ambito del suo piano di ridispiegamento». «Siamo vincolati al nostro accordo con le SDF e non abbiamo alcuna intenzione di condurre alcuna operazione militare», ha dichiarato il Ministero.
Le SDF hanno attribuito gli scontri a «provocazioni delle fazioni del governo ad interim e dei loro tentativi di avanzare con i carri armati».
Ad aprile, il governo siriano e il consiglio locale dei quartieri curdi di Aleppo hanno siglato un accordo che pone questi ultimi sotto l’autorità di Damasco, garantendo però un certo grado di autonomia alle istituzioni curde.
Un ulteriore accordo prevedeva l’integrazione delle strutture civili e militari curde nel governo centrale entro la fine del 2025.
🇸🇾🔥Clashes between protesters & al-Golani gangs in Sheikh Maqsood neighborhood, Aleppo, Syria. pic.twitter.com/xXWY4IFZpy
— EllenJAbare (@EllenAbare) October 6, 2025
NOW: #US backed terror group #SDF/YPG violated the March 10 agreement signed with #Syrian government and attacked security forces and civilians in #Aleppo.
Heavy clashes continue at Sheikh Maqsoud and Ashrafieh neighborhoods. pic.twitter.com/zci8YwlR6e
— Mahalaxmi Ramanathan (@MahalaxmiRaman) October 6, 2025
#BREAKING #Syria JUST IN: Heavy clashes broke out in Aleppo between Syrian government forces and the Kurdish-led Syrian Democratic Forces (SDF) in the predominantly Kurdish Sheikh Maqsoud neighborhood.
Latest reports indicate that the fighting has intensified even further. pic.twitter.com/TD3kf4oVIm
— The National Independent (@NationalIndNews) October 6, 2025
In the city of Aleppo, Syria, residents of the Ashrafiye and Sheikh Maqsoud neighborhoods, where Kurds live, staged a protest against the HTS government after forces affiliated with it blocked the roads leading to the area. At least 11 people were injured in the ensuing clashes. pic.twitter.com/ePyf5ANKWY
— Memet Aksakal (Eng) (@aksakal_memet) October 6, 2025
The video shows the situation in Syria in the Deir Hafir area, near Manbij, where active clashes have been going on for several hours between Kurdish forces and the SDF forces composed of remnants of Assad’s SAA, and the pro-Turkish formations of the Syrian National Army (SNA).… pic.twitter.com/kUzgE9Wrmd
— Sprinter Press News (@SprinterPress) October 5, 2025
#BREAKING 📰 ⚠️
There are martyrs that have fallen from the Syrian Arab Army ❗
And dead militants from the SDF!
All-out clashes continue with no end in sight!
Security situation is deteriorating exponentially! pic.twitter.com/7df7LZGgez
— SRD (@SyriaRetold) October 6, 2025
Clashes between the Syrian Internal Security Forces and SDF militia on the outskirts of the Sheikh Maqsoud and Ashrafieh neighborhoods in Aleppo, Syria. pic.twitter.com/EooXHjKhpK
— Fared Al Mahlool | فريد المحلول (@FARED_ALHOR) October 6, 2025
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Le crescenti tensioni in Siria, dovute a mesi di conflitti tra gruppi minoritari e forze governative, hanno alimentato timori di escalation e frammentazione.
Dopo la rimozione del presidente Bashar Assad, fazioni islamiste avrebbero attaccato comunità minoritarie, tra cui alawiti, cristiani, curdi e drusi. Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa, già conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, ha poi sottolineato che tutte le comunità saranno integrate sotto l’autorità centrale, affermando che «tutte le armi devono essere sotto il controllo dello Stato».
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa si parlava di almeno un migliaio di morti negli scontro al Sud della Siria, e di purghe jihadiste camuffate da incendi in un massacro etno-religioso spaventoso.
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Stragi
Centinaia di persone intrappolate sull’Everest. Tre persone uccise dai fulmini
Hundreds of people are trapped on Mount Everest at an altitude of about 5,000 meters
They’re unable to descend due to heavy snowstorms that hit the Tibetan side of the mountain several days ago. Some tourists have already been evacuated, but around 200 people remain stranded at… pic.twitter.com/Xt9LQJJiz6 — Visegrád 24 (@visegrad24) October 6, 2025
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Em 2019, uma imagem chocou o mundo: uma fila com mais de 200 alpinistas esperando a vez no topo. Em plena zona da morte. A demora provocou mortes por exaustão e falta de oxigênio. O Everest virou ponto turístico e cemitério. 11 pessoas morreram naquele dia pic.twitter.com/k3HobAvT0N
— Viagem ao Passado (@viagempassado) May 2, 2025
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