Militaria
Arruolare più donne per liberare gli uomini in prima linea: parla il vice primo ministro ucraino
Affidare più donne alla responsabilità della mobilitazione militare in Ucraina libererebbe gli uomini per ruoli di combattimento, ha suggerito la vice primo ministro Irina Vereshchuk.
Kiev ha recentemente rivisto il suo sistema di mobilitazione nel tentativo di aumentare i tassi di coscrizione e dispiegare più truppe nel conflitto con la Russia. Le riforme hanno incluso l’introduzione di un servizio online, che gli uomini in età da combattimento possono utilizzare per l’aggiornamento obbligatorio dei propri dati personali.
A differenza degli uomini ucraini, le donne non sono soggette alla coscrizione forzata, ma possono prestare servizio militare e possono anche fornire volontariamente i propri dati. Commentando martedì le affermazioni del Ministero della Difesa secondo cui oltre 180.000 donne lo avrebbero fatto, Vereshchuk ha descritto la popolazione femminile come «un grande bacino di personale per il sistema dei centri di coscrizione, comprese le posizioni manageriali».
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«Aumentando l’arruolamento delle donne per il servizio di leva, gli uomini potrebbero essere liberati per le unità di combattimento», ha suggerito l’alto funzionario sui social media.
Evitare la leva è emerso come un grave problema per l’Ucraina poiché le sue vittime in prima linea si accumulano. Alcuni uomini sono addirittura disposti a rischiare la vita per fuggire dal Paese. Pochi giorni fa la guardia di frontiera ucraina ha riferito di aver recuperato i corpi di 45 persone annegate nel tentativo di attraversare il fiume Tibisco, che corre lungo la frontiera con l’Ungheria e la Romania.
I funzionari stanno tentando di far fronte alla carenza di manodopera rivolgendosi alle riserve precedentemente considerate inadeguate per il servizio militare, come i detenuti e le persone con condizioni mediche più lievi. Secondo quanto riferito, Kiev intende anche rimettere in azione i disertori se cambiano idea e si offrono volontari per il servizio in prima linea.
Nel frattempo, il governo ha incoraggiato le donne ad arruolarsi nelle forze armate, usando come argomento il linguaggio dell’emancipazione femminile. Il ministro dell’Economia Yulia Sviridenko ha affermato ad aprile che l’uguaglianza di genere richiede una maggiore partecipazione femminile agli sforzi di sminamento.
«In questo momento abbiamo risultati notevoli. Il tasso medio di inclusione delle donne… ha raggiunto circa il 30%», ha riferito, sottolineando che questo è in linea con i livelli della NATO.
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Come riportato da Renovatio 21, ai circensi sarebbe stata risparmiata la leva, mentre a preti e donne no. Sono ora arruolabili per Kiev anche i positivi all’HIV e ad altre malattie come tubercolosi e cancro, così come le persone con dipendenze da sostanze (cioè, i drogati).
Zelens’kyj due mesi fa ha abbassato l’età dei militari dai 27 ai 25 anni, per la gioia del senatore USA Lindsey Graham, che caldeggiava la riforma. Alcuni ora sostengono che l’età di arruolamento potrebbe abbassarsi ulteriormente, anche di molto.
Il Washington Post tre mesi fa ha scritto che la leva di Zelens’kyj sta lasciando villaggi ucraini interi senza uomini. Secondo un sondaggio su Facebook gestito da un parlamentare, la maggioranza degli ucraini rinuncerebbe alla cittadinanza pur di evitare la coscrizione.
Come riportato da Renovatio 21, a gennaio, per la prima volta dall’inizio del conflitto, il ministero della Difesa ha acquistato 50.000 uniformi femminili. Mesi fa era emerso che tutte le donne in Ucraina che hanno una formazione medica o farmaceutica sarebbero state obbligate a registrarsi presso l’esercito.
La settimana scorsa, il ministro della Difesa russo Andrej Belousov ha stimato le perdite militari ucraine in oltre 35.000 solo nel mese di maggio.
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Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO
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Droni
Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari
Venerdì è emersa una seria violazione della sicurezza aerea presso un’installazione militare francese, mentre i rappresentanti europei stanno mettendo in evidenza i pericoli della «guerra ibrida» orchestrata dalla Russia, che di recente ha puntato su numerose incursioni «misteriose» di droni nello spazio aereo dell’UE, soprattutto vicino a obiettivi critici come gli scali aeroportuali.
I fanti di marina francesi hanno ingaggiato cinque droni sconosciuti che avevano forzato la zona proibita sopra una fondamentale base per sottomarini nucleari giovedì sera, secondo fonti militari riportate da EuroNews. Un alto funzionario ha tuttavia precisato che si è trattato di un «jammer» attivo, non di proiettili veri e propri.
Intorno alle 19:30 ora locale, i sensori radar presso la base navale di Île Longue, in Bretagna – quartier generale della flotta transalpina di sottomarini balistici armati di testate atomiche –, hanno captato l’ingresso di apparecchi non autorizzati nell’area ad altissima sicurezza.
Il reggimento di fanteria marittima deputato alla difesa del complesso ha prontamente attivato i protocolli anti-droni, aprendo il fuoco con più raffiche contro gli intrusi per neutralizzarli e abbatterli.
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Poiché non è dato sapere se gli UAV siano stati realmente centrati, le unità di sicurezza hanno dispiegato un’ampia perlustrazione sul terreno. Le autorità non hanno ancora verificato se i droni siano stati abbattuti o recuperati.
Sulla base di allusioni generiche da parte di alti gradi francesi, gli apparecchi potrebbero essere stati neutralizzati o deviati mediante interferenze elettroniche, ma i dettagli forniti sono stati scarsi:
La ministra della Difesa Catherine Vautrin ha confermato l’intercettazione di un sorvolo, senza chiarire se siano stati impiegati spari, jammer elettronici o altre contromisure contro gli intrusi aerei. L’identità dei responsabili resta ignota.
«Qualsiasi sorvolo di un sito militare è vietato nel nostro Paese», ha affermato Vautrin. «Voglio elogiare l’intercettazione effettuata dal nostro personale militare presso la base di Île Longue».
Secondo la stampa francese, l’impianto sorge nei pressi di Brest, nella Francia nord-occidentale, ed è custodito da oltre 120 militari marittimi, oltre al contingente di sicurezza della Marina.
Ospita quattro sottomarini balistici nucleari – Le Triomphant, Le Téméraire, Le Vigilant e Le Terrible – e si occupa della manutenzione delle unità che garantiscono il deterrente atomico nazionale. In base alla dottrina ufficiale, almeno un battello nucleare è sempre in missione di ronda.
«Non è stato stabilito alcun collegamento con interferenze straniere», ha dichiarato Frédéric Teillet, procuratore generale di Rennes, citato dall’agenzia AFP, precisandoo che nessun pilota o operatore dei droni è stato fermato o identificato.
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Immagine screenshot da YouTube
Militaria
Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco
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