Militaria
Anche il Senegal nel 2025 espellerà tutte le truppe straniere
Nel suo discorso di Capodanno alla sua nazione, il presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye ha confermato che tutte le truppe militari straniere saranno espulse dal Paese nel 2025.
«Ho già incaricato il ministro delle Forze armate di proporre una nuova dottrina di cooperazione in materia di difesa e sicurezza, che implichi, tra le altre conseguenze, la fine di ogni presenza militare di paesi stranieri in Senegal, a partire dal 2025», come riportato dall’agenzia di stampa senegalese APS (Agence de Presse Senegalaise).
A novembre 2024, il presidente Faye ha rilasciato un’intervista al quotidiano parigino Le Monde, in cui affermava che «presto non ci saranno più truppe francesi in Senegal».
Il Ciad ha seguito l’esempio a novembre espellendo le truppe francesi. I francesi si sono quindi ritirati dalla prima base militare negli scorsi giorni.
Il 1° gennaio 2025, il presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara ha affermato, in un discorso di fine anno, che le forze francesi si ritireranno dalla nazione dell’Africa occidentale a gennaio, rendendola l’ultimo paese ad indebolire i legami militari con l’ex potenza coloniale.
La decisione fa seguito alle precedenti azioni intraprese nel 2023 e nel 2024 da Niger, Mali e Burkina Faso per espellere il personale militare francese dai loro Paesi. I tre Paesi hanno costituito un’alleanza militare e lanciato una federazione trasnazionale.
Come riportato da Renovatio 21, otto mesi fa il primo ministro senegalese Ousmane Sonko aveva chiesto la fine dell’«occupazione» francese e la chiusura delle basi militari di Parigi nel Paese.
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Militaria
I presunti stupratori militari israeliani annunciano che «vinceranno»
Accused IDF rapists says they will ‘WIN’
Members of ‘Force 100’ don’t outright deny gang-raping a Palestinian prisoner They just complain that they never got to ‘explain’ the sodomy Video from Israel’s Channel 14 pic.twitter.com/hwuILHSiMS — MOCez🇷🇺🇮🇶🇾🇪🇨🇳🇵🇰🇵🇸🇱🇧🇮🇷🇰🇵☀️ (@Mousacisse1) November 3, 2025
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Israeli soldiers accused of gang raping a Palestinian detainee at the Sde Teiman camp claim injustice, after a leaked video exposed the abuse.
Israel’s top military lawyer was arrested for leaking the footage herself, while PM Netanyahu called it “one of the most serious… pic.twitter.com/Sqn2kQGgYa — TRT World (@trtworld) November 4, 2025
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Militaria
Gli USA vogliono 1.558 caccia
Secondo quanto riportato dal notiziario Breaking Defense, citando un piano non classificato per la struttura delle forze armate, l’aeronautica militare statunitense (USAF) dovrà costruire centinaia di nuovi aerei da combattimento entro i prossimi dieci anni per soddisfare gli obiettivi di difesa del presidente Donald Trump.
Presentato al Congresso questo mese, il piano prevede che l’USAF disponga di 1.558 caccia con codice di combattimento per adempiere ai propri obblighi globali previsti dall’Interim National Defense Strategic Guidance (INDSG) di Trump. L’obiettivo è di quasi 300 unità in più rispetto ai 1.271 caccia stimati che dovrebbero essere in servizio nel 2026.
Il documento afferma che l’USAF punta a raggiungere un obiettivo intermedio di 1.369 caccia entro l’inizio del 2030, ma avverte che i finanziamenti limitati, la capacità industriale e le richieste di modernizzazione concorrenti potrebbero ritardare i progressi.
Il rapporto identifica l’F-15EX e l’F-35A come elementi chiave per raggiungere l’obiettivo dei jet. Afferma che Boeing potrebbe produrre fino a due dozzine di velivoli F-15EX all’anno entro il 2027, arrivando a 36 all’anno con «finanziamenti aggiuntivi per le strutture».
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Nel frattempo, Lockheed Martin potrebbe fornire fino a 100 F-35A all’anno entro il 2030, descritti come «la base della struttura della forza di caccia dell’USAF». Tuttavia, il documento sottolinea che questo ritmo di produzione richiederebbe l’ampliamento delle strutture, finanziamenti aggiuntivi e la risoluzione delle carenze di hardware e software che incidono sui nuovi aggiornamenti dell’F-35.
Il rapporto avverte che ritardi nella produzione, carenze di supporto e il ritiro di velivoli più vecchi, come gli A-10 e alcuni F-22, potrebbero vanificare considerevolmente i guadagni previsti. Rileva inoltre un deficit annuo di 400 milioni di dollari nei finanziamenti per il supporto e avverte che programmi di modernizzazione concorrenti, come il prossimo caccia F-47 di sesta generazione, potrebbero ulteriormente rallentare i progressi.
L’INDSG di Trump chiede all’esercito statunitense di colmare le lacune in termini di capacità per prepararsi a un potenziale conflitto con la Cina, che Washington ha designato come suo principale rivale strategico. Anche il Pentagono ha fatto pressioni per aumentare notevolmente la produzione di missili, a causa delle preoccupazioni sulla preparazione a un possibile scontro, in particolare intorno all’isola autonoma di Taiwan.
Pechino ha ripetutamente respinto le accuse di aggressione militare degli Stati Uniti e ha criticato Washington per aver alimentato le tensioni armando Taipei ed espandendo la sua presenza nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Avvocato dell’esercito israeliano si dimette dopo il video trapelato con gli abusi sessuali su un detenuto
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