Geopolitica
Ambasciatore ucraino invita ad uccidere i russi poi si scusa
L’ambasciatore ucraino in Kazakistan si è scusato con la Nazione ospitante dopo un’intervista in cui aveva giustificato l’uccisione di «quanti più russi possibile» , ha affermato lunedì il ministero degli Esteri kazako.
Le scuse di Petr Vrublevsky sono state riportate da un portavoce del ministero kazako, che ha descritto l’osservazione come «inaccettabile» e ha affermato che una denuncia formale era stata presentata al diplomatico ucraino.
«Si è scusato e ha dichiarato che stava parlando mentre stava vivendo una grave tensione emotiva, perché c’è una guerra nel suo paese d’origine» , ha detto il portavoce del ministero jazako, Aibek Smadiyarov, durante un briefing citato dai media locali.
È stata inoltre aggiunta l’informazione per cui al momento dell’intervista Vrublevsky si trovava in pausa dal lavoro.
L’ambasciatore ucraino ha suscitato polemiche dopo essere stato intervistato da un blogger locale il mese scorso.
Alla domanda sulla situazione nel suo Paese, aveva risposto:
«Cosa posso dire… Stiamo cercando di uccidere quanti più [russi] possibile. Più russi uccidiamo ora, meno i nostri figli dovranno farlo. Questo è tutto».
Proof?
Meanwhile???????? Ambassador to ???????? Petr Vrublevsky on the air:
“We try to kill as many of them as possible. The more we kill Russians now, the less our children will have to kill. That’s all.”
Ukrainian diplomacy…
Source: https://t.co/wEAfUf2mC5 pic.twitter.com/PgbouX4Iej
— Susan Morris (@smorris837) August 22, 2022
L’osservazione aveva automaticamente suscitato rabbia in Kazakistan, Paese che ha una corposa minoranza etnica russa.
L’Assemblea del popolo del Kazakistan (APK), un organo consultivo presidenziale, ha accusato Vrublevsky di incitamento all’odio e ha messo in dubbio la sua capacità di servire come diplomatico.
Il corpo diplomatico ucraino ha incluso negli anni alcuni personaggi controversi. Nel 2018 Kiev ha richiamato il suo console ad Amburgo, Vasily Marushchinets, dopo essere stato accusato di aver condiviso messaggi antisemitici sui social media.
Il Marushchinets era stato anche fotografato mentre celebrava il suo 60° compleanno con una torta che raffigurava il Mein Kampf., opera letteraria di Adolf Hitler tornata a circolare prepotentemente nell’Ucraina banderista.
For example, here is Marushchinets with cakes in the form of the book “Mein Kampf”. This is the consul of Ukraine. In which country? In Germany! Knowing his passion, the cake was presented to him by his colleagues. pic.twitter.com/Yf0TnmHHzu
— Василий (@Vasilij15999813) March 5, 2022
Anche l’attuale inviato ucraino in Germania, Andrey Melnik, ha suscitato polemiche in diverse occasioni, anche alla fine di giugno, quando ha negato i crimini di guerra commessi dalle forze nazionaliste ucraine durante la seconda guerra mondiale, sostenendo che non c’erano prove.
Kiev ha ricordato il diplomatico dopo che l’intervista ha suscitato proteste da Israele e Polonia, ma Melnik è rimasto ambasciatore ad interim.
Come riportato da Renovatio 21, in maggio l’ambasciatore Melnik insultò il cancelliere dello Stato ospitante, Olaf Scholz, il quale incassò fantozzianamente. Il diplomatico ucraino disse che era un «beleidigte Leberwurst», una «salsiccia di fegato offesa», popolare espressione tedesca con cui si indica chi se la prende eccessivamente.
Lo Scholzo, ad un passo dal dire all’ucraino «com’è umano lei», rispose che «non c’è bisogno di «reagire in modo eccessivo» a una dichiarazione offensiva.
Poco prima, l’ucraino aveva affermato che il cancelliere tedesco non era «uno statista», in quanto era riluttante a visitare Kiev. In seguito si era rifiutato di scusarsi, sottolineando il fatto che la questione era stata chiarita dai due presidenti.
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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