Connettiti con Renovato 21

Ambiente

A causa del cambiamento climatico «Stupreranno tua madre, tua sorella, la tua ragazza», scrive il fondatore di Extinction Rebellion

Pubblicato

il

 

 

Extinction rebellion è un gruppo ultra-ambientalista nuovo di zecca, che sta attirando l’interesse del mainstream anche in Italia dopo essere sbucato durante le «proteste» contro il G20 a Roma pochi giorni fa. Scriviamo «proteste» con le virgolette perché abbiamo visto sfilare stupendi cartelli per la vaccinazione gratuita del Terzo Mondo – mentre chi a Milano si oppone al siero genetico per lavorare deve vedersela con orde di celerini in tenuta antisommossa.

 

Il gruppo non è nuovo ad azioni perfino più fastidiose di quelle di Greenpeace: blocca il traffico delle auto e tenta pure di fermare gli aerei e pure la povera metropolitana di Londra.

 

È emerso ora che il co-fondatore di Extinction Rebellion, Roger Hallam, avrebbe scritto un opuscolo del 2019 in cui affermava che il cambiamento climatico – ovviamente causato dagli esseri umani – porterà  allo stupro di gruppo di «tua madre, sorella e fidanzata».

 

Il co-fondatore di Extinction Rebellion, Roger Hallam, avrebbe scritto un opuscolo del 2019 in cui affermava che il cambiamento climatico – ovviamente causato dagli esseri umani – porterà  allo stupro di gruppo di «tua madre, sorella e fidanzata»

Come in una sorta di re-enactement del Mein Kampf di un altro specialista di estinzioni, il pamphlet sarebbe stato scritto mentre Hallam, già agricoltore bio, era incarcerato nelle prigioni londinesi di Wormwood Scrubs. Il titolo è Advice to Young People, as you Face Annihilation («Consiglio ai giovani, mentre affrontate l’annientamento»).

 

Il testo avverte che il caos ecologico avrebbe portato a una situazione in cui «una banda di ragazzi irromperà in casa tua chiedendo cibo», dopo di che «vedranno tua madre, tua sorella, la tua ragazza e le violenteranno di gruppo sul tavolo della cucina».

 

Minga è finita.

 

«Ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti»

Ovviamente «Ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti», ha aggiunto, inserendo anche un sottotesto morale a questa sua visione chissà perché dettagliatissima.

 

Infine, «prenderanno una sigaretta e ti bruceranno gli occhi. Non potrai più vedere nulla. Questa è la realtà del cambiamento climatico».

 

Lo Spectator (testata un tempo diretta da Boris Johnson) ha così sintetizzato: «Se non riduciamo le emissioni di carbonio, tua madre verrà violentata».

 

Enti di aiuto alle donne si sono adirati. L’amministratore delegato di Women’s Aid, ha risposto alla questione affermando: «La violenza contro le donne non dovrebbe essere usata come una minaccia».

Lo Spectator (testata un tempo diretta da Boris Johnson) ha così sintetizzato: «Se non riduciamo le emissioni di carbonio, tua madre verrà violentata».

 

Non è la prima volta che l’Hallam si trova a fare affermazioni che destano imbarazzo.

 

Hallam è stato cacciato da Extinction Rebellion l’anno scorso dopo aver detto che non c’era nulla di «unico» nell’uccisione di 6 milioni di ebrei durante l’Olocausto.  «I belgi sono venuti in Congo alla fine del XIX secolo e l’hanno decimato». Quindi, «a voler essere onesti…. si potrebbe dire che è un evento quasi normale…. solo un’altra stronzata nella storia dell’umanità».

 

Il paragone tra Olocausto e l’ecatombe inflitta agli africani da Leopolo II del Belgio non è piaciuta, soprattutto in Germania, dove una casa editrice ha cancellato l’uscita del suo libro Common Sense – The Nonviolent Rebellion against Catastrophe and for the Survival of Humanity («Senso comune. La ribellione non violenta contro la catastrofe per la sopravvivenza dell’umanità») prevista per martedì 26 novembre.

 

Ma torniamo al Mein Kampf climatico.

 

Il cambiamento climatico, scrive  Hallam, «distruggerà il tempo meteorologico» e «quindi la nostra capacità di coltivare cibo». E questo significa «il crollo della nostra società».

 

«Questo significa guerra e violenza, massacro di giovani uomini e stupri di giovani donne su scala globale».

 

Ci sentiamo di condannare la diagnosi, ma non troviamo il quadretto irreale: in molti luoghi del mondo la situazione è già così. In molti posti vicini a noi, la situazione è stata così per brevi periodi di tempo.

 

Ciò accade quando lo Stato collassa. Quando, ancora prima, collassa la società, che non ha più nessun fattore unificante – per esempio la religione, o un senso di appartenenza nazionale, o la semplicissima fiducia nello Stato.

Ciò accade quando lo Stato collassa. Quando, ancora prima, collassa la società, che non ha più nessun fattore unificante – per esempio la religione, o un senso di appartenenza nazionale, o la semplicissima fiducia nello Stato.

 

La fase che segue è quella che i teorici del jihadismo ISIS hanno chiamato la «gestione della barbarie». Quindi la barbarie non è un fatto spontaneo, a volte è perfino inferta volontariamente, perché, scrivevano gli ideologi dello Stato Islamico, se non perpetri la ferocia, la subisci.

 

Non crediamo, quindi, che lo scenario di violenza massiva e incontrollata sia inverosimile – certo non abbiamo l’impulso ad immaginare i dettagli che Hallam descrive con precisione.

 

Si tratta di uno scenario che temiamo profondamente, e che Renovatio 21, nella sua microscopica azione, vuole il più possibile scongiurare: il crollo della Civiltà.

 

Diciamo allora che esso, molto probabilmente, più che un effetto del cambiamento climatico  (grande arma scientifica per il controllo delle masse occidentali, stile coronavirus, di cui probabilmente sarà erede), deriverà proprio dalle restrizioni ambientaliste di cui Extinction Rebellion si fa alfiere.

 

Decrescita economica, decrescita demografica, sono ricette per il collasso sistemico dell’umanità. Perché esse sono l’esatta sua negazione, oltre che la negazione del Bene, che, ricordava l’Aquinate, non è ciò che si contrae, ma ciò che si diffonde. Bonum est diffusivum sui.

 

L’ambientalismo attuale è alleato delle élite che odiano l’essere umano. Esse stesse lo hanno creato. È bene dunque saperlo: le fantasie di stupro e violenza sono soprattutto quelle dei padroni del mondo.

E per quanto riguarda il tempo meterologico, non è la Gazzetta della Scia Chimica, ma il New York Times a pubblicare articoli in cui l’esperto di turno (con i miliardi di Gates)  propone di oscurare il sole spruzzando sostanze chimiche massivamente mortali, ma «accettabili» nel calcolo necroculturale del Male minore.

 

«Le morti per inquinamento atmosferico dovute allo zolfo aggiunto nell’aria sarebbero più che compensate dalla diminuzione del numero di morti per caldo estremo, che sarebbe da 10 a 100 volte maggiore»

 

Ciò che porterà l’umanità al collasso è la Cultura della Morte, l’odio per l’uomo «cancro del pianeta». Dimenticatevi le piante, gli animali, il mare pulito, i tramonti, il cielo blu: l’unico vero fine è la riduzione della popolazione con ogni mezzo (contraccezione, aborto, pornografia, omosessualizzazione, dissoluzione dei costumi), l’unico vero obbiettivo è la cancellazione dell’Imago Dei.

 

L’ambientalismo attuale è alleato delle élite che odiano l’essere umano. Esse stesse lo hanno creato. Esse stesse ora lo mantengono e lo spingono.

 

È bene dunque saperlo: le fantasie di stupro e violenza totale sono in verità quelle dei padroni del mondo.

 

 

 

 

Immagine di Julia Hawkins via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

Continua a leggere

Ambiente

Il cardinale Turkson rimprovera i vescovi e i sacerdoti che continuano a «negare il cambiamento climatico»

Pubblicato

il

Da

Il cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha lamentato in un’intervista pubblicata questa settimana che ci sono ancora diversi vescovi e sacerdoti cattolici che «negano il cambiamento climatico» nonostante i presunti progressi compiuti dalla storica enciclica di papa Francesco Laudato Si’ che chiedeva «giustizia climatica ed ecologica».

 

In un’intervista rilasciata al quotidiano austriaco Der Sonntag, pubblicata il 2 settembre dopo la conferenza della Pontificia Accademia delle Scienze «Dalla crisi climatica alla resilienza climatica in Europa a livello locale e regionale» tenutasi a Vienna, il Turkson ha elogiato l’impegno della Chiesa nella lotta al «cambiamento climatico» nel decennio successivo alla pubblicazione della Laudato Si’. Tuttavia il porporato africano ha anche criticato in modo particolare il clero che continua a negare il «cambiamento climatico» o a liquidarlo come irrilevante per la fede.

 

«Conosco vescovi e sacerdoti che negano il cambiamento climatico e considerano la questione irrilevante. Ma conosco anche molti giovani che nutrono una forte passione per la protezione del clima», ha affermato il cardinale. «Quindi c’è sia ignoranza che impegno».

 

«Ma la Chiesa ha creato uno strumento credibile con la Laudato Si’. E molti di noi che la rappresentiamo lo facciamo con grande convinzione», ha esclamato il Turksone.

Sostieni Renovatio 21

Dalla sua pubblicazione nel 2015, la Laudato Si’ è diventata il testo di riferimento per numerose iniziative vaticane e papali incentrate sulla cosiddetta agenda «verde». In essa, il defunto pontefice argentino parlava di un «vero approccio ecologico» che ascolta «sia il grido della terra sia il grido dei poveri», scrive LifeSite.

 

Il documento ha dato origine al Movimento Laudato Si’, che mira a «trasformare l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco in azione per la giustizia climatica ed ecologica», poiché il disinvestimento di massa dai «combustibili fossili» è ispirato dagli scritti ambientalisti del pontefice.

 

Più avanti nell’intervista, il cardinale Turkson ha sottolineato che è una contraddizione per i cattolici ignorare le preoccupazioni ambientali.

 

«Chi crede in Dio crede nel Creatore. E chi adora Dio come Creatore non può allo stesso tempo ignorare o distruggere la sua creazione», ha affermato il religioso ghanese. «Questo sarebbe in contraddizione con la propria fede. In secondo luogo, nel Salmo 19 si legge: ‘I cieli narrano la gloria di Dio’. La creazione stessa è quindi una lode a Dio».

 

«Un cristiano che non rispetta o addirittura non sfrutta il creato non vive in armonia con la sua fede», ha tuonato il già presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace (2009-2016), prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (2016-2021), cancelliere della Pontificia accademia delle scienze (2022-2025), cancelliere della Pontificia accademia delle scienze sociali (2022-2025).

 

Sebbene Turkson abbia ragione nel dire che i fedeli hanno il compito di essere custodi dell’ambiente, non sono obbligati a credere nel «cambiamento climatico», né la questione ambientale è la più urgente per i cattolici, come sembra indicare il cardinale.

 

Il cardinale di Cape Coast è diventato famoso per la sua promozione dell’ambientalismo e del controllo demografico. Nel 2015, il cardinale ghanese ha dovuto giustificarsi dopo una controversa intervista alla BBC in cui affermava che Papa Francesco aveva chiesto «un certo controllo delle nascite» per affrontare la mancanza di cibo e altre preoccupazioni ambientali, dando così credito alla teoria secondo cui il pianeta sarebbe sovrappopolato.

 

Il Turkson è stato anche il principale collegamento del Vaticano con il World Economic Forum di Davos. Il cardinale ha pronunciato discorsi in diversi summit annuali del WEF durante il pontificato di papa Francesco e ha ospitato la «tavola rotonda» del WEF del Vaticano nel 2020.

 

Nel 2021, Turkson ha anche sostenuto l’idea che l’allora presidente pro-aborto Joe Biden dovesse continuare a ricevere la Santa Comunione. Il cardinale ghanese ha affermato che il democratico «cattolico» dissidente e promotore dell’aborto non si trova in «stato di peccato» e che «l’Eucaristia non dovrebbe in alcun modo diventare un’arma».

 

Come riportato da Renovatio 21, in risposta alle critiche del Turkson, i vescovi del suo Paese, il Ghana, difesero con fermezza le leggi anti-sodomia implementate dai parlamentari ghanesi.

 

La tematica ambientale di Bergoglio toccò livelli di parossismo imbarazzanti, come quando prese a citare nell’esortazione apostolica Laudate Deum (2023) la teorica gender eco-ciberfemminista Donna Haraway, nota per la sua teoria dello Chtulucene, ossia il superamento del cosiddetto antropocene, cioè l’avvio di un’era in cui l’essere umano non è più centrale. Come noto, Chtulhu è una divinità terrifica dal volto polipesco che nella fantasia letteraria dello scrittore H.P.Lovecraft tornerà sulla Terra per sterminare gli umani o renderli suoi schiavi.

Aiuta Renovatio 21

«Cosa succede quando il genere umano, dopo aver irrimediabilmente alterato gli equilibri del pianeta Terra, smette di essere il centro del mondo? E nel pieno della crisi ecologica, che relazioni è possibile recuperare non solo tra individui umani, ma tra tutte le specie che il pianeta lo abitano?» si chiede il libro Cthulucene. La risposta, dice la Haraway, è attuare in questo pianeta infetto un pensiero «tentacolare», un cambio di paradigma dove, come spiegato sopra, invece di generare figli si creano «parentele» con «decisioni intime e personali per creare vite fiorenti e generose senza mettere al mondo bambini».

 

Non vi sono segni che Leone voglia invertire la tendenza antiumana dell’ambientalismo vaticano.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa papa Prevost ha tenuto una nuova «messa per la cura del creato» nella quale ha avvertito che il «mondo sta bruciando» a causa del «riscaldamento globale». Significativa anche la location di tale nuova «messa», che si è svolta nei giardini papali adibiti al centro «Borgo Laudato Si’» a Castel Gandolfo, un luogo nato dall’enciclica ecomaoista bergogliana.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Richter Frank-Jurgen via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Continua a leggere

Ambiente

La Marina britannica sversa acque radioattive in un lago scozzese

Pubblicato

il

Da

Un’indagine ha scoperto che la Marina britannica ha più volte riversato acqua radioattiva dalle testate nucleari immagazzinate in un lago scozzese.   Secondo i documenti della Scottish Environment Protection Agency (SEPA) pubblicati dal quotidiano The Ferret («Il furetto»), piattaforma di giornalismo investigativo, l’acqua radioattiva proveniente dal deposito di armi di Coulport nel Regno Unito è fuoriuscita nel Loch Long, nella Scozia occidentale, in diverse occasioni dopo la rottura di vecchie tubature.   Il Deposito degli Armamenti della Royal Naval immagazzina le testate nucleari per i sottomarini classe Trident della Royal Navy britannica. La SEPA ha affermato che fino a metà delle sue 1.500 condutture idriche avevano superato la durata di vita prevista al momento delle perdite. Ha attribuito la causa delle inondazioni, che hanno rilasciato bassi livelli di trizio, una sostanza radioattiva utilizzata nelle testate, nel lago, frequentato da nuotatori, subacquei, canoisti e pescatori, a «carenze di manutenzione».   Piccole quantità di trizio sono generalmente innocue, ma un’esposizione elevata o prolungata può aumentare il rischio di cancro.

Aiuta Renovatio 21

I documenti rivelano che le tubature sono scoppiate nel 2010 e due volte nel 2019. Nell’agosto 2019, un’area di lavorazione delle testate nucleari è stata allagata; l’acqua contaminata è poi fluita attraverso uno scarico a cielo aperto nel lago. La SEPA ha affermato che i livelli di trizio erano molto bassi e non rappresentavano una minaccia per la salute pubblica.   Nel 2020, il ministero della Difesa del Regno Unito ha accettato di adottare misure per prevenire ulteriori rotture. Tuttavia, la SEPA ha successivamente constatato che i progressi in materia erano lenti e che persistevano problemi nella gestione delle risorse. Nel 2021 si sono verificate altre due rotture di tubature, una delle quali in un’altra area che conteneva sostanze radioattive, il che ha portato a un’altra ispezione SEPA nel 2022.   I documenti sono stati resi pubblici dopo una battaglia durata sei anni in base alle leggi scozzesi sulla libertà di informazione, ha scritto il quotidiano. Il Commissario scozzese per l’informazione David Hamilton ha stabilito a giugno che la maggior parte dei file deve essere resa pubblica, respingendo le affermazioni dei militari secondo cui la segretezza era necessaria per garantire la sicurezza nazionale, affermando che il rischio principale era per la «reputazione», non per la sicurezza.   Sebbene la SEPA abbia affermato che i livelli di radioattività in questi incidenti erano molto bassi e non mettevano in pericolo la salute umana, ha riscontrato «carenze nella manutenzione e nella gestione delle risorse che hanno portato al fallimento dell’accoppiamento, il che ha portato indirettamente alla produzione di rifiuti radioattivi non necessari».   A maggio, The Ferret ha riferito che dal 2023 si sono verificati 12 incidenti nucleari presso la base sottomarina della Royal Navy di Faslane, che potrebbero aver rilasciato sostanze radioattive.   La Marina Britannica è stata oggetto negli anni di scandali e storie bizzarre, di cui abbiamo dato su queste pagine esempi vari.   Come riportato da Renovatio 21, la Royal Navy ha licenziato un decorato capitano di sottomarino che un tempo incontrò la famiglia reale, presumibilmente per aver inviato un video pornologico a un giovane sottoposto – non è chiaro se uomo o donna – con cui aveva una relazione definita «inappropriata».   Come riportato da Renovatio 21, a febbraio era emerso che navi britanniche avevano trascorso diversi giorni sulle tracce di un presunto sottomarino stealth russo prima di concludere che la sospetta traccia sonar potesse in realtà appartenere a una balena che emanava peti subacquei.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
  Immagine di John Fielding via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic  
Continua a leggere

Ambiente

La Santa Sede costruirà una centrale solare

Pubblicato

il

Da

La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato il 31 luglio 2025 la firma di un accordo tra il Vaticano e la Repubblica Italiana per consentire l’installazione di un impianto fotovoltaico a Santa Maria di Galeria, a nord di Roma. Questo progetto è destinato a fornire energia rinnovabile alla Città del Vaticano, in conformità con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

 

Il principio di questa centrale elettrica si basa sull’installazione di pannelli solari nelle aziende agricole. L’obiettivo è garantire il completo approvvigionamento energetico dello Stato della Città del Vaticano, ma anche simboleggiare la consapevolezza della salvaguardia del Creato.

 

L’accordo riguarda un impianto agrovoltaico a Santa Maria di Galeria. Si tratta di un’area extraterritoriale dell’Agro Romano, il cui status risale agli accordi del 1951 con il Governo italiano, e dove dal 1957 ha sede la struttura di Radio Vaticana oggi utilizzata per le trasmissioni in onde corte.

 

Nel maggio 2024, sulla base del motu proprio Fratello Sole, Papa Francesco ha deciso di costruire su questo terreno un impianto solare. Si tratterebbe di un «impianto agrivoltaico», ovvero un campo di pannelli solari sotto il quale viene mantenuta l’attività agricola. Un progetto che mira a fornire energia elettrica non solo alla stazione radio, ma anche all’intera Città del Vaticano.

 

 

Sostieni Renovatio 21

Papa Leone XIV visitò il sito il 19 giugno per visitare il Centro di Trasmissione e il sito di 424 ettari attualmente utilizzato per l’agricoltura.

 

Il 19 giugno, Papa Leone XIV ha visitato l’enclave vaticana di Santa Maria di Galeria, a nord della capitale, che beneficia dell’extraterritorialità. Questo appezzamento di terreno di 424 ettari è attualmente utilizzato per l’agricoltura ed è anche occupato dal centro di trasmissione della Radio Vaticana.

 

Poiché il sito di Santa Maria di Galeria si trova a 18 km dal Vaticano, il progetto prevede la collaborazione con il Governo italiano per consentire la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica prodotta dall’impianto. A tal fine, è stato firmato un accordo tra l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto.

 

Nel giugno dello scorso anno, l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano hanno ricevuto un mandato speciale per realizzare un impianto fotovoltaico nell’area di Santa Maria di Galeria di proprietà della Santa Sede.

 

La stessa APSA, nel suo bilancio 2024 recentemente pubblicato, in cui vengono delineati i progetti avviati e proseguiti dall’anno scorso e le idee e le proposte per il futuro, menziona l’iniziativa come un mezzo «per realizzare esempi di transizione energetica attraverso il sostegno alle energie rinnovabili».

 

L’arcivescovo Gallagher ha espresso la sua gratitudine per il sostegno che l’iniziativa ha ricevuto dalle autorità italiane, un sostegno che «offre un’ulteriore prova dello spirito di reciproca cooperazione che ha sempre contraddistinto le nostre relazioni bilaterali fin dalla firma dei Patti Lateranensi».

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine della Segreteria di Stato della Santa Sede via Twitter

 

Continua a leggere

Più popolari