Armi biologiche
I parlamentari russi chiedono l’intervento dell’ONU sui «biolaboratori americani» in Africa
La Duma di Stato russa sta preparando un appello all’ONU in merito alla presunta attività dei laboratori biologici militari statunitensi in Africa, ha affermato il vicepresidente Aleksandr Babakov.
In un’intervista rilasciata mercoledì alla stampa russa, Babakov ha dichiarato che l’Africa non dovrebbe essere utilizzata come «banco di prova» da Washington.
Secondo il parlamentare, gli Stati Uniti stanno continuando «politiche coloniali razziste nei confronti del popolo africano». Le élite politiche di Washington tengono lezioni di democrazia al mondo, mentre contemporaneamente dispiegano truppe negli stati sovrani e fomentano rivoluzioni colorate, ha affermato il Babakov.
Ha affermato che queste azioni si sono ora evolute fino a condurre esperimenti sugli esseri umani e a creare laboratori biologici, mentre l’esercito statunitense cerca di progettare nuove armi.
«Questa questione deve essere affrontata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e stiamo attualmente preparando un appello appropriato all’ONU», ha affermato il parlamentare russo.
Babakov ha anche menzionato l’intenzione di contattare i parlamenti dei Paesi africani per fornire loro le prove della ricerca biologica condotta dagli Stati Uniti.
Martedì, il capo delle Forze di protezione nucleare, chimica e biologica della Russia, il tenente generale Igor Kirillov, ha affermato che Washington sta espandendo la sua presenza militare biologica in tutta l’Africa. Ha evidenziato l’Africa come una nuova zona di interesse per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e le agenzie correlate.
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«Poiché la Russia è riuscita a fermare l’attuazione dei programmi di guerra biologica nei territori liberati dell’Ucraina, il Pentagono è costretto a trasferire la ricerca incompleta nell’ambito dei progetti ucraini in altre regioni», ha affermato Kirillov.
La Russia è in possesso di documenti che confermano la rapida espansione della presenza statunitense di armi biologiche in Africa, ha aggiunto il generale.
Alla fine dell’anno scorso, Kirillov aveva affermato che la Russia aveva ottenuto documenti comprovanti che gli Stati Uniti avevano condotto ricerche su componenti di armi biologiche e agenti patogeni altamente pericolosi in Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, al momento dei disordini durante la guerra civile sudanese l’OMS lanciato un allarme di «enorme rischio biologico» per un biolaboratorio a Khartoum che era stato attaccato.
La questione dei biolaboratori africani riporta alla mente la questione di quelli ucraini finanziati dagli USA, per la sicurezza dei quali lanciò l’allarme la «pupara» della guerra ucraina, la funzionaria neocon del Dipartimento di Stato Victoria Nuland, ammettendo così la loro esistenza. Fu poi dimostrato che nel caso dei laboratori ucraini era coinvolto anche il problematico figlio del presidente Joe Biden, Hunter.
Il Pentagono in seguito confessò di aver finanziato in Ucraina 46 laboratori.
La Russia accusò in seguito i laboratori ucraini di essere parte di un’operazione militare USA. In tali «attività biologiche militari» ucraine secondo la portavoce degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova sarebbe coinvolta anche la Germania. La Cina l’anno passato ha chiesto l’invio di ispettori ONU per indagare sulla questione. La Russia aveva già convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per presentare prove sui laboratori.
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Armi biologiche
L’epidemia di influenza aviaria potrebbe aver avuto origine in laboratorio
Anche l’influenza aviaria, di cui molti stanno parlando di recente, potrebbe avere un’origine interamente artificiale, esattamente come supposto per il virus SARS-nCoV-2 alla base della pandemia COVID-19.
Il medico texano Peter McCullough ha scritto in un post sul suo Substack che l’attuale epidemia di influenza aviaria H5N1 (nome del virus influenza aviaria) potrebbe essere uscita da un laboratorio.
La rivelazione è basata su uno studio preprint di cui è coautore, pubblicato lo scorso lunedì.
«Le circostanze di cui sopra ci hanno spinto a porre una domanda: è possibile che il clade 2.3.4.4b dell’HPAI H5N1 si sia evoluto non in natura, ma come risultato di passaggi seriali o di altre ricerche sul guadagno di funzione (GoF) in un laboratorio? Le prove che abbiamo scoperto finora sollevano fortemente il sospetto che sia davvero così», ha scritto McCullough sul suo Substack.
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Infatti, quando l’ex direttore del CDC, il dottor Robert Redfield, è stato recentemente intervistato dal canale TV Newsnation, si è vantato di essere riuscito a trasformare l’influenza aviaria in un’arma in pochi mesi.
«In laboratorio, potrei rendere [l’influenza aviaria] più contagiosa per gli esseri umani in pochi mesi (…) sono stati pubblicati i quattro amminoacidi che devo modificare (…) Questa è la vera minaccia alla biosicurezza, che questi laboratori universitari stiano facendo questi esperimenti biologici (…) Penso che l’influenza aviaria sarà la causa della grande pandemia, in cui stanno insegnando a questi virus come essere più contagiosi per gli esseri umani», aveva detto Redfield nell’intervista .
BREAKING Publication: Proximal Origin of Epidemic Highly Pathogenic Avian Influenza H5N1 Clade 2.3.4.4b and Spread by Migratory Waterfowl
Published evidence suggests current outbreak came from a laboratory
“The above circumstances prompted us to pose a question—namely, it is… pic.twitter.com/VL3h2g0DfW
— Peter A. McCullough, MD, MPH® (@P_McCulloughMD) June 4, 2024
Mentre originariamente si sosteneva che il COVID avesse avuto origine dal fatto che i cinesi mangiavano pipistrelli, una pratica presente nella nazione asiatica, è stato rapidamente rivelato che l’epidemia poteva provenire da un laboratorio di armi biologiche a Wuhan.
Sono state sollevate preoccupazioni circa la giustificazione alla base della pericolosa ricerca sul guadagno di funzione sull’influenza.
Come riportato da Renovatio 21, è emerso che gli USA stanno finanziando la creazione di questi ceppi di influenza aviaria privilegiando quelli più letali e contagiosi.
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In modo simile al COVID, che viene creato in un laboratorio e diventa una pandemia, anche la nuova influenza aviaria potrebbe quindi essere arrivata da un laboratorio. Tra il 2020 e il 2024 entrambe le epidemie hanno in comune il fatto di essere scoppiate in un anno di elezioni presidenziali USA.
Non è improbabile probabile che se l’influenza aviaria finirà sotto i riflettori in modo simile al COVID, anche le nuove vaccinazioni contro l’influenza aviaria per gli esseri umani saranno ampiamente raccomandate.
Come riportato da Renovatio 21, il vaccino contro l’influenza aviaria è stato dichiarato «pronto per la produzione di massa». Gli esperimenti del caso sono stati fatti anche con il famigerato enzima luciferasi.
L’allarmismo nei confronti della nuova aviaria è stato propalato dagli stessi vertici dell’ente di controllo del farmaco USA FDA, il cui commissario ha parlato di un’epidemia «10 volte peggiore del COVID». OMS – il cui direttore Tedros ha da tempo detto che «dobbiamo prepararci» ad un focolaio di aviaria umana – e giornali internazionali da mesi stanno insistendo sul pericolo della malattia per gli esseri umani.
Mosca nel 2023 aveva accusato di aver trovato patogeni letali dell’influenza aviaria in un biolaboratorio USA in Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato è stata data notizia della creazione di polli OGM parzialmente immuni all’aviaria prodotti tramite la bioingegneria CRISPR, facendo sollevare l’interrogativo: quando vi sarà l’obbligo del CRISPR per i nostri figli?
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