Guerra cibernetica
20 mila sistemi compromessi: l’Intelligence olandese accusa la Cina di cyber spionaggio

Il servizio di Intelligence e Sicurezza Militare olandese (MIVD) ha segnalato che le conseguenze di una campagna di spionaggio informatico cinese, scoperta all’inizio di quest’anno, erano molto più gravi di quanto inizialmente previsto. Tra il 2022 e il 2023, gli hacker avrebbero compromesso 20.000 sistemi di sicurezza informatica Fortinet FortiGate in tutto il mondo, sfruttando una vulnerabilità critica. Lo riporta il sito Redhotcyber.
Nel febbraio 2024, il MIVD, insieme al Servizio generale di Intelligence e Sicurezza olandese (AIVD), ha rilasciato un rapporto secondo il quale hacker cinesi avrebbero utilizzato una vulnerabilità RCE critica in FortiOS/FortiProxy (CVE-2022-42475) per diversi mesi.
Di conseguenza, gli aggressori hanno installato il trojan di accesso remoto Coathanger sui dispositivi compromessi, e successivamente è stato riportato che l’attacco ha coinvolto anche il Ministero della Difesa olandese.
Secondo il MIVD, circa 14.000 dispositivi sarebbero stati compromessi da un singolo gruppo di hacker cinesi. Gli obiettivi di questi attacchi includevano dozzine di governi occidentali, organizzazioni internazionali e numerose aziende del settore della difesa.
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Gli esperti avvertono che Coathanger, il trojan utilizzato, è in grado di «sopravvivere» ai riavvii del sistema e agli aggiornamenti del firmware, garantendo agli aggressori un accesso continuo ai sistemi compromessi. «Anche se la vittima installa le patch FortiGate, gli aggressori mantengono comunque l’accesso», affermano i rappresentanti del MIVD.
In totale, gli hacker hanno avuto accesso a 20.000 sistemi FortiGate in tutto il mondo tra il 2022 e il 2023. Inoltre, gli attacchi sono iniziati diversi mesi prima che venissero divulgate le informazioni relative alla vulnerabilità CVE-2022-42475.
Il MIVD ritiene che gli hacker cinesi continuino ad avere accesso a molte delle organizzazioni colpite, poiché Coathanger è estremamente difficile da rilevare. Il malware intercetta le chiamate di sistema per nascondere la propria presenza.
«Non è noto quante vittime abbiano effettivamente installato malware. I servizi segreti olandesi e l’NCSC ritengono probabile che l’attore statale possa potenzialmente espandere il proprio accesso a centinaia di vittime in tutto il mondo ed eseguire ulteriori azioni come il furto di dati» si legge nel comunicato. «Anche con il rapporto tecnico sul malware COATHANGER, le infezioni dell’attore sono difficili da identificare e rimuovere. L’NCSC e i servizi segreti olandesi affermano quindi che è probabile che l’attore statale abbia ancora accesso ai sistemi di un numero significativo di vittime».
Olanda e Cina si trovano si sono trovate l’una contro l’altra anche per un’altra storia recente che riguarda gli equilibri informatici mondiali.
Come riportato da Renovatio 21, le fabbriche di microchip a Taiwan potrebbero essere chiuse da remoto grazie ad un kill switch, un interruttore segreto che può fermarne l’attività presenti nelle macchine fornite a Formosa da un’azienda olandese, la ASML. Tali macchine, grandi come un autobus e dal costo di circa 217 milioni di dollari cadauna, utilizzano onde luminose ad alta frequenza per stampare i chip più avanzati al mondo.
«L’ASML ha rassicurato i funzionari sulla sua capacità di disabilitare le macchine da remoto quando il governo olandese ha incontrato l’azienda sulla minaccia, hanno detto altri due. I Paesi Bassi hanno effettuato simulazioni su una possibile invasione per valutare meglio i rischi, hanno aggiunto» ha scritto Bloomberg citando funzionari anonimi dell’amministrazione USA.
Il governo neerlandese aveva già imposto restrizioni all’ASML, impedendo la vendita di macchine EUV alla Cina comunista.
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Guerra cibernetica
«Grandi palle», membro DOGE, picchiato in istrada di notte da giovinastri, ma ha salvato una ragazza

🚨🇺🇸 BIG BALLS LIVED UP TO HIS NAME FIGHTING DC CARJACKERS… NOW TRUMP’S FIGHTING BACK
Edward “Big Balls” Coristine didn’t get that nickname for nothing. Former @DOGE staffer tried to stop a carjacking and took a beating for it. Trump’s response? Enough is enough. “We… https://t.co/kUu6B9ZeTO pic.twitter.com/zfdDJJtswv — Mario Nawfal (@MarioNawfal) August 5, 2025
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Guerra cibernetica
Deputato russo denuncia: USA e britannici dietro l’attacco informatico ad Aeroflot

Un alto parlamentare russo ha affermato che i servizi segreti statunitensi e britannici sarebbero dietro al grave attacco informatico della scorsa settimana che ha interrotto le operazioni di Aeroflot e di altre aziende russe all’inizio di questa settimana.
Andrej Svintsov, vicepresidente del Comitato per la politica dell’informazione della Duma di Stato, ha affermato che l’attacco fa parte di una campagna coordinata delle potenze occidentali per danneggiare l’economia russa, dopo che non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi attraverso mezzi militari e sanzioni.
Aeroflot, la più grande compagnia aerea russa, è stata costretta a cancellare o ritardare decine di voli il 28 luglio dopo che gruppi di hacker filo-ucraini hanno affermato di aver paralizzato i sistemi informatici interni della compagnia aerea. L’attacco informatico ha interrotto anche le operazioni aeroportuali e ha colpito altre aziende, tra cui una catena nazionale di farmacie.
«Non si tratta di hacker isolati, ma di un’azione pianificata dalle agenzie di intelligence americane e britanniche», ha dichiarato Svintsov al quotidiano russo Abzats. Ha descritto la campagna come uno «sforzo sistematico condotto contro la Russia», suggerendo che sia un segno di disperazione da parte degli avversari del Paese.
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«Si tratta di un approccio sistematico da parte dei nostri nemici occidentali, che non sono riusciti a sconfiggere la Russia sul campo di battaglia. Stanno cercando di indebolire il potenziale economico, dato che le sanzioni non stanno aiutando», ha affermato Svintsov, avvertendo che il sabotaggio informatico potrebbe continuare fino a quando la Russia non otterrà la vittoria nel conflitto ucraino.
A maggio, il Segretario alla Difesa John Healey ha dichiarato che il Regno Unito avrebbe aumentato significativamente le operazioni informatiche contro Russia e Cina. Ha confermato la creazione di un nuovo Comando Cibernetico ed Elettromagnetico, aggiungendo che «la tastiera è ora un’arma di guerra».
Il Cremlino ha esortato le aziende russe a sostituire software e hardware di fabbricazione estera per ridurre l’esposizione alle minacce informatiche. Il mese scorso, il presidente Vladimir Putin ha incaricato il governo di accelerare la sostituzione delle importazioni.
I gruppi di hacker Silent Crow e Cyberpartisans BY hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco di lunedì ad Aeroflot, scrive la stampa russa. Le due sigle avrebbero affermato di essere entrati nella rete aziendale della compagnia aerea per oltre un anno, rubando più di 20 terabyte di dati e distruggendo circa 7.000 server.
L’autorità di regolamentazione delle comunicazioni Roskomnadzor ha dichiarato che le fughe di dati non sono state confermate. La Procura generale russa ha confermato l’attacco informatico e ha aperto un procedimento penale.
Come riportato da Renovatio 21, nelle ore successive all’attacco contro la compagnia aerea di bandiera russa, il Roskomnadzor ha bloccato lo strumento di misurazione delle prestazioni di Internet Speedtest, gestito dalla società statunitense Ookla, citando minacce all’infrastruttura digitale nazionale.
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Guerra cibernetica
Microsoft toglie i servizi ad una raffineria indiana di proprietà russa. Il tribunale ordina di ripristinarli

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