Gender
Uscite le prime pagine del manifesto della stragista transessuale
Le prime tre pagine del manifesto della stragista transgender Audrey Hale sono trapelate alla stampa, a seguito di un attacco del 27 marzo che ha massacrato tre bambini di 9 anni e tre adulti alla scuola presbiteriana Covenant di Nashville (Tennessee), pochi giorni prima del «Giorno della Vendetta Trans» che era stato previsto per lo scorso 1° aprile. La donna fu uccisa dalla polizia arrivata sul posto. Un agente neutralizzò la Hale mentre continuava ad aprire il fuoco al secondo piano dell’edificio.
Fonti della polizia hanno detto al canale televisivo Fox 17 che i documenti sarebbero autentici e Freddie O’Connell, il nuovo sindaco di Nashville, si è detto «preoccupato» e ha chiesto al principale procuratore della città di avviare un’indagine sulle foto trapelate. I genitori di Hale hanno detto di non averli mai visti prima e di non sapere se fossero reali.
Il manifesto, che un funzionario aveva descritto come «astronomicamente pericoloso», doveva essere originariamente pubblicato a maggio, finché il Dipartimento di Polizia di Nashville (MNPD) non ha invertito la rotta dicendo che sarebbe stato pubblicato «presto».
Una settimana dopo l’inizio dell’ostruzionismo, la National Police Association (NPA) si è unita al governo metropolitano di Nashville e alla contea di Davidson nel fare causa per tutti i documenti relativi alla sparatoria del 27 marzo alla Covenant School, che era peraltro la scuola frequentata dalla stragista.
Clata Renee Brewer, residente nel Tennessee, che lavora con l’NPA, aveva intentato una causa il 5 maggio. Si tratta di almeno la seconda causa intentata per la sparatoria.
???? BREAKING: Nashville School Covenant Shooter Audrey Hale’s “DEATH DAY” Manifesto Targeted “Cr*ckers” with “white privlages”
“wanna kill all you little cr*ckers”
“I hope I have a high death count”
"I'm ready…I hope my victims aren't."
"Ready to die."#NashvilleManifesto pic.twitter.com/89Ie6TlgRf
— Steven Crowder (@scrowder) November 6, 2023
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L’FBI ha anche negato una richiesta per il manifesto di Hale, dicendo alla testata americana Epoch Times che il Codice degli Stati Uniti esenta dalla divulgazione «documenti o informazioni compilati per documenti o informazioni delle forze dell’ordine… ci si potrebbe ragionevolmente aspettare che interferiscano con i procedimenti di applicazione». Non è chiaro a cosa potrebbero riferirsi i procedimenti di esecuzione, poiché la principale sospettata, Audrey Elizabeth Hale, è morta sulla scena dell’attacco.
Nelle prime tre pagine trapelate al giornalista Stephen Crowder, è possibile leggere un odio di natura quasi razziale da parte della Hale.
«Oggi è il giorno. Il giorno è finalmente arrivato» scrive il 27 marzo, in una pagina titolata «Death Day», cioè «il giorno della morte».
«Non posso credere sia arrivato. Non so come ho fatto ad arrivare fin qui, ma sono qui. Sono un po’ nervosa, ma anche eccitata, sono stata eccitata per le ultime due settimane».
Quindi una riga che ha dato da pensare molti, e dato da rabbrividire: «Ci sono state diverse volte in cui avrei potuto essere beccata, specialmente nell’estate 2021». La ragazza ci aveva già provato? L’FBI non ha rilasciato il diario, perché avrebbe provato che la stragista era già entrata nel radar? Il trans-terrorismo confligge con la missione del Bureau di perseguire come domestic terrorists sostenitori MAGA e cattolici tradizionalisti?
«Niente di tutto questo ha importanza ora. Sono solo a 7 minuti di distanza. Non ci credo che lo sto facendo, ma sono pronta… Spero che le mie vittime non lo siano»
«La mia unica paura è che qualcosa vada storto. Farò del mio meglio per prevenire cose di questo tipo. (Dio fa’ che la mia rabbia prenda il sopravvento sulla mia ansia)».
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«Potrebbe durare 10 minuti al massimo. Potrebbe essere 3-7. Sarà rapido. Spero di avere un alto conteggio dei morti».
La pagina termina con la scritta, sottolineata, «Pronta a morire haha». In calce la firma, che pare essere Aiden, il nome transessuale che si era scelto la ragazza.
Altrove nel documento, è stato notato, si firma Audrey, il suo nome di battesimo, come nella pagina datata 2 marzo.
«Uccidi quei bambini!!!» scrive la stragista. «Quei crackers». «Cracker» è una parola di sapore dispregiativa dello slang americano usata per definire le persone con la pelle bianca. Questo particolare ha fatto dire a molti che la strage potrebbe avere una motivazione razziale.
La pagina è piena di odio nei confronti dei bambini che «vanno in scuole private eleganti, con quei pantaloni e zainetti sportivi eleganti, con le Mustang e decapottabili dei loro papini».
«Vaffanculo piccole merde. Spero di sparare ai vostri culi e cazzi deboli con i vostri capelli mocio di colore giallo Voglio uccidervi tutti piccoli bianchi!!!».
«Gruppo di piccoli froci, con i vostri privilegi da bianchi, Vaffanculo froci!»
La terza pagina trapelata è uno schema temporale dettagliato del «Death Day». Si parla anche di un «video finale» di 10 minuti che non risulta essere stato trovato.
La pianificazione, molto fitta, prevede voci interessanti, come la levata alle 6:30 messa come «desiderata», un richiamo non comprensibile ai «pelouche e cose che possiedo».
Da notare la parola «home», cioè casa, iscritta in un cuoricino tipico dei segni grafici dell’adolescenza femminile.
Le tempistiche non sembrano collimare con quelle della strage, e potrebbe trattarsi di uno dei numerosi schemi elaborati dall’assassina.
La pagina si conclude con un inquietante «Time 2 die», cioè «Tempo di morire», e la firma XXX, come usano fare le ragazzine nei diari e nei bigliettini, magari dopo un T.V.U.M.D.B.
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La sinistra americana ha subito detto che la sparatoria non sarebbe avvenuta se il Tennessee non avesse approvato leggi contro gli interventi chirurgici basati sul genere e i trattamenti ormonali per i minori.
Pochi giorni dopo i Campidogli di vari Stati dell’Unione hanno visto potenti proteste da parte degli attivisti trans. In particolare, al Campidoglio dello Stato della strage, in Tennessee, la protesta ha cominciato a fare il numero 7 con le dita, di modo da significare che l’assassina transessuale era la «7ª vittima» della strage. Avete capito bene: un’assassina di massa che entra in una scuola e uccide dei bambini piccoli è «una vittima».
Di fatto, pochi istanti dopo la pubblicazione da parte di Crowder, la censura si è abbattuta sui social. Facebook ha cancellato i contenuti, e anche Twitter ha cominciato ad etichettare le immagini del manifesto come «contenuto sensibile». Episodi di censura sarebbero stati registrati anche sul popolare forum Reddit.
BREAKING: @facebook is now censoring the #NashvilleManifesto https://t.co/vDGAPPh7Oa pic.twitter.com/iVso967VHl
— Steven Crowder (@scrowder) November 6, 2023
UPDATE: @X is now labeling these images as "sensitive content" and has placed a "content warning" on my original tweet
cc: @elonmusk #NashvilleManifesto https://t.co/vDGAPPh7Oa pic.twitter.com/xJe0eP10Uz
— Steven Crowder (@scrowder) November 6, 2023
This suppression is happening all across Reddit.
The admins really do not want people seeing the manifesto, likely because the it's insane anti-white rhetoric is virtually indistinguishable from your average Reddit post. pic.twitter.com/eJKYY1RB8A
— Reddit Lies (@reddit_lies) November 6, 2023
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Crowder non ha rivelato come sia arrivato al manifesto, anche se il collega commentatore conservatore Alex Jones ha lasciato intendere ieri che il «governo locale» aveva fatto trapelare le pagine. Va ricordato che le autorità, la scorsa primavera, avevano annunciato che il manifesto sarebbe stato pubblicato a maggio. Poi, senza dare troppe spiegazioni, l’FBI decise di non rendere pubblico nulla.
Il giornalista investigativo Phil Williams ha definito la selezione delle pagine trapelate come «estremamente fuorviante», citando fonti che sosterrebbero che la Hale «odiava tutti». Crowder ha respinto la sfida con un appello a «pubblicare tutta quella dannata cosa allora!» Per qualche ragione, stampa e forze dell’ordine rifiutano l’idea, indicando che si tratta di materiale sensibile che appartiene all’investigazione – in pratica, invitano a guardare il dito invece che la luna. Il New York Times sembra stia preparando un hit piece, un articolo di killeraggio reputazionale, su Crowder.
In rete vi sono già diverse voci che giustificano l’eccidio.
Come riportato da Renovatio 21, molto significativamente la Hale poco prima del massacro aveva sparato alla vetrata della chiesa della scuola che raffigurava Adamo, il primo uomo.
Se le prime pagine del manifesto trans-stragista sono uscite, c’è da pensare che non usciranno invece i nomi dei farmaci che assumeva la ragazza. Primo fra tutti, andrebbe discusso il testosterone sintetico, che seconda la famosa aneddotica della roid rage potrebbe trasformare le personalità in senso aggressivo. Ma al di là degli steroidi, sarebbe rilevante capire quali droghe psichiatriche fossero state prescritte all’assassina.
È praticamente certo che ad un qualche punto della sua storia la ragazza fosse stata vista da psichiatri per il suo umore. Quindi ci chiediamo: è possibile che fosse sotto psicofarmaci SSRI, di quelli che, da bugiardino, potrebbero aumentare le idee suicidarie? A pensarci bene, l’intero suo quaderno sembra un lungo, dettaglioso piano di suicidio («Pronta a morire», «Tempo di morire»), un vero «suicide by cop», come chiamano gli americani quando una persona per morire cerca di farsi sparare da un poliziotto.
Tuttavia, ciò che il black box warning dei farmaci SSRI – cioè l’avvertimento evidenziato nel bugiardino – non rivela è che tale effetto paradosso (prendi la sertralina per stare meglio, ti ritrovi a progettare il suicidio) potrebbe non includere solo la propria morte, ma, in una torsione totale della mente e della morale, quella di altre persone (specie se innocenti, specie se care: pensate alle stragi in famiglia, dove vi è praticamente sempre lo psicofarmaco di mezzo), come in una prospettiva pantoclastica, apocalittica, di distruzione finale di ogni cosa: è il «Death Day» programmato nel diario-manifesto della Hale.
Al di là delle considerazioni eziologiche, è il fatto sociale a preoccupare: il transessualismo e la sua ideologia estrema non riescono ad essere stigmatizzate nemmeno ora, quando indizi aberranti possono portare a interrogarsi sulla sua portata, e sulla sua vera natura.
All’epoca della strage qualche commentatore americano la ha buttata là come provocazione sui social media: c’è un nuovo gruppo demografico da identificare come ceto in rapida crescita di tiratori di massa pro capite: la comunità transgender. «La demografia pro capite di sparatori di massa in più rapida crescita nella storia umana è la comunità trans» aveva scritto un utente su Twitter.
I numeri dei casi recenti non mentono: il tiratore di Colorado Springs si identificava come «non binario». Il tiratore di Denver si identificava come trans. Il tiratore di Aberdeen si identificava come trans. L’assassino di Nashville si identificava come trans. «Una cosa è MOLTO chiara: il moderno movimento trans sta trasformando gli attivisti in terroristi» aveva scritto su Twitter Benny Johnson.
Cercando di tirare le somme: la transessualizzazione della società in corso deve passare attraverso sparatorie di massa? Oltre che per la chirurgia amputatrice e gli ormoni dei bambini deve passare anche per la loro strage?
Il tutto senza che si possa nemmeno parlare del fenomeno?
Roberto Dal Bosco
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La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
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Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
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«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
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Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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