Politica
Steve Bannon esce di prigione

Steve Bannon, un tempo stratega capo dell’ex presidente Donald Trump, è stato rilasciato dalla prigione dopo aver scontato una condanna a quattro mesi.
Bannon è stato messo dietro le sbarre per aver sfidato un mandato di comparizione del comitato congressuale che indagava sulla rivolta del Campidoglio degli Stati Uniti del 2021. Era stato originariamente condannato nell’ottobre 2022 per oltraggio al Congresso, ma gli è stata concessa la libertà su cauzione mentre faceva appello alla sua condanna.
Il Bannon ha lasciato il Federal Correctional Institution di Danbury, Connecticut, la mattina presto di martedì ed è stato incontrato dalla figlia Maureen, ha riferito la CNN.
Bannon in seguito ha immediatamente fatto un monologo nel suo programma War Room, andato avanti quattro mesi senza di lui, e tenuto un’accesa conferenza s a Nuova York.
Steve Bannon: “We’re going to secure this win. And Donald John Trump is going to serve his second term. And on the 20th of January at high noon, he’s going to put his hand on his family’s King James Bible, take the Oath, and we’re going to roll hard.” pic.twitter.com/GR40grAm4a
— johnny maga (@_johnnymaga) October 29, 2024
Steve Bannon: I Was Proud To Serve My Country On A Navy Destroyer In My 20s And I Am Proud To Serve As A POLITICAL PRISONER In My 70s pic.twitter.com/Gut10xFUw8
— Jayne Zirkle (@JayneZirkle) October 29, 2024
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Il suo rilascio arriva appena una settimana prima delle elezioni, dopo essersi definito «prigioniero politico di Joe Biden e dell’establishment corrotto di Biden», che avrebbero negato la sua uscita secondo le tempistiche del First Step Act, una legge carceraria emanata da Trump.
Il Bannon aveva promesso di continuare a influenzare la corsa presidenziale da dietro le sbarre, sostenendo che «faranno di tutto per rubare queste elezioni», descrivendo il procedimento per oltraggio alla Congresso come un «processo farsa»: per altre persone che avevano agito esattamente come lui, come l’ex segretario della Giustizia obamiano Eric Holder, nessun giorno di carcere è stato comminato.
A maggio, un collegio della corte d’appello federale ha confermato le condanne di Bannon, ma ora lui chiede all’intera corte d’appello di esaminare il suo caso.
L’ex consigliere della Casa Bianca dovrà rispondere di ulteriori accuse penali presso un tribunale dello Stato di New York, in quanto accusato di aver frodato i donatori che avevano contribuito a una campagna per raccogliere fondi per un muro al confine tra Stati Uniti e Messico.
Bannon si è dichiarato non colpevole di accuse tra cui riciclaggio di denaro, cospirazione e frode. Il processo nel caso è previsto per dicembre.
Nazionalista e populista, lettore famelico di tradizionalisti come Réné Guénon e Julius Evola, Bannon sembra avere un concetto ciclico della storia. Ora, appoggiandosi alla teoria socio-storica del «Fourth Turning» – teoria del ciclo generazionale con cui gli studiosi William Strauss e Neil Howe descrivono la storia americana – ritiene che ci troviamo ad un momento di svolta.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Politica
Il Giappone elegge una donna conservatrice come primo ministro

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Politica
Elezioni in Bolivia, il Paese si sposta a destra

Domenica si è svolto in Bolivia il ballottaggio per le elezioni presidenziali, che ha visto contrapporsi due candidati di destra: il senatore centrista Rodrigo Paz Pereira e l’ex presidente conservatore Jorge Quiroga.
I risultati preliminari indicano che Paz ha ottenuto il 54,6% dei voti, mentre Quiroga si è fermato al 45,4%. Sebbene sia prevista un’analisi manuale delle schede, è improbabile che il risultato definitivo differisca significativamente dal conteggio iniziale, basato sul 97% delle schede scrutinate.
Le elezioni segnano la fine del ventennale dominio del partito di sinistra Movimiento al Socialismo (MAS), che ha subito una pesante sconfitta nelle elezioni di fine agosto. Il presidente uscente Luis Arce – che ha recentemente accusato gli USA di controllare l’America latina sotto la maschera della «guerra alla droga» – non si è ricandidato, e il candidato del MAS, il ministro degli Interni Eduardo del Castillo, ha raccolto solo il 3,16% dei voti, superando di poco la soglia necessaria per mantenere lo status legale del partito.
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Nel primo turno, la destra ha dominato: Paz ha ottenuto il 32,1% dei voti e Quiroga il 26,8%. Il magnate di centro-destra Samuel Doria Medina, a lungo favorito nei sondaggi, si è classificato terzo con il 19,9% e ha subito appoggiato Paz per il ballottaggio.
Entrambi i candidati hanno basato la loro campagna sullo smantellamento dell’eredità del MAS, differendo però nei metodi. Paz ha promesso riforme graduali, mentre Quiroga ha sostenuto cambiamenti rapidi, proponendo severe misure di austerità per affrontare la crisi.
Il MAS non si è mai ripreso dai disordini del 2019, quando l’ex presidente Evo Morales fu deposto da un colpo di Stato subito dopo aver ottenuto un controverso quarto mandato. In precedenza, Morales aveva perso di misura un referendum per modificare la norma costituzionale che limita a due i mandati presidenziali e vicepresidenziali. Più di recente, Morales ha accusato tentativi di assassinarlo ed è entrato in sciopero della fame, mentre i suoi sostenitori hanno dato vita ad una ribellione. Il Morales, recentemente accusato anche di stupro (accuse che lui definisce «politiche»), in una lunga intervista aveva detto che dietro il suo rovesciamento nel 2019 vi erano «la politica dell’impero, la cultura della morte» degli angloamericani.
Il colpo di Stato portò al potere la politica di destra Jeanine Áñez, seconda vicepresidente del Senato. Tuttavia, il MAS riconquistò terreno nelle elezioni anticipate dell’ottobre 2020, mentre Áñez fu incarcerata per i crimini commessi durante la repressione delle proteste seguite al golpe.
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Il passaggio storico è stato definito da alcuni come la prima «guerra del litio», essendo il Paese ricco, come gli altri Stati limitrofi, della sostanza che rende possibile la tecnologia di computer, telefonini ed auto elettriche.
Come riportato da Renovatio 21, un tentato colpo di Stato vi fu anche l’anno scorso quando la polizia militare e veicoli blindati hanno circondato il palazzo del governo nella capitale La Paz.
Sotto il presidente Arce la Bolivia si era avvicinata ai BRICS e aveva iniziato a commerciare in yuan allontanandosi dal dollaro.
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Immagine screenshot da YouTube
Politica
Sarkozy sarà messo in cella di isolamento

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