Utero in affitto
Parlamento Europeo, l’utero in affitto assimilato alla tratta di esseri umani

Il 5 ottobre, le commissioni per i diritti delle donne e le libertà civili del Parlamento europeo hanno adottato una proposta per modificare la direttiva del 2011 sulla tratta di esseri umani. Per la prima volta i deputati hanno incluso la maternità surrogata (GPA) tra i reati di sfruttamento delle donne.
Il testo dovrà ancora essere discusso dal Consiglio e dalla Commissione prima di essere adottato. Quale sarà la portata dell’inclusione della GPA nell’elenco dei reati a livello europeo?
La direttiva in cui è stata inserita la menzione della maternità surrogata definisce la tratta di esseri umani come un «reato grave» che costituisce una «violazione dei diritti fondamentali». Possiamo infatti ritenere che la maternità surrogata violi questi diritti sotto diversi aspetti:
– I contratti di maternità surrogata mettono a disposizione di altri le funzioni riproduttive della donna. Ora, queste qualità riguardano la sua persona. Contravvengono ai principi di indisponibilità del corpo umano e di non mercificazione, indipendentemente dal corrispettivo previsto.
– La maternità surrogata nuoce all’interesse superiore del bambino. La GPA, infatti, organizza l’abbandono di un bambino da parte della donna che lo ha portato in grembo e lo ha partorito e permette anche alla coppia di rifiutare il bambino se non soddisfa le loro aspettative (se è affetto da una malattia o portatore di disabilità, ad esempio).
Nello specifico, nelle disposizioni relative alla maternità surrogata, il testo adottato non menziona le questioni relative al bambino. Tuttavia, il suo diritto fondamentale alla tutela è effettivamente violato.
La GPA viene quindi inserita nella direttiva sulla tratta degli esseri umani. Questa inclusione porterà l’Europa ad adottare misure efficaci per condannare tale pratica? Su questo punto resta l’incertezza.
Se gli autori della proposta e gli altri deputati che hanno sostenuto il testo sperano che questa misura permetta di condannare tutti i tipi di GPA, sia commerciali che non commerciali, i relatori difendono un’interpretazione diversa.
Secondo Malin Björk, relatore della proposta per la Commissione Libertà Civili, «il testo non condanna la maternità surrogata in generale, ma la criminalizzerà in caso di tratta».
Non contrari in linea di principio alla maternità surrogata, i relatori affermano che, nel testo votato, la maternità surrogata non è necessariamente considerata come una forma di tratta di esseri umani, nella misura in cui esistono forme accettabili di maternità surrogata (detta “etica” o “altruistica”) che non rientrerebbero nell’ambito di applicazione della direttiva.
Al momento, gli Stati membri dell’UE non sono d’accordo su una chiara condanna della maternità surrogata. Recentemente, il Comitato consultivo belga per la bioetica ha emesso un parere in cui considera la GPA «eticamente accettabile».
Alla fine del 2022, la Commissione Europea ha votato una proposta di regolamento che imporrebbe ai paesi membri di riconoscere automaticamente tutti gli aspetti della genitorialità dei minori in situazioni transfrontaliere. Se adottato, questo testo potrebbe obbligare uno Stato che vieta la maternità surrogata sul suo territorio a riconoscere la filiazione di un bambino nato tramite maternità surrogata in un altro paese dell’Unione o anche altrove.
Se si voterà sulla proposta di modifica della direttiva che riconosce la maternità surrogata come reato di tratta di esseri umani, l’Unione europea sarà sufficientemente coerente da non imporre il riconoscimento dei documenti di stato civile dei bambini nati da maternità surrogata all’estero?
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Utero in affitto
ONU: Un rapporto chiede l’eliminazione della maternità surrogata

Sostieni Renovatio 21
Quadri giuridici divergenti
Il rapporto identifica tre principali modelli normativi: il divieto assoluto, come in Italia, che ha dichiarato la maternità surrogata un «reato universale» nel 2024; la regolamentazione degli accordi altruistici (Australia, India); e l’autorizzazione degli accordi commerciali (Georgia, Israele e Ucraina). In molti paesi, la mancanza di regolamentazione crea scappatoie legali. Il rapporto evidenzia che le madri surrogate provengono generalmente da contesti meno privilegiati e di status sociale inferiore rispetto ai genitori intenzionali. A ciò si aggiunge la situazione delle donne che donano i propri ovuli, esposte a trattamenti ormonali invasivi, e quella delle madri committenti, che possono essere soggette a pressioni in contesti legali complessi. Vi sono anche casi di tratta in cui famiglie povere affidano le proprie figlie a reti di maternità surrogata con false promesse di lavoro o matrimonio. Il rapporto descrive in dettaglio varie forme di Violenza: Economica: contratti che impongono la rinuncia all’autonomia medica, il diniego di risarcimento o restrizioni alla libertà di movimento. Psicologica: pressione emotiva ad accettare la pratica, alti livelli di depressione e ansia e traumi legati alla separazione postpartum. Fisica: rischi medici maggiori rispetto a quelli di una gravidanza convenzionale, come tagli cesarei multipli, parti prematuri e complicazioni legate ai trattamenti per la fertilità. Riproduttiva: aborti forzati, riduzione embrionale e restrizioni contrattuali che possono equivalere a schiavitù. Il documento mette in guardia dalle conseguenze per i minori, in particolare per le bambine. Queste includono la separazione immediata dopo il parto, tassi più elevati di parti prematuri e sottopeso, il divieto di allattamento al seno in molti contratti e i rischi di mancanza di nazionalità o identità legale negli accordi internazionali.Aiuta Renovatio 21
Responsabilità
Alsalem identifica come principali responsabili degli atti di violenza le agenzie e gli intermediari che reclutano donne in situazioni di vulnerabilità, gli operatori sanitari che eseguono interventi senza consenso e, in alcuni casi, gli Stati stessi, quando ricorrono a pratiche coercitive o non riescono a garantire una protezione adeguata. Richiesta di uno «strumento internazionale giuridicamente vincolante» Nelle sue conclusioni, il rapporto delle Nazioni Unite propone di «adottare misure per sradicare la maternità surrogata in tutte le sue forme». Raccomanda inoltre l’adozione di uno «strumento internazionale giuridicamente vincolante che ne vieti ogni forma». «Un riconoscimento senza precedenti» «Si tratta di un riconoscimento senza precedenti al più alto livello internazionale», afferma Olivia Maurel, portavoce della Dichiarazione di Casablanca, una coalizione internazionale di oltre 150 esperti e associazioni provenienti da tutto lo spettro politico e culturale che si batte per l’abolizione della maternità surrogata dal 2023. «La maternità surrogata non è un atto d’amore, ma una forma di violenza e sfruttamento», denuncia Olivia Maurel, nata lei stessa tramite maternità surrogata. E «questo rapporto storico apre la strada alla sua messa al bando globale», aggiunge. A seguito di questa posizione delle Nazioni Unite, la Dichiarazione di Casablanca invita gli Stati «ad assumersi le proprie responsabilità e ad impegnarsi ora a tradurre queste raccomandazioni in misure concrete». Articolo previamente apparso su FSSPX.NewsIscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Utero in affitto
Coppia gay chiede che il figlio nato dalla surrogata sia ucciso

Una donna che agisce da surrogata per due gay rimane incinta, riceve una diagnosi di cancro al seno e partorisce alla 25ª settimana: i due uomini che l’avevano assunta ordinano che al bambino vengano negate le cure mediche essenziali, uccidendolo. La storia è stata raccontata su X dalla celebre attivista pro-life Lila Rose, presidente di Live Action.
«Due uomini hanno assunto la madre surrogata (…) per creare la “famiglia dei loro sogni”», ha twittato la Rose. «Alla fine del processo, un neonato di 25 settimane è stato assassinato».
La donna aveva ricevuto una diagnosi di cancro al seno durante la gravidanza e ha deciso di partorire prematuramente, alla 25° settimana, in modo da poter ricevere la chemioterapia salvavita di cui aveva bisogno e dare al bambino le migliori possibilità di sopravvivenza. «Ha detto che il suo pensiero era: “Voglio tenere questo bambino al sicuro e portarlo sulla Terra”», scrive la Rose.
Two men hired surrogate Brittney Pearson to create their “dream family.”
By the end of the process, a 25-week-old baby boy was murdered.
[Thread]
— Lila Rose (@LilaGraceRose) July 18, 2023
Sostieni Renovatio 21
Secondo la Rose, la coppia gay che ha «acquistato» il bambino dalla donna ha affermato di «non voler pagare (…) per un bambino nato prima della 38ª settimana a causa dei potenziali problemi di salute di un bambino prematuro».
Il duo omosessuale avrebbe insistito affinché il bambino venisse «soppresso immediatamente», scrive Lifenews.
La donna è andata «nel caos», secondo suo zio. La neomadre si sarebbe offrì di adottare il bambino, ma la coppia rifiutò la sua richiesta, chiedendo invece un certificato di morte.
Lo zio della donna ha pure dichiarato che «se mi fosse permesso, prenderei il bambino anch’io».
La coppia «non può costringerla ad abortire», ma una volta che il bambino è «nato», allora diventerebbe «proprietà» – e costoro sembrano non volere dargli alcuna cura salvavita, scrive sempre Lifenews.
«In pratica, mia nipote dice che deve tirarlo fuori e vederlo morire», ha riferito il parente della donna. «Preferiscono guardare (o meglio, non saranno presenti) il loro bambino morire piuttosto che permettere che venga salvato nel miglior modo possibile e affidato a una famiglia».
La donna risiede in California e «le leggi sulla maternità surrogata in California non garantiscono alcun diritto a lei o al bambino», scrive riferito Rose. La donna «ha dovuto partorire prematuramente per salvarsi la vita. Dopo il parto, la coppia «ha ordinato che le cure salvavita fossero sospese. Il bambino è morto poco dopo la nascita».
Sebbene sembri che la donna «abbia cercato di proteggere questo bambino nel grembo materno, la sua partecipazione alla maternità surrogata ha avuto un ruolo parziale nella morte definitiva di questo bambino», scrive la Rose. «Fin dal momento del concepimento, è stato privato dei suoi diritti fondamentali e trattato come un prodotto che poteva essere scartato al primo segno di difetto».
È la tragica realtà non solo dell’utero in affitto – «reato universale» nella ridicola formulazione del governo italiano – ma dell’intero processo di produzione di esseri umani in laboratorio chiamato FIVET, IVF, insomma la provetta, cioè la riproduzione artificiale umana.
La reificazione, e quindi la mercificazione del bambino è una diretta conseguenza: di qui le pretese tipiche del diritto commerciale, con la «garanzia» a coprire i diritti del «consumatore». Perché, di fatto, figli nati su commissione sono «consumati» come gli orpelli con cui arredare le esistenze di coppie gay o normosessuali che siano.
Non si tratta del primo caso di bambino surrogato di cui la coppia committente –ribadiamo, omosessuale o eterosessuale che sia – chiede l’aborto. In altri casi, il bambino viene abbandonato alle madri affittanti l’utero.
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, nel 2019 la Tailandia aveva vietato la pratica per gli stranieri, chiudendo un’alternativa più economica alla maternità surrogata in Occidente, dove arriva a costare più di 150.000 dollari.
Due casi avevano spaventato le autorità tailandesi. Uno riguardava una coppia australiana accusata di aver rifiutato un bambino con sindrome di Down. Un giudice in Australia ha successivamente scoperto che la coppia non aveva abbandonato il bambino; il ragazzo è rimasto in Tailandia, con la madre surrogata.
L’altro caso ha sollevato preoccupazioni per il traffico di bambini dopo che un uomo giapponese ha generato almeno 16 bambini da uteri tailandesi affittati. Un tribunale tailandese alla fine ha concesso all’uomo la custodia della maggior parte dei bambini dopo che ha detto che voleva una famiglia numerosa.
C’è da considerare anche il caso della Cambogia, dove le surrogate, con la messa al bando dell’utero affittato, hanno potuto commutare la loro pena qualora allevassero i figli concepiti da committenti stranieri.
Non dimentichiamo la crisi «logistica» dovuta prima al COVID poi alla guerra d’Ucraina (Paese grande esportatore di bambini in vitro da uteri locali affittati): ecco che i «prodotti» facevano difficoltà ad essere consegnati ai «clienti», con alcuni che venivano dunque «non ritirati».
Più nulla, della riproduzione della vita umana è al sicuro dal linguaggio commerciale e zootecnico: perché, essenzialmente essa questo è divenuta nella società post-cristiana della Necrocultura – commercio e zootecnia, l’uomo ridotto a oggetto in vendita, a bestiola da compagnia, nella più mostruosa, nazistica perversione del rapporto umano, dove il più debole può essere sfruttato a piacimento dal più forte, e ricco.
Come poche settimane fa è emerso lo scandalo di un pedofilo omosessuale abbia ottenuto un bambino con maternità surrogata.
Altro che «reato universale»…
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Contraccezione
Il Ruanda legalizza la maternità surrogata per single e non sposati, contraccettivi per le quindicenni

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
-
Armi biologiche1 settimana fa
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
-
Spirito1 settimana fa
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
-
Spirito2 settimane fa
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
-
Gender2 settimane fa
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
-
Salute2 settimane fa
I malori della 35ª settimana 2025
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina